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Il Sassuolo alla Scala vuole cantare l’opera più bella


    E’ la “prima” di Di Francesco nel tempio del calcio

    Cala il sipario su una stagione incredibile. Un ultima gara nella Scala del calcio, contro un Milan che è obbligato a vincere per poter ambire ancora ad un posto in Europa League. Il Sassuolo non ha nessuna pretesa, l’obiettivo l’ha già raggiunto e può giocare il match con grande tranquillità. E’ una partita speciale per i neroverdi, oggi è il compleanno del patron Giorgio Squinzi, l’anno scorso arrivò il regalo della serie A, questa sera potrebbe arrivare un’affermazione prestigiosa, ma sarà contento il dottore? Lui è tifoso milanista, non l’ha mai nascosto. Ultima vigilia di gara per Eusebio Di Francesco: «E un appuntamento importante – le parole del timoniere neroverde-, ci teniamo tutti a partire dal patron. L’ho sentito ieri, crede in questa sfida e non vuole sfigurare». Il tecnico potrebbe decidere di far giocare chi l’ha fatto meno in questo campionato: «Giocherà certamente Pomini, per il resto non farò tanti altri cambi, vogliamo fare bella figura e ce la metteremo tutta per portare a casa un risultato positivo, fare risultato a Milano è sempre prestigioso». Il Sassuolo arriva da una settimana piena di gioia, la permanenza in serie A conquistata con una giornata d’anticipo è decisamente una bella gioia: «In settimana abbiamo provato belle sensazioni, atteggiamento e ambiente positivi ci hanno portato ad ottenere la salvezza. All’inizio siamo partiti male, siamo cresciuti e abbiamo capito la categoria, per chi l’aveva fatto meno». Sarà la prima partita del tecnico neroverde a San Siro, in passato non era mai riuscito ad andarci con la sua squadra: «Ci arriviamo nel momento più bello, non ci risparmieremo, vogliamo giocarcela a viso aperto, come sempre, avremo di fronte degli avversari che hanno vissuto momenti altalenanti, hanno avuto delle vicissitudini, come il cambio di allenatore, che non ha aiutato, nonostante l’ultimo filotto di vittorie consecutive». Dopo i crisantemi dei mesi scorsi questa settimana le rose: «Due mazzi, chi contesta sa anche amare, c’era anche un biglietto con scritto grazie Eusebio. Un messaggio arrivato in pieno spirito Sassuolo, siamo contenti, tutto è bene quello che finisce bene, se pensiamo a come eravamo partiti ora possiamo goderci questo risultato straordinario». La prossima settimana si deciderà il futuro del tecnico: «Il mio contratto si è rinnovato automaticamente con la salvezza, incontrerò il dottore appena sarà possibile e faremo due chiacchiere». (r.s)

    Occhi puntati su Mastour


      Oggi il Milan in campo con la linea giovane

      «E’ veramente giovane, chiaro che ha talento, il Milan vuole portarlo avanti con un progetto specifico, Galliani ha curato nei dettagli a livello contrattuale il futuro del ragazzo». Così a Milan Channel Clarence Seedorf parla del baby Hachim Mastour, che oggi potrebbe diventare il più giovane giocatore del Milan a esordire in serie A battendo il recordi di Paolo Maldini. «Stiamo cercando di farlo abituare ad un livello superiore anche dal punto di vista degli allenamenti. Ci sarà un percorso curato e anche i compagni della prima squadra sono utili a questo processo per il ragazzo», ha aggiunto il tecnico olandese. Per quel che riguarda il suo futuro e quello della squadra, Seedorf ha spiegato: «Ho sempre detto che fino alla fine avremmo dovuto provare a fare più punti possibili, molti li abbiamo recuperati, ci proveremo ancora col Sassuolo e poi vedremo cosa succederà. La squadra è stata brava a recuperare tutti questi punti quando si pensava fosse impossibile raggiungere l’Europa League». Sempre a proposito della corsa all’Europa League, il tecnico olandese ha aggiunto: «L’ultima è una giornata che può influenzare molto ciò che accadrà in futuro, abbiamo l’obiettivo chiaro di voler vincere davanti ai nostri tifosi per chiudere bene questa stagione. Noi dobbiamo fare i 3 punti e sperare negli altri risultati. Abbiamo la speranza di farcela perché ce lo dice la matematica, faremo il massimo per vincere. Abbiamo sempre pensato partita per partita e questa sarà l’ultima». Seedorf ha parlato anche di El Shaarawy: «Possiamo pensare ad El Shaarawy dall’inizio, viene da un percorso difficile ma è stato bravissimo, ha una grande voglia di rimettersi in mostra, per me è un giocatore fondamentale per il futuro del Milan. Ha avuto un po’ di difficoltà per la mancata convocazione ai Mondiali, questa delusione era normale ma credo che sia lui che Poli saranno focalizzati sulla partita col Sassuolo, hanno fatto una buona settimana di lavoro». «Non sono preoccupato perché questo sentimento sarà trasformato in motivazione per fare bene.Ciò che mi rasserena è che Stephan sta bene e sarà a disposizione per l’anno prossimo», ha concluso Seedorf.

