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Non passi il test a Medicina? C’è sempre la chance oltreconfine A Chiasso ci sono i corsi dell’ateneo di Sofia. A Tirana basta superare una prova in italiano


    Ogni anno la corsa al camice bianco è una lotteria che scatena ansie, speranze e polemiche. In mille lunedì scorso si sono contesi i 153 posti messi a disposizione dall’Unimore per Medicina e Odontoiatria. Su tutto il territorio nazionale i pretendenti sono stati 85mila (+23% rispetto al 2012) per 10.771 posti disponibili. Solo 1 su 8, quindi, entrerà. Per i tanti che falliranno le strade sono due: cambiare totalmente corso di studi, oppure tentare l’anno successivo, magari iscrivendosi ad un corso con qualche esame in comune. In tempi recenti, però, si sta affermando una terza via, sicuramente onerosa, ma che sta seducendo sempre più modenesi: quella dell’avventura oltreconfine. Per farsi un’idea basta ricordare i tanti italiani che diventano avvocati in terra spagnola saltando l’esame: stessa storia per le formule che promettono di aggirare lo scoglio del famigerato numero chiuso. Spagna, Belgio, Romania, Ungheria. Ma anche Bulgaria e la gettonatissima Albania. Sono molti i Paesi dell’Unione europea pronti ad accogliere gli studenti italiani che non sono riusciti a superare i test di accesso alle facoltà più ambite. Nota stonata: bisogna fare i conti con un calendario non coincidente e con costi intermediari difficili da calcolare. E basta fare una veloce ricerca sul web per trovare soluzioni di ogni sorta. Bocciato al test di accesso in Medicina, vuoi provare a indossare il camice bianco in Spagna? Sono 17mila euro all’anno, esclusi i servizi di agenzia. Decisamente più ridotte le tariffe in Romania, dove si possono frequentare corsi in Medicina, Odontoiatria, Farmacia, Scienze infermieristiche e Fisioterapia al modico prezzo annuale di 3.700 euro. Dopo il primo anno vuoi tentare il rientro nel Bel Paese? Per questa scorciatoia c’è il possibile ricorso al Tar, nel quale ci sono tra l’80 e il 90% di possibilità di vincere, e ritornare a frequentare un’università italiana. Che la terra iberica sia una meta allettante per gli italiani lo sanno bene le università private spagnole. Alcune, come la Alfonso X o la Universidad europea de Madrid, presentano piani dettagliati d’iscrizione in italiano e linee telefoniche dedicate. Ad offrire un servizio del genere non poteva mancare un gigante della formazione privata, Cepu, che ha una sua branca dedicata alla preparazione ai test internazionali. In particolare per Medicina e Odontoiatria, corsi a numero chiuso per eccellenza, il fantasma delle prove d’ammissione viene affossato grazie all’Associazione Interuniversitaria Europea di Chiasso (Aieu) dove puoi frequentare il biennio dei corsi di laurea in lingua inglese della Medical University of Sofia (Mus). Questo vero e proprio polo accademico prevede la frequenza di un «corso preparatorio necessario per essere ammessi al biennio di Medicina e Odontoiatria, finalizzato all’acquisizione degli standard richiesti dalla Mus. Il corso preparatorio è tenuto da docenti italiani e madrelingua ed è organizzato dal sopra citato Cepu International e i contatti in Italia si terrebbero proprio nelle sedi del colosso della formazione. Una volta frequentato il corso preparatorio, si passa al biennio in lingua inglese da tenere a Chiasso per poi continuare i successivi anni a Sofia. E come un supermarket dell’accesso, è possibile acquistare il pacchetto completo che comprende la preparazione alle prove italiane e i percorsi propedeutici a quelle straniere. Oltre agli atenei spagnoli, figurano nell’elenco università bulgare (Medical University Sofia), ungheresi (Università di Debrecen), ceche (Charles University Praga). Ma quanto costa? Difficile dirlo con precisione. Al numero verde specificano che dipende dal grado di preparazione del candidato. Dalla testimonianza di una ragazza pubblicata su un forum, i costi per i primi due anni da svolgere a Chiasso si aggirerebbero intorno ai 50mila euro senza vitto e alloggio. «C’è anche la possibilità di un alloggio nel campus con la possibilità di incontrare i professori e prepararti agli esami. Per questo trattamento sono altri 10mila euro», scrive uno studente di Torino. Cifre esorbitanti, sicuramente non in linea con la figura del giovane che vuole tentare di mantenersi gli studi lavorando, ma vi sono famiglie che pur di assicurare un futuro al figlio non temono il salasso. Un gruppo di studenti italiani iscritti a Sofia, in Bulgaria, ha anche aperto un blog per illustrare le differenze con il sistema italiano e invogliare gli aspiranti colleghi. «La Mus – si legge sul sito – è l’università di medicina di Sofia e per entrarvi non è necessario un test assurdo come quello italiano ma è sufficiente avere qualche nozione di biologia chimica e fare un test di inglese che verifichi la vostra conoscenza della lingua, in caso non abbiate un certificato che già lo attesti». In questa carrellata di occasioni all’estero non può mancare un breve cenno all’Università Nostra Signora del buon consiglio di Tirana.L’ateneo albanese negli ultimi anni ha allacciato una serie di collaborazioni con altri enti italiani, dall’università Tor Vergata di Roma a quelli di Firenze e Palermo, e perfino il portale internet è stato realizzato con il finanziamento della Regione Lombardia. Per accedere a Medicina basta superare una selezione totalmente in italiano che, come specificato, nella sezione informazioni «non è un concorso e mira ad accertare se lo studente è in grado di poter affrontare un percorso didattico molto impegnativo e severo». Parole magiche per le matricole italiane inseguite dal fantasma dei test d’ammissione. (vi.ma)

