Nonostante la condanna della Corte di Giustizia Europea del novembre del 2020 circa il superamento in Italia del valore limite delle concentrazioni di particelle inquinanti, in modo continuato, dal 2008 al 2017, l’Emilia Romagna insieme alle altre regioni del Bacino Padano (Lombardia, Piemonte e Veneto), ha chiesto di rinviare fino al termine dell’emergenza Covid lo stop ai veicoli Euro 4 diesel previsto per il prossimo 11 gennaio. La richiesta sarà avanzata nelle prossime ore al ministero dell’Ambiente. Le restrizioni al trasporto pubblico e alla mobilità privata e le misure di sicurezza adottate per limitare il contagio risultano incompatibili con un ulteriore intervento restrittivo sulla mobilità individuale. Contestualmente al rinvio delle misure di restrizione sugli autoveicoli, le 4 regioni hanno condiviso la necessità di prevedere, già a partire da questo mese, delle misure compensative per la qualità dell’aria, con l’obiettivo di intervenire in modo incisivo e mirato sui fattori inquinanti legati agli impianti di riscaldamento e alle emissioni causate da attività agricole e di allevamento. Inoltre hanno esposto al Governo la necessità di lavorare con urgenza a un piano straordinario di interventi strutturali che consentano di ottemperare appunto a quanto previsto dalla condanna della Corte di Giustizia Europea circa la qualità dell’aria nel nostro Paese, segnatamente rispetto al bacino padano nonché di attuare le misure già previste e condivise con la Commissione Europea, nel protocollo sottoscritto a giugno 2019 al termine del Clean Air Dialogue dal Presidente del Consiglio. Intanto un netto no arriva da Legambiente che ha bocciato questa richiesta di proroga: secondo l’associazione non è più il momento di rinviare lo stop ed anzi occorrerebbe mettere in atto un piano di accompagnamento dei privati per la dismissione dei veicoli oltre che fissare davvero una data limite per tutte le regioni.