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«Critiche ingenerose sul Parco: il progetto è solo all’inizio»


    L’assessore Scurani difende l’idea dello spazio ‘naturale’

    VIGNOLA – Critiche ingenerose perché fatte come se il progetto fosse finito, e invece è solamente all’inizio: è questa la posizione dell’amministrazione vignolese in merito alle critiche sollevate nei giorni scorsi sul Parco di via di Mezzo dall’ex assessore Andrea Paltrinieri in occasione sabato dell’inaugurazione dello spazio, ribattezzato oggi ‘Parco delle città gemellate e amiche’. «Il Parco lo abbiamo presentato l’anno scorso – osserva l’assessore al Territorio Mauro Scurani – e già allora avevamo detto che questo è solo il primo stralcio di un piano di altro respiro. Ricordo che il progetto iniziale varato dalla giunta Adani era di 1,4 milioni e il nostro va avanti con solo 300mila: un’operazione di risparmio drastica, visti i tempi che affrontiamo, che ha messo comunque la città in condizioni di avere un altro spazio verde. Ed è solo il primo stralcio, ribadisco: siamo perfettamente consapevoli che il parco dovrà essere migliorato e completato. Ma io continuo a ritenere che l’idea di un parco realizzato riducendo al minimo gli interventi favorendo la biodiversità sia molto positiva». La prima critica di Paltrinieri riguardava il ‘fattore verde’ in sé: pochi alberi, in particolare nella zona dei giochi dei bambini e manto erboso non proprio idilliaco. «Non ci fermeremo certo agli alberi che ci sono adesso – replica Scurani – e al tiglio che è stato messo in quell’area. E’ solo il capofila: lo abbiamo piantato ora perché ci è stato donato da una delle città intervenute all’inaugurazione di sabato. Andava fatto, ma non è certo questa la stagione idonea: pianteremo gli altri tra la fine dell’inverno e l’inizio della prossima primavera. Per quanto riguarda il manto erboso, mi dispiace che si parli di ‘erbacce’. A me è parso che l’idea di un prato lasciato fiorire solo con il suo ciclo sia piaciuta. E’ lo stile ‘naturale’ del progetto, che prevede di lasciare tutto così finché non si esaurirà il ciclo di fioritura e di semina, poi nell’estate si lascia rinsecchire e si taglia. Ci sono anche i cartelli che spiegano la scelta. E per quanto riguarda il resto del manto, io credo che dobbiamo dimenticarci il prato all’inglese: è insostenibile per la manutenzione che comporta. Piuttosto, lavoriamo, come abbiamo intenzione, per trovare il giusto mix vegetale per avere sempre erba verde: ci sono sperimentazioni che hanno dato risultati molto soddisfacenti». E qui si arriva dritti al nodo irrigazione: «E’ sempre il volto ‘naturale’ del parco – riprende Scurani – che ci ha portato a evitare l’irrigazione, con i suoi costi di acqua ed energia. Come dicevo, è possibile avere del verde nei mesi estivi anche senza, basta trovare il giusto mix vegetale, ed è quello che faremo. Poi se domani ci saranno le risorse, il pozzo predisposto per la raccolta d’acqua c’è». Quindi i giochi dei bambini, di ferro e sotto il sole: «Abbiamo fatto la scelta dei giochi che richiedono minore manutenzione e presentano la maggiore resistenza agli atti vandalici. Oggi come oggi i giochi in legno si possono mettere solo nelle scuole o negli asili, perché sono sorvegliati. In un parco non molto lontano da qui, li hanno segati. Io invece ho visto che questi sono piaciuti ai bambini, che li hanno utilizzati molto. Poi è certamente vero che manca ombra, tanto qui come nelle vicine panchine, ma appunto lì verranno messe le alberature appena la stagione lo permette. Certo non saranno piante secolari, ma di un’altezza limitata, che poi cresceranno. Come ho detto, ci vorranno alcuni anni perché il parco vada a regime. Adesso avevamo la necessità di andare avanti perché la disponibilità delle delegazioni cittadine era in questi giorni». Insomma, Scurani è convinto della bontà del progetto, «che a differenza di quanto si dice ha coinvolto e coinvolge attivamente la gente: c’è già chi ha cura della piccola vigna e anche gli alpini hanno dato la loro disponibilità ad essere utili». Un progetto «molto diverso dai gioiellini del passato che poi si sono rivelati ingestibili per i costi che comportano». nDaniele Montanari