    Più di 850 candidati si sono presentati per Chimica e Economia


      Ieri è toccato ai test d’ammissione ai corsi di Economia e Chimica. Per la prima è stato sbaragliato il record di presenze del 2012. Sono stati, infatti, 772 i candidati presentatisi per la prova di ammissione ai corsi di laurea triennali (Economia aziendale, Economia e finanza e Economia e marketing internazionale). Rispetto alle 858 domande pervenute nelle settimane scorse si è dunque affrettato a rispondere all’appello l’89,98% degli studenti attesi, un numero decisamente superiore (+ 6,63%) a quello del 2012, quando parteciparono al test 724 candidati. La prova, svolta nelle numerose aule che erano state distribuite tra via Berengario, viale Fontanelli, largo Marco Biagi e via San Geminiano, si è basata su un questionario di 36 domande, suddivise nelle seguenti aree: logica (13 quesiti); comprensione testuale (10 quesiti); matematica (13 quesiti). A tutti è stato dato un tempo di risposta di 90 minuti, ovvero 30 minuti per ogni gruppo di domande. Verranno ammessi complessivamente in 690, in pratica 230 aspiranti matricole per ogni singolo corso di laurea. Hanno risposto in gran numero anche i candidati che avevano fatto domanda di ammissione al corso di laurea triennale in Chimica. All’appello si sono presentati in 94 su 107 (87,85%). Questo consentirà di poter accogliere praticamente tutti quanti i candidati poiché i posti disponibili sono 100, anche se solo 93 di questi da bando sono appannaggio di studenti italiani, comunitari e non comunitari legalmente soggiornanti in Italia, mentre gli altri 7 posti sono riservati a stranieri non comunitari residenti all’estero, di cui 2 assegnati a studenti cinesi del progetto ‘Marco Polo’. La selezione, che è il primo anno che viene fatta per poter accedere a questo corso di laurea, è stata compiuta sulla base di una prova consistente in 30 domande a risposta multipla, di cui una sola corretta su 5 opzioni, riguardanti quesiti di area matematica di base (23) e quesiti di area chimica (7). Per rispondere le aspiranti matricole hanno avuto a disposizione un tempo massimo di 2 ore e potranno. Complessivamente sono 2.700 gli studenti che nelle ultime due settimane si sono seduti sui banchi dell’Unimore. L’andamento delle pre-immatricolazioni conferma sostanzialmente i numeri dell’anno scorso con un lieve progresso (+ 5 unità) dei 2 corsi di laurea triennali che si tengono a Reggio Emilia, dove si è passati (raffronto alla stessa data) da 207 preimmatricolati a 212 (+ 2,36%) e un ritardo di 15 unità (-2,54%) sui quattro corsi modenesi.

