Nel video l’intervista a Luigi Marinelli, USB Lavoro Privato

La sicurezza prima di tutto, per le autiste e gli autisti del trasporto pubblico locale e per i passeggeri che ogni giorno usufruiscono del servizio. Questo il principale pilastro su cui si muove la mobilitazione del sindacato USB, che per venerdì 23 ottobre ha indetto uno sciopero regionale di quattro ore per denunciare l’inefficacia delle misure di sicurezza anticovid sui mezzi pubblici. Per il sindacato non è realmente possibile garantire la sicurezza sui mezzi pubblici, dato che la capienza all’80% non permette il distanziamento di almeno un metro tra i passeggeri. Una capienza che talvolta viene anche superata, soprattutto durante le ore di punta. Oltre a questo, la sigla ha in più sollevato dubbi sull’efficacia dell’aerazione dei mezzi. Una preoccupazione sulla sicurezza degli autisti e dei passeggeri che si aggiunge ad altri due temi alla base dello sciopero. Uno è il massiccio ricorso alla cassa integrazione del settore senza garanzie a livello occupazionale e salariale, l’altro il sistema di appalti e concessioni che secondo USB in questo momento difficile dovrebbe essere interrotto per portare la gestione direttamente a carico delle aziende di trasporto pubblico.