Il più importante processo contro la criminalità organizzata mai celebrato in Regione. L’aula speciale allestita all’interno del padiglione 19 in fiera a Bologna potrà ospitare fino a 600 persone

Padiglione 19 della Fiera di Bologna, diventato aula bunker, è stato preso d’assalto da avvocati per l’udienza preliminare del processo Aemilia iniziato questa mattina rigorosamente a porte chiuse.

L’avvio previsto per le 8,30, a causa della proceduta di identificazione, è slittato di qualche ora: alle 11 con l’appello dei presenti da parte del Gup. Sono state una trentina le richieste di costituzione di parte civile mentre le persone offese risultano una novantina. Il processo Aemilia, è un appuntamento storico per l’Emilia Romagna che, per la prima volta e in un unico procedimento penale, mette insieme boss della ‘ndrangheta calabrese, fiancheggiatori e prestanome, vanta 219 imputati. Mai in regione si era visto un così alto numero di imputati in un unico processo. Imponente il sistema di sicurezza allestito in occasione del processo. La Dda di Bologna ipotizza reati per 189 diversi capi d”imputazione: l’associazione a delinquere di stampo mafioso (416 bis) è ipotizzata a carico di 54 persone. Le indagini si sono susseguite tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, 29 udienze sono già state fissate.

Nove imputati, tra i quali Nicolino Grande Aracri, sono chiusi nelle carceri speciali di massima sicurezza e possono partecipare al processo in videoconferenza. All’esterno della Fiera, erano presente anche un presidio di alcuni esponenti di Libera e di altre associazioni.