Iniziano ad esserci nomi e volti dietro agli imbrattamenti delle sedi delle strutture dell’Ausl della nostra città. Ieri, a poche ore dall’ennesimo atto vandalico, che ha visto scritte rosse comparire sul centro servizi di Baggiovara, la Digos ha individuato e perquisito due persone. Si tratta di un 47enne modenese e di una 51enne residente del comune di Argelato, nel bolognese. I poliziotti hanno perquisito le abitazioni dei due soggetti e vi hanno rinvenuto e sequestrato numerosi oggetti e documenti costituenti corpo del reato, tracce della commissione dei reati e importanti elementi indiziari a carico dell’uomo e della donna. In particolare nella casa della 51enne sono stati trovati capi d’abbigliamento con tracce di vernice rossa, smartphone con foto ritraenti l’imbrattamenti del centro servizi dell’ospedale di Baggiovara scattate in data e ora compatibili con la commissione del reato, tappi di bombolette spray di vernice rossa, uno striscione con scritte no-vax e numerosi adesivi con il simbolo del gruppo Vivi. Anche quattro smartphone sono stati posti sotto sequestro. All’uomo sono stati invece sequestrati numerosi dispositivi informatici, tra cui tre radio ricetrasmittenti e dieci computer, oltre agli adesivi di Vivi. La perquisizione è scattata in seno all’ampia indagine per identificare gli autori dei numerosi atti vandalici su vari edifici di Modena; in particolare l’uomo e la donna erano indagati per l’imbrattamento della sede dell’Ausl di via San Giovanni del Cantone, ma al termine dell’attività i due sono stati denunciati e indagati anche per le scritte apparse al centro servizi di Baggiovara. Le indagini si sono svolte mediante la meticolosa analisi dei tabulati telefonici degli indagati e delle immagini delle telecamere di videosorveglianza