      Parigi, vertice internazionale su Boko Haram


        I leader di cinque Paesi africani si sono incontrati ieri a Parigi con delegati di Stati Uniti, Francia e Regno Unito per un vertice in cui discutere una strategia coordinata internazionale, un «piano globale» contro i terroristi di Boko Haram, il gruppo di estremisti islamici che ha rapito circa 300 studentesse in Nigeria un mese fa. La Francia, che ha negoziato la liberazione di un prete e di una famiglia sequestrati dai militanti, ha indetto il summit per condividere le informazioni e lavorare per ritrovare le studentesse, prelevate dallo Stato di Borno il 15 aprile. Venerdì il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha cancellato un viaggio nella cittadina di Chibok dove le giovani sono state rapite, apparentemente per motivi di sicurezza. Ospiti del presidente francese Hollande, il presidente della Nigeria insieme ai leader di Camerun, Niger, Ciad e Benin, oltre ai rappresentanti di Ue, Stati Uniti e Regno Unito. «Boko Haram è diventata una grave minaccia per tutta l’Africa occidentale e centrale, sono stati stabiliti i suoi legami con organizzazioni terroristiche», ha detto Francois Hollande .

        Bosnia e Serbia in ginocchio per il maltempo Almeno 20 vittime, migliaia di persone sfollate


          Almeno 20 persone sono morte per gli allagamenti di questa settimana in Bosnia e Serbia. Lo hanno fatto sapere le autorità dei due Paesi. A Bijeljina, in Bosnia, circa 10mila persone sono state evacuate dopo che il fiume Sava è esondato a causa delle forti piogge. A Obrenovac, vicino a Belgrado, i soccorritori e i soldati hanno utilizzato barche ed elicotteri per portare in salvo migliaia di persone che erano rimaste intrappolate. L’acqua sta minacciando il principale impianto energetico del Paese. Secondo i metereologi si tratta dei peggiori allagamenti da quando si tiene traccia di simili eventi. I soccorritori si aspettano che il bilancio delle vittime salirà notevolmente, quando l’acqua inizierà a ritirarsi. Le notizie più preoccupanti giungono da Maglaj, dove sono seimila le persone rimaste isolate a causa dell’acqua, così come a Doboj. Le due città sono completamente sommerse con centinaia di persone rifugiate sui tetti delle case. Continua a crescere il livello dei fiumi, e quasi 70mila famiglie sono rimaste senza elettricità, mentre in diverse zone si registrano frane e smottamenti, che hanno già inghiottito decine di case e invaso le strade bloccando gli interventi dei soccorritori. In alcune zone montuose ha iniziato a nevicare, e in certi punti la neve ha raggiunto i due metri, obbligando all’evacuazione molte famiglie di pastori con le loro greggi. «Sostegno per tutti! Aiutiamo chi è in pericolo! Uniamoci agli aiuti!». E’ l’appello che il tennista Novak Djokovic ha lanciato su Twitter per chiedere sostegno per la natia Serbia, colpita da alluvioni record. Djokovic ha affrontato ieri il canadese Milos Raonic alle semifinali degli Internazionali d’Italia di tennis a Roma. In Croazia la parte più colpita dalle inondazioni è quella orientale della Slavonia, in particolare la regione di Pozega, ma non si registrano vittime.

          Cronache globali


            Succede nel mondo

            Ucraina, tavola rotonda a Charkiv. Assenti i delegati separatisti


              L’appello dei politici dell’Est: «La popolazione qui è disperata, Kiev ascolti il suo popolo»

              Si sono tenuti ieri a Charkiv, in Ucraina, i colloqui sulle tensioni e violenze in corso nel Paese. Presenti autorità, deputati anche dall’est, imprenditori e leader religiosi, ma nessun delegato dei separatisti di Donetsk e Luhansk, le due regioni dove si è svolto il referendum per l’indipendenza. I politici dell’est hanno tentato di convincere il governo di Kiev che, oltre ai separatisti filorussi, una vasta parte della popolazione locale è disperata e ha partecipato al voto per chiedere che il governo risponda alle sue domande. «Il referendum non ha alcuna conseguenza legale, ma ha espresso il volere della gente, che non può essere ignorato. La gente è andata sinceramente in massa al referendum. Questo è stato un voto di protesta», ha dichiarato Valery Holenko, capo del governo regionale di Luhansk. La concessione di maggiori poteri a livello locale non è più abbastanza, mentre come prima cosa il governo deve mettere fine alla «operazione antiterrorismo» nell’est. Gli ufficiali del governo non hanno risposto ai commenti, mentre il premier Yatsenyuk era spesso occupato con il proprio tablet, mentre i deputati parlavano. Secondo Oleksandr Bandurka, deputato comunista e generale di polizia del Paese, il tavolo di colloqui non ha senso, perché «non parliamo con quanti ci si oppongono. Non possiamo ignorarli». Il primo presidente ucraino, Leonid Kravchuk, che presiedeva i colloqui, ha reagito dicendo che «nessuno al mondo dialoga con gli assassini e i terroristi. Putin non parla con loro». Ieri sparatorie sono state sentite vicino alla città di Slovyansk, roccaforte dei separatisti filorussi.