    I numeri 10 che hanno nobilitato la maglia dei sogni Da Rivera a Del Piero, omaggio alla scuola italiana


      Dopo esserci addentrati sui 10 ‘normali’, oggi parlo dei fuoriclasse italiani che hanno giocato con il numero 10 sulle spalle, nobilitandolo con il loro indiscusso talento. E’ d’obbligo partire con il Golden boy per eccellenza, alias Gianni Rivera (classe 1943), che occupa la ventesima posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da Iffhs – l’Istituto di storia e statistica del calcio – ed è considerato uno dei migliori giocatori italiani di sempre, nonché uno dei più grandi numeri 10 della storia. Nel 2004 è stato inserito nel Fira 100, una lista dei… 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla confederazione internazionale in occasione del centenario della Fifa stessa. Pallone d’oro 1969, a livello di club ha vinto tutto con la maglia del Milan, mentre in Nazionale è stato campione d’Europa 1968 e vice campione del mondo 1970, chiudendo la sua carriera azzurra al termine del mondiale tedesco 1974. Roberto Baggio (1967) era definito ‘fantasista’ o ‘seconda punta’, adatto anche nel ruolo di trequartista. E’ stato insomma il 10 più famoso degli ultimi anni. In grado di impostare la manovra di gioco, era rapido sia nello smarcarsi che nell’esecuzione dei tiri, eccelso dal punto di vista tecnico, aveva un ottimo tocco di palla. Destro di piede, utilizzava quello sinistro per iniziare il dribbling – repertorio tecnico in cui eccelleva – ed era anche uno dei migliori specialisti italiani nei calci di punizione. Pallone d’oro, Fifa World Player e tanti altri titoli a livello individuale ! Alessandro Del Piero (1974), per l’avvocato Agnelli ‘Pinturicchio’, è stato inserito per tre anni consecutivi (1996, 1997, 1998) nella squadra dell’anno secondo l’associazione European Sports Magazines. Nel 2000 è risultato essere il calciatore più pagato del mondo, tra stipendio e introiti pubblicitari: sei volte campione d’Italia con la Juventus (otto, se si contano i titoli vinti sul campo), con la quale da… piccolo ha vinto anche un torneo di Viareggio e uno scudetto Primavera. E’ stato capocannoniere sia in Serie A che in B che in Champions League. Francesco Totti (1976), nel corso della sua carriera professionistica ha sempre militato nella Roma, squadra della quale è anche capitano. Dei giallorossi è il miglior realizzatore di tutti i tempi e il calciatore con più presenze nell’intera storia del club, sia per quanto riguarda il campionato sia per le coppe europee. Tuttavia, proprio per la sua militanza giallorossa, ha vinto poco a livello di cliub: un campionato, 2 coppe Italia e 2 supercoppe italiane, vincendo però il Mondiale 2006 con l’Italia. Nel gennaio del 2012, in una ricerca della solita Iffhs, Totti è risultato il calciatore più popolare d’Europa, piazzandosi davanti ad Alessandro Del Piero e Cristiano Ronaldo.

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        Le rubriche del giorno

