Nel video l’intervista a Silvana Borsari, Direttrice sanitaria dell’Azienda USL di Modena

Sette punti di assistenza, uno per ogni distretto sanitario della provincia. Modena ha in queste ore attivato una rete per assicurare cure mediche agli ucraini in fuga dalla guerra. Si tratta di punti a cui tutti i profughi arrivati nella nostra provincia si possono rivolgere negli orari di apertura per ottenere il codice Stp (acronimo per straniero temporaneamente presente), che permette la presa in carico da parte del Sistema sanitario nazionale e quindi l’accesso a diversi servizi. Non solo visite pediatriche o prestazioni urgenti: nel percorso è previsto anche lo screening anti-Covid e la possibilità di vaccinazione. I centri a cui fare riferimento sono, nello specifico, il punto vaccinale di Modena in strada Minutara, la Segreteria per le Cure primarie a Carpi, l’ex Saub di via Smerieri a Mirandola, la Casa della Salute a Sassuolo, il Servizio Assistenza Domiciliare a Pavullo, il Punto Unico di Prenotazione a Vignola e infine il Punto di Primo Intervento a Castelfranco. Decine di profughi hanno già fatto riferimento a questa rete e da quanto emerge dai primi riscontri dei sanitari, sono in buona salute.