È stata avviata un’indagine interna da parte dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena e anche un’inchiesta coordinata dalla Procura che vede coinvolta la Digos.  Accertamenti a 360 gradi per chiarire come, il topolino morto sia finito sulla plastica protettiva degli alimenti contenuti nel vassoio del vitto durante la distribuzione del pranzo al reparto di Medicina Oncologica del Policlinico di Modena. Bisognerà infatti ricostruire nel dettaglio il percorso del portavivande dalla cucina fino al letto del degente e accertare eventuali manomissioni. L’Azienda, sottolineando come si tratti di un episodio increscioso e del tutto esecrabile, ha accertato che non c’è stata alcuna contaminazione degli alimenti e che tutto sarà fatto per fare luce sulla vicenda, prendendo in considerazione ogni ipotesi anche quella del dolo. Inoltre, subito dopo il ritrovamento è stata fatta la segnalazione all’Igiene Pubblica dell’Azienda USL di Modena per le azioni di competenza e ulteriori controlli. Da una prima ricostruzione dei fatti, come chiarisce il Direttore Generale Claudio Vagnini, non si è trattato di un problema nella preparazione dei pasti bensì di una criticità legata alla verifica del carrello termo-refrigerato prima dell’allestimento dei vassoi e al controllo del vassoio prima della consegna al degente. Ma per venire a capo di quanto accaduto le indagini avviate si occuperanno di analizzare l’episodio da ogni punto di vista, non escludendo neanche azioni messe in atto per gettare discredito su autorità e sanità pubblica.