Nel video l’intervista al Dott. Enrico Clini, direttore della struttura complessa ’Malattie dell’apparato respiratorio’ del Policlinico

Adesso la curva si sta abbassando, ma sono stati impietosi i numeri del contagio che nelle scorse settimane hanno caratterizzato la nostra provincia. Tanto che alcuni esperti hanno parlato da cifre da zona rossa. Non entra nel merito dei “colori” il dottor Enrico Clini, direttore della struttura complessa ’Malattie dell’apparato respiratorio’ del Policlinico, ma ha illustrato le ipotesi che i sanitari hanno elaborato sul perché ci siano così profonde differenze tra la prima e la seconda ondata nel nostro territorio. Il fatto che i primi allarmanti segnali di presenza del virus siano partiti da città più piccole unito all’immediato lockdown avrebbe quindi preservato il capoluogo da una massiccia diffusione del contagio. Cosa che non si è invece verificata nella seconda ondata, quando il Covid ha iniziato a diffondersi nel cuore della provincia a causa, probabilmente, delle riaperture estive ma anche delle attività lavorative e scolastiche a settembre che hanno portato ad affollamenti sui mezzi pubblici. Ma un’altra possibilità, sottolinea Clini, è da ricercare nel comportamento individuale.