Ci si è sempre chiesti quale fosse l’italiano vero, cantato dal grande Toto Cutugno in una delle sue più celebri canzoni. Ma ora, all’alba della scomparsa del suo creatore, una delle più grandi icone della musica italiana nel mondo, una risposta forse c’è: l’italiano vero è proprio lui, Toto nazionale. Così lo chiama la Generazione Z. Colui che, nella sua musica, ha racchiuso il racconto delle abitudini del Bel Paese, tra luoghi comuni e verità, nei cui versi le generazioni precedenti potevano riconoscersi e a cui quelle contemporanee si sentono di appartenere. Toto Cutugno, all’anagrafe Salvatore Cutugno, si è spento ieri pomeriggio a poco più di un mese dal suo 80esimo compleanno, all’ospedale San Raffaele di Milano per una patologia oncologica. Nato il 7 luglio del ’43, ha dedicato la sua infanzia allo studio della musica. Da qui prese il via la sua carriera, fino al Festival di Sanremo a cui prese parte 15 volte. Trionfò nel 1980 con la canzone “Solo noi” e arrivando molte volte tra i primi tre. Nel 1983, con “L’italiano” arriva quinto: il brano, però, diventerà il suo successo più grande. Nel 1990 vinse anche l’Eurovision Song Contest. Oltre a lui, ad esserci riusciti finora sono stati Gigliola Cinquetti e i Maneskin. Ci lascia così un cantautore da oltre 100milioni di copie, esponente della musica leggera italiana più noto in tutto il mondo, artista dalla straordinaria carriera che continuerà a ispirare e unire. “Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero” diceva Totò. Lo abbiamo fatto, certi che la sua musica, che ha reso fiero l’intero nostro Stivale, non se ne andrà mai.