Una cinquantina di carabinieri della Compagnia di Modena alle prime ore del mattino sono entrati in azione per smantellare un sodalizio criminale composto da italiani e albanesi dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. I militari con l’appoggio di tre unità cinofile appositamente fornite dai Nuclei Carabinieri Cinofili di Firenze e Bolzano, hanno dato esecuzione a Modena a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Bologna su richiesta della Dda, nei confronti di 7 persone, 6 in carcere e una agli arresti domiciliari. Tutte sono ritenute responsabili di associazione finalizzata allo spaccio di droga, in particolare di cocaina, hashish e marijuana. Nel dettaglio nel corso dell’attività investigativa è emerso che i soggetti albanesi fornivano lo stupefacente agli italiani che poi si occupavano di spacciarlo al dettaglio o di rifornire altri pusher. L’indagine ha preso il via da risultanze investigative di due procedimenti penali relativi a trattative per la compravendita di armi da fuoco di provenienza illecita, che vedevano coinvolte persone ritenute vicine a clan casalesi, attive nella provincia di Modena. L’associazione criminale radicata sul territorio poteva contare su una solidità finanziaria derivante da attività di narcotraffico e su una pluralità di basi logistiche, in cui stipare, dividere, spacciare lo stupefacente e incontrare clienti e fornitori. In una circostanza, il gruppo era anche riuscito a far arrivare fino in carcere, a uno degli indagati, un telefono cellulare con il quale dalla cella riusciva a gestire il traffico di stupefacenti. I vertici dell’organizzazione, un italiano ed un albanese, gestivano l’approvvigionamento, la custodia, il contatto con gli acquirenti e la cessione dello stupefacente, fino ad assicurare il sostegno economico alle famiglie degli associati tratti in arresto.