Home Blog Pagina 9375

Ilva, il caso arriva a Modena (e torna indietro a mani vuote)


    Avrebbero dovuto essere eseguiti anche a Modena alcuni sequestri nell’ambito dell’inchiesta sul gruppo siderurgico Riva e il noto polo Ilva di Taranto. Ma quando i finanzieri modenesi, al comando del tenente Michele Pallini, si sono recati in banca per sequestrare i conti correnti delle società riconducibili al gruppo, la sorpresa: erano vuoti. Nel resto d’Italia comunque la Gdf ha recuperato qualcosa come 916 milioni di euro.

    GIUSTIZIA E DINTORNI


      Le droghe e la tutela della salute

      Coltivare marijuana in giardino? Fenomeno allarmante e in crescita


        E in questi giorni sono stati assolti due ‘coltivatori’

        Quelle piantine di marijuana erano per uso personale, non c’è alcuna prova di spaccio. Con questa motivazione il giudice ha assolto un giovane di Fanano, arrestato (e subito liberato) nei giorni scorsi perché pizzicato dai carabinieri mentre innaffiava una, pur modestissima, coltura di erba all’interno del giardino di casa. E’ una sentenza che farà discutere quella del Tribunale di Modena, che arriva a pochi giorni da un’altra decisione simile: un altro giovane, finito in manette perché aveva piantato una coltivazione di marijuana nel giardino della nonna, era stato assolto perché non vi era prova che quell’erba contenesse Thc, il principio attivo responsabile dell’effetto dopante della canapa. Due assoluzioni, per due motivi diversi, ma che contribuiscono a modificare la giurisprudenza in materia: «E’ una sentenza faro» ha commentato con soddisfazione il legale del giovane, l’avvocato Luca Brezigar. Il difensore si è rifatto ad una sentenza della Cassazione con cui i giudici supremi avevano stabilito che fosse il giudice a dover verificare la reale ‘pericolosità’ della coltivazione. In pratica, è passato l’assunto per cui il giovane producesse marijuana non per immetterla sul mercato (questo il pericolo concreto), ma solo per se stesso. Eppure ad oggi la norma non è stata modificata e prevede che chi coltiva piante da cui è possibile ricavare sostanze stupefacenti o psicotrope, dev’essere punito. In realtà, presso la Commissione Giustizia della Camera è in discussione una proposta di legge per la «depenalizzazione della coltivazione domestica» di piante come la marijuana appunto. Una possibilità fortemente osteggiata da larghe fette della società, che hanno risposto con una petizione per frenare la proposta: «L’uso di droga – si legge nel testo della petizione – non è dannoso perché vietato dalle leggi italiane ed internazionali, ma perché mortifica la dignità umana danneggiandone la volontà, la memoria e l’intelligenza, alterandone, in maniera temporanea o permanente, la personalità. Per questo la Chiesa condanna l’uso di droga, perché moralmente è ‘sempre illecito’, in quanto comporta una rinuncia ingiustificata ed irrazionale a pensare, volere e agire come persone libere». nDaniele Franda

        Si getta sui binari Traffico bloccato per quasi due ore


          Tragedia ieri pomeriggio in via Contrada, dove un uomo di 32 anni si è gettato sui binari della Modena-Sassuolo mentre passava un treno. Il traffico è stato bloccato per quasi due ore: il passaggio a livello è stato chiuso dalle 14.45 per consentire i rilievi della Municipale e l’accesso dei mezzi di soccorso, e riaperto poi solo alle 16.30. Non sono note le motivazioni del gesto estremo, anche se sarebbe escluso che si tratti di motivazioni legate alla situazione lavorativa, purtroppo spesso al centro di queste tragedie. Secondo l’Agi, l’ agenzia di stampa, sarebbero aumentate del 12%, dal biennio 2006-2007 al 2009-2010, le persone che nel nostro paese (ma il dato ricalca le percentuali a livello mondiale) si sono tolte la vita, complice la crisi economica. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il fenomeno ogni anno porta alla perdita di un milione di vite umane.

