A un anno dal rave party di Modena, arriva in città il corteo di protesta contro il decreto che ne nacque per regolamentare il fenomeno. Da giorni sui social gira la locandina di “Smash Repression”, movimento fondato proprio a partire dai fatti che seguirono il rave nel capannone di Modena Nord. I partecipanti si sono dati appuntamento il 28 ottobre alle 14 al parco Novi Sad. Salvo diverse disposizioni delle autorità, da lì il corteo passerà per via Monte Kosica, Piazzale Natale Bruni, percorrerà parte dei viali fino a via Giardini per poi proseguire in via San Faustino e terminare, in serata, al Parco Ferrari. Ancora da capire la portata dell’evento, che ha già contorni diversi rispetto al rave che Modena ha conosciuto l’ottobre scorso: una manifestazione itinerante e dichiarata. Gli organizzatori, che prevedono la partecipazione di 3-4mila persone, scrivono sui social che la finalità del corteo/Street Parade è quella di protestare contro tutti gli sgomberi e il decreto antirave, in rivolta a “qualsiasi Autorità o Potere”. Il rave di Modena ebbe risonanza nazionale, con quasi 1.400 persone identificate all’interno del capannone abbandonato e pericolante in strada Cave di Ramo. Si stimò che a partecipare alla festa vi fossero oltre 3mila giovani, in un via vai che durò due giorni e due notti. Lo stabile venne sgomberato pacificamente il 31 ottobre, dopo una lunga trattativa tra i partecipanti e le forze dell’ordine, intervenute con circa 280 uomini nei pressi del capannone.