      Un viaggio tra graduatorie ed iscrizioni


        Anche questi giorni di test d’ammissione lo hanno confermato: i corsi di laurea all’Unimore attraggono migliaia di giovani matricole da tutta Italia. Soltanto per la prova di Medicina e Odontoiatria si sono presentati in mille per contendersi 153 posti. Tradotto: ce la farà soltanto uno su dieci. E per gli esclusi non restano che due strade: cambiare totalmente l’ambito di studi, oppure riprovarci il prossimo anno, magari iscrivendosi nel frattempo ad un’altra facoltà. Negli ultimi anni si sta facendo strada anche una terza via: la carta oltreconfine. Belgio, Romania, Bulgaria. Senza dimenticare la gettonatissima Albania. Sono molti i Paesi dell’Ue che hanno fiutato il business degli studenti italiani che non sono riusciti a superare i test di accesso alle facoltà più ambite. E da quest’anno anche un colosso come Cepu, insieme all’Università di Sofia, offrono un biennio di Medicina e Odontoiatria, rigorosamente senza test d’ammissione, a Chiasso.

        A febbraio una richiesta di Hera venne bocciata


          E l’ex consigliere comunale ed ex grillino Vittorio Ballestrazzi non demorde, dopo aver reso pubblico e quindi creato un caso con l’autorizzazione data ad Hera il 14 agosto, ieri ha diffuso un’altra nota critica: «Dopo aver sentito quanto affermato dall’ingegner Galli di Hera durante la commissione consigliare del 10 settembre in comune a Modena ho cercato e trovato la domanda del febbraio 2013 dove Hera chiede, in attuazione della legge 23/2011 di potere bruciare, dopo avere incenerito tutti quelli della provincia di Modena, i rifiuti delle altre province della regione». Si è cosi armato di mouse e internet e ha rintracciato il documento. «La provincia ha negato l’autorizzazione motivando il diniego con l’incertezza del quadro normativo in materia e con la mancata risposta di Errani a una richiesta congiunta del Sindaco e del Presidente della Provincia che domandavano di chiarire la situazione. Dopo 4 mesi hanno risposto sì ad una richiesta analoga ma che permette di bruciare i rifiuti da tutt’Italia». Nel frattempo, però, bisogna sottolineare che è stato approvato un decreto che permette ai gestori degli impianti di avere questa autorizzazione. Non a caso è stata presentata un’ interrogazione a Bruxelles dove si chiede conto del provvedimento che non riguarda solo Modena, ma (in teoria) tutti gli impianti italiani.

          Anche i cittadini favorevoli chiedono delle garanzie


            In Consiglio provinciale l’opposizione si astiene. «Vogliamo più controlli»

            Di inceneritore si è parlato anche ieri. In Provincia, dopo essere stato trattato martedì in una commissione consiliare, dove l’amministrazione ha risposto alle interrogazioni del centrodestra. «Il nostro è stato un voto di astensione. Abbiamo criticato il deficit di comunicazione, anche se non ci dovrebbero essere forti criticità – spiega Bruno Rinaldi, consigliere provinciale del Pdl – Hera però deve essere più attenta alle questioni ambientali ed economiche. Io ho chiesto controlli serrati sull’inceneritore anche attraverso un continuo monitoraggio on line». Ma oltre le sedi istituzionali – in Regione è stata dimessa anche l’assessore all’ambiente Sabrina Freda – la questione inceneritore interessa i cittadini. Ieri le telecamere di TvQui hanno attraversato la città per sentire la loro opinione. I più anziani sono quelli che hanno mostrato più preoccupazione e stupisce la solidarietà intergenerazionale perchè hanno pensato soprattutto alla tutela della salute dei bambini. L’autorizzazione all’importazione di rifiuti da fuori provincia divide la cittadinanza. Ci sono i contrari, ma anche i favorevoli a bruciare i rifiuti, Ma l’apertura non significa indifferenza, anzi i cittadini s’interrogano e chiedono garanzie per la salute. Va bene, hanno detto ai microfoni i modenesi, incenerire per evitare le discariche – il male assoluto -, ma occhio alla qualità dell’aria. E vista anche la situazione di crisi c’è stato pure qualcuno che ha detto che si tratta di un’occasione per creare lavoro. Posizioni molto diverse. E’ la democrazia.