          L’INCENDIO E FOSSOLI


            Una comunità che ha avuto paura

            Il console Usa a Carpi, per rafforzare il ponte economico-culturale


              Una visita all’insegna della solidarietà quella del Console americano Morrison, ieri a Carpi. Al suo arrivo ha posato, insieme al sindaco, una corona davanti alla lapide all’onor civile della città sulle note degli inni (americano e italiano). Quindi ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni economiche, religiose e politiche presso la sala del Consiglio, dove è stato ricordato l’anniversario dell’11 settembre e delle sue vittime. Il console ha ringraziato per l’accoglienza e ha ricordato le vittime e le opere d’arte distrutte col terremoto 2012. «È un occasione – ha spronato – per mostrare al mondo la vostra laboriosità e il vostro attaccamento alla terra. Il popolo americano e quello italiano sono molto legati, soprattutto per la solidarietà che sanno dimostrare nei momenti difficili e la forza del volontariato, che gli americani hanno probabilmente ereditato e sviluppato proprio grazie alla forte immigrazione italiana». La Morrison si è peraltro dimostrata molto disponibile a continuare una collaborazione non solo economica ma anche culturale con il territorio: «Carpi è una realtà imprenditoriale tra le più vivaci e pronta alla competizione globale. Ho fiducia nell’Italia e nella sua capacità di superare la crisi, se sarà in grado di mettere in campo delle riforme concrete. Un’Italia più forte economicamente – ha rimarcato – è un Italia più influente». Durante l’incontro sono intervenuti anche esponenti dell’imprenditoria locale, come Rossella Po, dell’omonima ditta di cucine, che ha sottolineato la volontà della sua azienda di entrare nel mercato americano, che da sempre sa apprezzare l’artigianato italiano. Ed è proprio il made in Italy il traino delle esportazioni, soprattutto per i prodotti alimentari che, ha sottolineato Confagricoltura, sono troppo spesso imitati e immessi nei mercati internazionali senza tutele. Altro tema importante, l’imprenditoria femminile che, come ha ricordato l’assessore alle Pari Opportunità Maria Cleofe Filippi, è una realtà molto forte sul nostro territorio e che la Morrison si è dichiarata disponibile a valorizzare. Il console americano ha inoltre ricevuto in regalo una cartina cinquecentesca di Carpi, e un cesto di prodotti tipici emiliani. nValentina Po

              E Grillo strilla: «Siamo fieri di essere dei moralisti!»


                Beppe Grillo nel suo blog torna ad attaccare senza ritegno ogni partito, con un profluvio di parole infarcite da una volgarità continua, ancora maggiore rispetto alle sue abitudini. «Ieri, alla Camera, alla richiesta del M5S di espellere i delinquenti, si è levato alto il grido ‘moralisti del c…’ I nominati del pdl e del pdmenoelle – scrive il leader del Movimento – si sono indignati – dice Grillo -. E’ un paradosso che invece di accompagnare alla porta Berlusconi, i nominati dai capibastone del pdmenoelle e dal truffatore fiscale, volessero buttare fuori noi, i cosiddetti moralisti». Ancora, aggiunge «il vostro tempo è finito, è questione di mesi e voi lo sapete, per questo – insiste Grillo – reagite come un qualunque ladruncolo. E’ vero, siamo moralisti e vogliamo moralizzare – conclude – la vita pubblica, il Parlamento, ogni Comune, ogni istituzione. Vogliamo che l’onestà torni di moda, che i semafori rossi vengano rispettati, che i ladri finiscano in galera, che Camera e Senato diventino dei luoghi rispettabili e non dei postriboli della democrazia. Fuori i delinquenti dal Parlamento!», grida Beppe Grillo in conclusione del suo post. Molti hanno preferito ignorare le parole sommarie del leader del Movimento cinque stelle, ma non è mancata qualche parola in risposta. Carlo Giovanardi, senatore del Pdl, ha così commentato in una nota le esternazioni del comico: «Beppe Grillo si dice ‘fiero di essere moralista del c… e definisce i parlamentari come ladruncoli qualunque sorpresi con le mani nel sacco. Aggiungo io: fuori anche gli ‘assassini’ dalla vita pubblica, perchè privatamente e sobriamente scontino il pentimento per le vittime delle loro colpe», afferma Giovanardi. «Naturalmente – ironizza – ogni riferimento alla condanna definitiva di Beppe Grillo per omicidio plurimo colposo è puramente casuale». Anche Fabrizio Cicchitto è intervenuto in proposito, affermando che «quella di Beppe Grillo è demagogia pura di un Savonarola fallito che riesce a fare notizia solo insultando la gente – spiega Cicchitto – o arrampicandosi non sugli specchi ma sui muri».

