La presenza di un solo magistrato di sorveglianza competente per il carcere di Modena, rischia di ledere i diritti dei detenuti ed aumentare i problemi già gravi legati al sovraffollamento. La Camera Penale lancia un appello all’amministrazione

Ai problemi di sovraffollamento che riguardano il carcere di Modena, che conta 100 detenuti in più rispetto al previsto, rischia di aggiungersi con effetti preoccupanti la mancata sostituzione del magistrato di sorveglianza  il cui posto è vacante della scorsa primavera. Ed è così che ad oggi le funzioni importanti e delicate svolte dal magistrato chiamato a vagliare richieste di libertà o di scarcerazione, sono svolte da un sola unità. Con conseguente accumulo di pratiche inevase e alle quali non viene data risposta almeno nei tempi utili a garantire i diritti dei detenuti. Una situazione denunciata dall’osservatorio carcere e magistrato di sorveglianza presso la Camera Penale Perroux di Modena. Non garantire in tempi ragionevoli l’evasione delle richieste dei detenuti non solo lede diritti garantiti dalla legge ma rischia di compromettere anche il processo di reinserimento dei stessi detenuti nella società. Un percorso già reso difficile dalla carenza anche di educatori all’interno del carcere. 3 anziché sei nella casa circondariale di Modena. E a proposito di diritti e doveri dei detenuti, la camera penale consegnerà all’amministrazione penitenziaria e alle struttura carcerarie un’apposita guida dei diritti e dei doveri, rivisitazione di quella pubblicata nel 2010 dall’associazione Carcere Possibile Onlus.

Nel video le interviste a:
– Francesco Muzzioli, Foro di Modena
– Gianpaolo Ronsisvalle, Osservatorio ‘Carcere e magistrato di Sorveglianza’