            LA POLITICA


              L’invito dei Fratelli d’Italia

              Il Pdl e le primarie di coalizione Una proposta che viene valutata


                E ad ottobre una giornata tutta per il centrodestra

                Il partito Fratelli d’Italia ha proposto le primarie per le elezioni amministrative di Modena e dei tanti comuni della provincia, il Pdl ha aperto la riflessione sulla proposta. Si inizia a costruire, insomma, il cantiere politico del centrodestra modenese. Anche perchè si avvicinano le elezioni amministrative in città e in decine di comuni della provincia, Quindi nel centrodestra si studiano le diverse strategie per affrontare questo importante test politico per il territorio. E non mancano le proposte. Lunedì scorso il consigliere comunale di Modena Michele Barcaiuolo e il coordinatore provinciale dei Fratelli d’Italia Roberto Ricco hanno proposto all’ampia coalizione alternativa alla sinistra, quindi a tutti i moderati modenesi, le primarie di coalizione. Un ventaglio politico abbastanza ampio anche perchè l’invito, tramite una lettera inviata a una settantina di rappresentanti cittadini e provinciali dell’area moderata e che non si riconosce nella sinistra, è stato recapitato a Scelta Civica, Udc e Fare per Fermare. E in queste ore stanno arrivando le prime risposte dei vari movimenti, associazioni, partiti di centrodestra. La Lega Nord non ci crede più di tanto e lo ha scritto in una nota diffusa dal segretario cittadino Stefano Bellei. Qualche esponente del centro si è detto d’accordo e parliamo del consigliere comunale Giancarlo Pellacani che in una lunga lettera pubblica ha approvato questo tentativo. Poi martedì sera se ne è parlato nel coordinamento provinciale del Pdl dove erano presenti tutti i componenti, compreso il Mir, l’associazione dei Moderati In Rivoluzione. E la proposta passata nel coordinamento è l’organizzazione , per i primi giorni del mese di ottobre, di un incontro del Pdl «per raccogliere tutte le forze in campo del centrodestra e fare il punto sulla situazione», ha spiegato il portavoce provinciale Luca Ghelfi. Ovvero se ne può parlare e si può affrontare l’argomento. Proprio in quella giornata che «il Pdl aveva già in agenda e che verrà a brevissimo fissata, sarà l’occasione per decidere tutti insieme quale potrà essere il futuro del centrodestra a Modena e come organizzarci in vista delle prossime amministrative». Si punta ad una grande coalizione alternativa alla sinistra, sostiene il consigliere regionale e coordinatore provinciale Enrico Aimi. Insomma l’ipotesi delle primarie viene studiata e presa in considerazione dal Pdl.

                Lotus, ironia su Twitter «Sì, fa un po’ male…»


                  «E così Kimi se ne va alla Ferrari per il 2014; sì, fa un po’ male…», con allegata un’immagine abbastanza icastica: con molta ironia e fair play, così ieri la Lotus ha commentato su Twitter l’ufficialità dell’addio del pilota finlandese per approdare in Ferrari. Ha ricevuto migliaia di retweet.

