All’interno un estratto dell’omelia di Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola

La pandemia nelle parole di Monsignor Erio Castellucci si fa deserto. Un deserto del cuore, da cui potremo uscire se resteremo uniti. È un messaggio di speranza quello che l’Arcivescovo di Modena e Nonantola ha lanciato ieri durante la Santa Messa dedicata alle vittime del Covid, trasmessa in diretta su Tv Qui. Una celebrazione fissata a distanza di un anno esatto dall’annuncio del primo caso di coronavirus in Italia, il 38enne di Codogno ricoverato la sera prima per una polmonite grave, risultata essere causata dal virus. Da quel giorno, il Covid ha gettato l’Italia e poi il mondo in una situazione che mai nessuno avrebbe immaginato. Dodici mesi di “deserto”, ha commentato Monsignor Castellucci nella sua omelia, come quello affrontato da Gesù durante i giorni di quaresima, solo, lontano da ogni essere umano. Un deserto da cui si potrà uscire se avremo ancora il coraggio di diventare città. Da quel famoso caso uno, i positivi al virus si sono moltiplicati, fino ad arrivare a quasi tre milioni di casi; la pandemia ha lasciato dietro di sé più di 95mila decessi in tutta Italia. Il ricordo è andato a coloro che sono morti distanti dai loro cari, con l’auspicio che questa sofferenza non sia stata vana, che la pandemia, quando sarà finita, insegnerà qualcosa.