Modena ha detto addio al suo campione. Si sono tenuti questo pomeriggio i funerali di Xhulio Marleci, pugile di 29 anni stroncato da un malore il primo di luglio, mentre si trovava al volante della sua Volkswagen Polo. L’ultimo saluto gli è stato dato a Modena, alla chiesa di Gesù Redentore. Immenso il dolore della famiglia e degli amici che hanno gremito il luogo sacro. La bara, portata al cimitero di San Cataldo, è stata salutata da un’ondata di palloncini bianchi, liberati in cielo. Sul ring era un fuoriclasse, Xhulio: sui social le foto lo ritraggono con i pugni alzati, pronto ad affrontare le sfide del futuro. Chi lo conosceva lo descrive come un ragazzo duro e determinato in superficie ma anche molto sensibile e capace di enorme gentilezza. Si allenava duramente sul ring ormai da 11 anni per raggiungere il suo sogno, quello di diventare un pugile professionista. Un sogno interrotto da quello che è stato probabilmente un malore, lungo via De Gavasseti, quando l’auto di Giulio – così lo chiamavano gli amici – si è andata a schiantare contro un cassonetto. Una morte improvvisa, la sua, che lascia un vuoto incolmabile.