                  «Bentornato Kimi!» Ferrari-Raikkonen sino al 2015


                    Due anni di contratto: la Rossa avrà un dream team

                    «La Scuderia Ferrari comunica di aver raggiunto un accordo di collaborazione tecnicoagonistica con Kimi Raikkonen. Il pilota finlandese affiancherà Fernando Alonso per le prossime due stagioni sportive»: eccolo qui, previsto e prevedibile, il comunicato stampa con cui ieri la Ferrari ha ufficializzato quanto era ormai già stato scritto da tutti, vale a dire l’ingaggio di Kimi Raikkonen, che tornerà alla guida di una Rossa dopo l’addio del 2009. Il comunicato stampa, che è stato preceduto da un «bentornato Kimi!» che la scuderia aveva postato sul proprio profilo Twitter, conferma anche la durata del contratto già emersa nelle indiscrezioni dei giorni scorsi: il finlandese e la Ferrari hanno sottoscritto un accordo biennale, valido per le stagioni sportive 2014 e 2015. Due anni nei quali sarà il compagno di squadra di Fernando Alonso. Un dream team vero e proprio, con due piloti che, di fatto, non possono non essere entrambi considerati prime guide, un aspetto che potrebbe consentire una certa competitività all’interno della scuderia ma che, proprio per questo, rischia anche di essere potenzialmente esplosivo. Tuttavia, c’è da tenere in conto un aspetto fondamentale: i fuoriclasse, in Formula 1 come in tutti gli altri sport, è meglio averli nella propria squadra piuttosto che doverli affrontare come avversari. Meglio abbondare, insomma, che mancare in qualche cosa; e con la coppia Alonso-Raikkonen la Ferrari parte già in vantaggio su tutte le altre scuderie. Raikkonen così lascia la Lotus (che, come si può vedere nella fotonotizia sotto, l’ha presa con ironia), e lo fa principalmente per questioni di ingaggio, dal momento che la scuderia di Enstone non poteva più esaudire le richieste di Kimi. Inevitabile l’addio, meno scontato (qualche mese fa, s’intende) era ipotizzare il ritorno in Ferrari, dalla quale Raikkonen se ne era andato dopo la stagione 2009 lasciandosi alle spalle qualche incomprensione e il raffreddamento dei rapporti con alcuni uomini della scuderia. Ma il tempo passa e tutto cambia, basti pensare che Raikkonen aveva anche lasciato la Formula 1, andando a gareggiare nel Mondiale di rally e nella Nascar, salvo poi tornare nel Circus al volante della Lotus con la quale, dal 2012, ha mostrato di essere ancora una volta ultracompetitivo. Raikkonen era approdato a Maranello nel 2007 e, già al suo primo Gran Premio, in Australia, ottenne una vittoria con corollario di pole position e giro più veloce. Quel Mondiale terminò con la grande rimonta che portò Iceman a trionfare portandosi a casa il titolo piloti, l’ultimo ad esserci riuscito su una Ferrari: con 17 punti da recuperare su 20 disponibili conquistò il Mondiale con appena un punto di vantaggio su Fernando Alonso (suo prossimo compagno di scuderia) e Lewis Hamilton, entrambi della McLaren. Nel 2008 Kimi contribuì alla vittoria dell’ultimo titolo costruttori della Ferrari, mentre la stagione 2009 fu tutt’altro che indimenticabile. Ma questo è il passato. Il presente, invece, ora è già futuro. E allora bentornato davvero, Raikkonen, (re.sp.)

                    E Iceman si scioglie «Felice di tornare» «Bello lavorare con Fernando»


                      «Sono davvero contento di ritornare a Maranello dopo averci trascorso tre anni fantastici e ricchi di vittorie»: sono queste le prime dichiarazioni di rito di Kimi Raikkonen, raccolte e diramate Urbi et orbi dalla Ferrari ieri, nel giorno dell’annuncio del biennale firmato dal finlandese. Le parole di Iceman sciolgono subito il ghiaccio, e sembrano in realtà molto più calde e calorose di quelle che ci saremmo aspettati uscire dalla sua bocca. Anche perché, peraltro, nessuno le ha sentite, ma appunto arrivano da un medium freddo come internet, tramite i comunicati ad hoc della scuderia di Maranello: «Ho moltissimi ricordi che mi legano alla Ferrari – ha aggiunto Kimi – e li ho sempre portati con me in questi anni, primo fra tutti l’indimenticabile vittoria del Mondiale nel 2007. Non vedo l’ora di tornare alla guida di una Rossa, di ritrovare tante persone con le quali ho stretto forti legami e di lavorare insieme a Fernando, che ritengo un grande pilota, per regalare alla squadra i successi che si merita». Messa così, sembra quasi non stare nella pelle, Iceman, l’uomo di ghiaccio che vuole fare innamorare di nuovo i ferraristi. O forse, più prosaicamente, vuole solo farli vincere, vincendo lui stesso. E non sarebbe poco.

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