Meno burocrazia, più risorse e aumento dei massimali dei pazienti in carico, spazio ai medici in formazione, sostegno ai medici di famiglia tramite infermieri e collaboratori di studio. Sono i principali punti di un accordo sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna con la Federazione italiana medici di medicina generale), Snami, Smi e Federazione Cisl medici. L’obiettivo è individuare misure straordinarie per uscire dall’emergenza acuita dalla pandemia e sperimentare soluzioni efficaci anche in futuro. Secondo l’accordo, che vale fino al 30 giugno 2023, un professionista può seguire nei primi due anni di convenzionamento fino a 1.500 persone, che potranno salire a 1.800 dal terzo anno. Potranno inoltre svolgere l’attività convenzionata anche i medici in corso di formazione specifica in medicina generale. Inoltre per consentire ai giovani medici studenti-lavoratori di continuare a frequentare i corsi, sarà possibile partecipare alle lezioni di teoria anche in via telematica. Per garantire alle Ausl la possibilità di organizzare con maggiore elasticità i turni, sarà possibile prevedere anche incarichi che vanno da 12 a 38 ore settimanali. Invece allo scopo di semplificare la burocrazia verrà istituito un tavolo permanente, che coinvolga la Regione, i sindacati e Ausl.