Nessuna risposta alle richieste di indennizzi per le popolazioni alluvionate della Romagna nell’ultimo decreto del Governo e il presidente della nostra Regione Stefano Bonaccini ha inviato una lettera alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per chiedere un incontro urgente e avanzare alcune proposte per la ricostruzione.  A distanza di tre mesi, dunque, non sono previsti gli stanziamenti per gli indennizzi a cittadini e imprese. Con una perdita economica stimata di poco meno di 9 miliardi di euro, l’alluvione dell’Emilia-Romagna è stata definita una delle catastrofi naturali più dannose di tutto il globo nel primo semestre dell’anno. Ora il governatore dell’Emilia Romagna, nella lettera alla premier, avanza due proposte all’esecutivo: la prima consiste “nell’attivazione del risarcimento del danno per famiglie e imprese attraverso il meccanismo del credito d’imposta”, che garantirebbe un beneficio immediato con la disponibilità immediata di tutte le risorse spettanti. La seconda è la messa a disposizione degli stanziamenti già previsti in due provvedimenti del Governo e non impiegati, se non in piccola parte: dei 900 milioni di euro previsti per l’attivazione degli ammortizzatori sociali, risultano domande per solo 30 milioni, mentre dei 300 milioni destinati al ristoro per le aziende a forte vocazione all’export, solo una piccola parte è stata impiegata. È a disposizione, dunque, un tesoretto di oltre 1 miliardo. Per Stefano Bonaccini il Commissario Figliuolo va messo nelle condizioni di lavorare velocemente con risorse e stanziamenti certi al più presto. Sulla stessa linea e mosso dalle stesse motivazioni il sindaco di Finale Emilia, Claudio Poletti, che lunedì scorso ha ugualmente inviato una lettera al Governo presentando la conta dei danni della grandinata che ha devastato il territorio del comune di cui è il primo cittadino, il 22 luglio e del violento temporale del 4 agosto. Solo per gli edifici pubblici, palestre e scuole, si tratta di oltre 1 milione e mezzo di euro