        Le rubriche


          Con la fine della stagione agonistica, anche gli appuntamenti con le nostre rubriche si modificano. Sino alla fine di agosto, i commenti dei nostri autorevoli columnist seguiranno questa nuova scansione. MARTEDI’ Consigli per gli acquisti, la rubrica in cui proponiamo, ogni settimana, un giocatore, spesso poco conosciuto, che possa essere adatto alle casse di Sassuolo, Modena o Carpi. Scommesse e scoperte, storie e futuro. A curarla è Augusto De Bartolo, promessa mancata del calcio italiano, rientrato nell’universo sportivo dalla porta di servizio, descrivendo da giornalista le gesta di chi è protagonista di un sogno che lui avrebbe voluto coronare sin da bambino. Dal 2007 infatti lavora come redattore a Sky.it. Ha scritto Tutti gli uomini che hanno fatto grande l’Ac Milan per Castelvecchi editore. MERCOLEDI’ Chicane, le nostre pagelle settimanali sulla Formula 1 e tutto ciò che ruota attorno al mondo dei motori. A vergarla è Giovanni de Ruvo, savonese classe ‘79, che fin da bambino ha sognato di diventare pilota di F1 e raccontare storie. Oggi, per diverse testate, narra le vite di chi va a 300 all’ora sui circuiti più leggendari. Ferrarista doc, ammirava Senna ma tifava Prost: curioso osservatore intervista un giovane Vettel quando ancora non era un campione e si interessa di tutto ciò che ruota attorno ai motori. Sempre al MERCOLEDI’ troviamo anche Sottobosco, rubrica in cui, con ironia e sarcasmo, andiamo alla scoperta del mondo dello sport che non finisce sotto i riflettori. Ci conduce in questo viaggio Guido Ganzerli: arciere, velista, istruttore di calcio per bambini, per strane vicissitudini umane e professionali ha seguito, come cameraman, giornalista o semplice appassionato, una moltitudine di discipline, soprattutto quelle sconosciute ai più. Esperienze che lo hanno portato a scrivere un divertente libro sull’argomento: Sport minori a chi? (Incontri Editrice) GIOVEDI’ E’ il giorno di Figurineide, il mondo del calcio letto attraverso le figurine. Ce lo racconta Gianni Bellini, sanfeliciano classe 1963, massimo esperto e collezionista di figurine calcistiche italiano: possiede oltre 1800 raccolte provenienti da ogni angolo del pianeta, ha curato mostre, è stato intervistato da riviste e tv d’Europa. La sua storia ha ispirato il film Mi manca Riva. Viaggio di un collezionista di figurine di Giuseppe Gagliardi.

          Modena è dei ragazzi Grande successo della 5.30 al Parco Novi Sad Con l’aiuto del tam tam virale delle scuole…


            In questo mese e mezzo di Tour 5.30 il venerdì è un giorno senza tempo in cui mi sposto, morto di sonno, tra il magazzino dove stivo le cose e il portatile che uso per rispondere alle mail. Il venerdì di Modena è stato particolarmente intenso di emozioni, un po’ perché è la nostra città e un po’ perché quest’anno siamo città europea dello sport e sembra che tutti stiano aspettando di vivere un’esperienza. Di solito non mi interessano i numeri dei partecipanti, che siano 500 o 1000, preferisco che si comprenda ciò che stiamo portando in giro per l’Italia (uno stile di vita e non una corsa podistica) ma questa volta voglio dire con orgoglio: 800 studenti delle scuole superiori si sono svegliati all’alba e sono scesi in strada innescando un tam tam virale propagato da un istituto all’altro. Quest’anno li ho sentiti, alle 2 del mattino (noi preparavamo il ristoro e loro rientravano da una discoteca nei pressi del luogo di partenza) mentre dicevano «guarda, stanno preparando per la 5.30!». 800 ragazzi dai 15 ai 19 anni tutti insieme a quest’ora del mattino non si vedono nemmeno nei sogni ma la realtà supera spesso la fantasia ed erano seduti insieme ai prof, in uno splendido Parco Novi Sad rimesso a nuovo, a gustar ciliegie e Parmigiano Reggiano prima del loro penultimo giorno di scuola. Nei giorni precedenti erano proprio i prof a telefonarmi preoccupati ‘Sergio non riesco a frenarli, tutti vogliono partecipare!’ e chi li vuol frenare, pensavo, lascia che sia. Il mattino sa di nuovo Per quattro anni siamo stati ospiti del cantiere ma, adesso il Parco Novi Sad di Modena si mostra in tutta la sua storia e le foto, per quanto belle, non riescono a rendere l’idea della bellezza del posto riempito da più di 2000 magliette azzurre; alle 5.30 in punto questo fiume azzurro ha percorso le grandi piste ciclabili dei viali, attraversato i Giardini Pubblici e tagliato da parte a parte il regale mercato coperto Albinelli dove i commercianti intenti ad allestire i banchi hanno applaudito il passaggio dei partecipanti. In queste tre righe ci sta tutta la cronaca di quello che una corsa non è perché, continuo a dire, il senso di questa esperienza è il prima e il dopo, la magia è ritrovarsi all’inizio di un nuovo giorno e scoprire che altre centinaia di persone hanno deciso di condividere il loro risveglio tra uno sbadiglio e un ‘non ci posso credere!’. Facebook e Twitter, ci permettono di comunicare rapidamente ma i meccanismi che decretano il successo di un progetto, si radicano nelle nostre menti come è sempre stato e come sempre sarà: sincerità e credibilità sono dei pilastri ai quali si aggrappano i nostri ricordi ancestrali per riconoscere cosa ‘vale la pena di fare’. Il progetto 5.30 Scuola Così funziona il progetto 5.30 Scuola: gli studenti delle scuole superiori coinvolte nel progetto pagano 2 euro e, questi 2 euro, vengono restituiti alla scuola sotto forma di tessere a scalare per l’acquisto di attrezzature sportive; il progetto è interamente sostenuto dall’A.S.D. Vaniglia. In previsione del prossimo anno faremo partire un progetto di Crowd Funding (raccolta fondi) che ci permetta di allargare la partecipazione a più istituti e ancora più studenti. Continuate a seguirci da queste pagine e su www.run530.it nSergio Bezzanti

