Domani sarà il giorno dell’interrogatorio di garanzia di Franco Cioni, il 73enne che nella notte di ieri nella sua abitazione di Vignola ha soffocato nel sonno la moglie, Laura Amidei, 68enne malata oncologica da tempo. Alle 13 davanti al giudice delle indagini preliminari il pensionato dovrà raccontare i motivi che lo hanno portato a compiere l’estremo gesto. “Non potevo più vederla soffrire” avrebbe dichiarato fin dai primi attimi ai Carabinieri accorsi nel suo appartamento in via degli esposti. Il pubblico Ministero il dottor Pasquale Mazzei, che si sta occupando delle indagini ha ritenuto valida la testimonianza dell’uomo e data la situazione particolare già ha concesso al 73enne gli arresti domiciliari. Pena che però non sconterà all’interno dell’appartamento di Vignola, ora sottoposto a sequestro, ma a casa della cognata che si è offerta di ospitarlo anche per evitare che l’uomo possa lasciarsi andare a gesti inconsulti dopo quanto accaduto. Intanto mentre sul corpo della vittima sarà disposta l’autopsia proseguiranno anche gli approfondimenti volti a ricostruire la dinamica dei fatti e ad accertare le dichiarazioni fornite dall’indagato. Franco Cioni e Laura Amidei erano una coppia molto unita, non avevano figli e si erano trasferiti a Vignola nel 2016 dopo aver trascorso una vita insieme a Modena: lei aveva lavorato come impiegata all’istituto Corni e lui come magazziniere. In seguito al pensionamento dj entrambi 5 anni fa hanno deciso di spostarsi a Vignola.  Poco dopo la notizia del terribile male della donna. Sono iniziate così i percorsi di cura e le sofferenze per entrambi.