              Un mercato per adulti e bambini


                NONANTOLA – Torna oggi a Nonantola dalle 7.30 alle 19 lo shopping con Fatto in Italia, 50 gli operatori presenti alla manifestazione. L’appuntamento per i più piccoli invece, che potranno vivere l’esperienza di sentirsi commercianti per un giorno, è in piazza Aldo Moro dalle 9 alle 17. In un colorato bazar all’aperto i bambini potranno scoprire il divertimento di scambiare e vendere i loro vecchi giocattoli.

                A Nonantola messa e ricordo del Brigadiere ucciso nel 1946


                  NONANTOLA – Sarà ricordato oggi, per la prima volta a Nonantola, il Brigadiere a cavallo Mario Antolini assassinato 68 anni fa, il 18 maggio 1946. La commemorazione si inquadra nel programma dell’associazione nazionale carabinieri “Il Dovere della Memoria” che intende ricordare – ogni anno – i carabinieri “caduti” o decorati n provincia oppure modenesi per fatti avvenuti altrove. Le ricerche riportate nella biografia contenuta nel libro edito per il Bicentenario (che verrà presentato alle 17 nel cinema parrocchiale) collocano l’Antolini tra i militari che – nella Stazione di San Cesario – si rifiutarono nel 1944 di aderire alla Gnr della Repubblica di Salò e riuscirono a scampare alla deportazione in Germania. Dopo l’incontro alle 17 nel cinema parrocchiale, si potrà partecipare alla messa alle 18,30 nella Chiesa di San Michele Arcangelo in via della Pieve 30: a conclusione della funzione, la “Preghiera del Carabiniere”.

                  Salvò ebrei, un parco per don Sala


                    MIRANDOLA – Giovedì prossimo alle 18 a San Martino Spino verrà intitolato un giardino (tra le vie Valnemorosa, 13 Dicembre e Portovecchio) a don Dante Sala (1905-1982), parroco della frazione dal 1937 al 1947 e “Giusto tra le Nazioni” per il salvataggio dalla deportazione di oltre 100 ebrei durante la seconda guerra mondiale. Il sacerdote, insieme a Odoardo Focherini, mise in salvo decine di ebrei. In piccoli gruppi da 5/10 persone, accompagnò gli ebrei perseguitati in treno da Modena a Milano, da qui a Luino e a Cernobbio. Confidando in alcune guardie confinarie, le persone riuscino ad attraversare il confine e a mettersi in salvo in Svizzera.

                    Farmacia Rossi di Concordia Domani si torna alla normalità


                      CONCORDIA – Si ricompone la rete delle farmacie territoriali dell’area nord. Da domani infatti, la Farmacia Rossi di Concordia, dopo circa due mesi di chiusura necessari per compiere il definitivo trasloco, riapre i battenti in via Martiri della Libertà. Per il Comune della bassa si tratta di un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità che arriva esattamente a due anni dalla prima terribile scossa. «La riapertura della farmacia – spiega il presidente provinciale di Federfarma Modena, l’associazione che riunisce la totalità delle farmacie private, Silvana Casale – consente di riportare alla piena efficienza l’offerta di servizi che le farmacie, attraverso la rete capillare della quale fanno parte, garantiscono a tutta la comunità: per i cittadini la farmacia del territorio è un vero e proprio punto di riferimento con valenza sia sanitaria sia sociale, anche perché alla professionalità riconosciuta spesso si accompagna un rapporto personale tra farmacista e cittadino». Nell’augurare al dottor Rossi e ai suoi collaboratori un proficuo lavoro, la dottoressa Casale ringrazia «ancora volta tutti i colleghi che sin dai momenti immediatamente successivi al terremoto hanno lavorato, spesso in situazione straordinariamente critica, per garantire la continuità di un servizio essenziale». «Abbiamo dovuto affrontare un percorso lungo e complesso – aggiunge il dottor Manuele Rossi, farmacista titolare dell’omonima farmacia di Concordia -, ma l’entusiasmo e il desiderio di tornare a svolgere il nostro lavoro al servizio esce, se possibile, rafforzato. Ora speriamo di poterci concentrare sul nostro lavoro quotidiano per guardare al futuro con maggiore serenità».

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