                Alfano sul Cav: il caso non è chiuso


                  «A sinistra atteggiamento incomprensibile»

                  Il vicepremier Angelino Alfano, intervistato dal Giornale, è intervenuto ieri sera sui temi più scottanti della politica. Intanto, la rinascita del partito: «Ho parlato con Berlusconi lungo il tragitto in autostrada e mi ha ribadito che la decisione è presa e che quindi a giorni ci sarà il lancio ufficiale di Forza Italia come un rinascimento azzurro, come una grande offerta, un grande appello a tutti coloro che fin qui hanno scelto di non impegnarsi ma grazie a questa nuova scelta politica decideranno di impegnarsi», ha affermato il segretario del Pdl. «Oggi siamo in vantaggio in tutti i sondaggi elettorali. Sono convinto che la nuova Forza Italia supererà il record del 2001». E, sulla Giunta, rispetto al ruolo del Pd ha commentato: «Si stanno comportando come fosse una finale di coppa del mondo, come se dovessero alzare una coppa contro di noi». Ma «il caso Berlusconi non è chiuso, l’ordinamento giuridico offre altre vie al cittadino Silvio Berlusconi per poter affermare le proprie ragioni. Quelli della sinistra sappiano che il Pdl è un monolite a difesa di Berlusconi perché noi non ci divideremo e staremo tutti insieme a rivendicare l’orgoglio della nostra storia – ha dichiarato Alfano – e non accettiamo di avere altri governi in questa legislatura; si tolgano dalla testa di avere transfughi del Pdl disponibili a fare gli stupidi sostenitori di un governo di estrema sinistra». Il Pd «non può fare pagare il conto del proprio congresso al governo. Nelle accelerazioni di queste ore per far decadere Berlusconi – ha sottolineato Alfano- c’è senz’altro un riflesso congressuale perché chi dovesse dire una parola a favore del diritto di Berlusconi a difendersi perderebbe voti congressuali. Continuiamo a non capire il motivo per cui c’è questa fretta in Giunta. Insigni giuristi, uomini terzi dal punto di vista dell’appartenenza politica hanno detto che sia per la Costituzione che per i principi europei non si può applicare al passato una sanzione penale per un fatto verificatosi quando quella norma non c’era. Quanto meno questo punto va approfondito. Questo è il senso dell’incomprensione dell’atteggiamento della sinistra, per noi davvero insopportabile».

                  ALTA TENSIONE


                    Giorni di fuoco

                    Giunta, è scontro sul calendario Dopo una tregua salta l’accordo


                      Brunetta: «Il Pd ha iniziato a fare marcia indietro»

                      L’ufficio di presidenza della Giunta per l’immunità del Senato, che si è riunito ieri alle 13.30 dopo il precedente rinvio, si è chiuso ancora una volta senza un accordo sul calendario dei lavori per l’esame dell’ipotesi di decadenza dalla carica parlamentare di Silvio Berlusconi. Dopo una prima richiesta avanzata dal Pdl di portare a fine mese la votazione finale sulla relazione Augello, che propone di convalidare l’elezione di Berlusconi nonostante la condanna per frode fiscale, secondo l’azzurro Giacomo Caliendo «stiamo discutendo se votare mercoledì o giovedì della prossima settimana, si sono irrigiditi su questo: è incredibile». Fuochi incrociati, con Stefania Pezzopane del Pd che ha accusato invece il Pdl di «non aver l’intenzione di arrivare alla conclusione di questa prima fase» ed ha ricordato che dopo la prevedibile bocciatura della proposta Augello «si apre una seconda fase, quella della contestazione» della posizione del leader del Pdl. In ogni caso, ha aggiunto, «se c’è volontà di accordo si vedrà domani (oggi, ndr) in Giunta. Non possiamo venir meno a quello che dice la legge Severino, che parla di immediata deliberazione». Nella mattinata di ieri, invece, sembrava si intravedesse una tregua. Il capogruppo Pdl alla Camera dei Deputati Renato Brunetta aveva commentato: «Il Pd evidentemente si è accorto di aver sbagliato, l’accelerazione era sbagliata. Pensare la decadenza del senatore Berlusconi in 24 ore era follia pura. Evidentemente qualcuno se ne è accorto e qualcuno ha frenato il Partito democratico. Penso, molto probabilmente, anche se non lo so con esattezza, il Colle più alto. Il Partito democratico – ha sottolineato ancora l’ex ministro – ha fatto marcia indietro e si è diffuso un po’ di buon senso, solo un po’ di buon senso. Loro insistono a dire, senza se e senza ma, che la decadenza debba essere decisa e al più presto e sul più presto sono anche d’accordo, perché questa incertezza deve finire. Noi siamo dell’avviso che l’applicazione della legge Severino sia incostituzionale, che non si può applicare la legge Severino in forma retroattiva, e chiediamo che sia la Corte Costituzionale oppure la Corte del Lussemburgo a decidere. Metà Paese la pensa così, metà dei costituzionalisti la pensano così, i dubbi sono chiarissimi da questo punto di vista. Non capisco – conclude Brunetta – perché il Partito democratico, alleato di maggioranza, insista in questa posizione se non per ragioni politiche».

                      SOCIAL

                      13,458FansMi piace
                      214FollowerSegui
                      100IscrittiIscriviti