“Occorre un’indagine ampia perché si conosca quello che è successo in tutte le carceri nell’ultimo anno, dove la pandemia ha esasperato tutti”. Ad affermarlo è il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, durante la sua relazione alla Camera. Un intervento partito dai violenti pestaggi che si sono verificati nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, ma che si è poi esteso a tutte le altre carceri scenari di rivolte. E quindi anche Modena, dove persero la vita in totale nove persone. Il Ministro ha annunciato che una Commissione ispettiva del Dap, il Dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria, visiterà tutti gli istituti penitenziari dove si sono verificati “i gravi eventi del marzo 2020”, per valutare la correttezza degli interventi legati alle rivolte nelle carceri. È appena di ieri la notizia del detenuto che ha scritto sei pagine di testimonianza direttamente al Ministro Cartabia proprio sulla rivolta al Sant’Anna. Da quanto si apprende dal Comitato Verità e Giustizia, nel documento si legge di presunte violenze a danno dei detenuti e un mancato supporto medico per i carcerati che, dopo aver presumibilmente assunto farmaci, hanno iniziato a sentirsi male. Per i decessi avvenuti a Modena la Procura ha invece archiviato il fascicolo che ipotizzava l’omicidio colposo e morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, dopo che le autopsie avevano confermato il decesso dei detenuti per overdose.