Quello del 2024 è stato il mese di marzo più caldo mai registrato. Lo rende noto il servizio meteo dell’Unione Europea, Copernicus. La temperatura media globale, il mese scorso, è stata di 14,4°C, superiore di 0,73°C rispetto alla media del trentennio 1991 – 2020 e di 0,10°C rispetto al precedente record di marzo, quello del 2016. Un periodo, a livello meteorologico, alquanto bizzarro. Dal caldo anomalo dell’ultimo weekedn, con picchi fino ai 30 gradi, a 48 ore di grandine e temporali. Poi, da giovedì un nuovo ribaltone con il ritorno dell’anticiclone africano con “AprilGiugno”, il mese di aprile travestito da giugno, per via delle temperature del tutto anomale per la media stagionale. Un periodo turbolento, come spesso accade in primavera, ma elevato all’ennesima potenza e che ci ricorderà, ancora una volta, che i cambiamenti climatici sono in atto. La prova arriva dal Monte Cimone, dove si è raggiunto il caldo record: l’altro ieri sulla vetta a 2.173 metri si è registrata una temperatura massima di +13,9 gradi, battendo così il valore di 13 gradi del 18 aprile 2013, quasi 10 anni fa. E dire che a fine marzo la neve, sempre più beffarda, aveva fatto la sua ricomparsa sopra i 1.500 metri di quota del nostro Appennino, pochi giorni prima di chiudere la stagione sciistica a causa delle temperature elevate. La stagione “più brutta degli ultimi cinquant’anni” l’ha definita Luciano Magnani, presidente del Consorzio, dando appuntamento alla prossima. Più fortunata, si spera.