            Il sindaco Baldini insedia la sua squadra


              Ecco tutti i nomi della giunta

              CAMPOSANTO – Dopo le elezioni amministrative di fine maggio, stasera alle 20,30 in Sala Ariston si terrà il consiglio comunale di insediamento nel corso del quale il sindaco Antonella Baldini ufficializzerà la nuova giunta e in cui saranno designati i capigruppo consiliari nonché i delegati di Camposanto al consiglio dell’Unione. Annuncia il primo cittadino: «Ad affiancarmi nel governo del nostro Comune saranno Luca Gherardi, 28 anni, professore di lettere che continuerà ad avere l’incarico di Vicesindaco e sarà Assessore ai Servizi Sociali, all’Istruzione e alla Cultura; Giacomo Vincenzi, 28 anni, impiegato nel settore delle energie rinnovabili, sarà Assessore all’Associazionismo, alle Politiche Giovanili, all’Ambiente e allo Sport; e infine Tamara Nart, 27 anni, studentessa universitaria, sarà Assessore al Bilancio e agli Interventi Economici». Le deleghe all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici «ho ritenuto giusto tenerle in capo al sindaco, visto il particolare e difficilissimo contesto in cui la nuova Giunta si troverà ad operare». E poi commenta: «Sono molto soddisfatta della nuova squadra che mi affiancherà nel mio secondo mandato, consapevole dell’impegno che sarà necessario per affrontare gli anni della ricostruzione. Mi preme augurare buon lavoro all’intero consiglio comunale, sia ai consiglieri eletti per la prima volta sia a chi tornerà a sedere su quei banchi, attorno ai quali decideremo insieme quali percorsi intraprendere per il bene della nostra comunità. La cittadinanza, come sempre, è invitata a partecipare alla seduta».

              Centrale, è l’ora del Consiglio: opposizioni tutte mobilitate


                Sarà una bella seduta ‘calda’ sull’ex zuccherificio

                FINALE – E’ il giorno della tanto attesa discussione in Consiglio sulla centrale termoelettrica, una discussione pubblica richiesta dalle opposizioni affinché la giunta e la maggioranza spieghino finalmente ai cittadini come si è arrivati a questa decisione così importante su cui finora ai finalesi è stato detto ben poco. Ecco dunque che tutti i gruppi di opposizione (consiliare ed extraconsiliare) invitano a una partecipazione di massa in una nuova nota congiunta firmata da lista ‘Lo Scariolante’, Lega Nord, Pdl, Prc e 5 Stelle. «L’amministrazione comunale – incalzano – sta mettendo in vendita la nostra salute per ripagare il debito che ha accumulato in bilancio! Un debito di cui lei è la prima responsabile, rappresentando la continuità politica con le giunte del passato. Il prezzo dei loro errori lo stanno facendo pagare a tutti in termini di maggior inquinamento del territorio. L’impianto di prossima costruzione avrà caratteristiche e numeri tanto grandi quanto preoccupanti: centrale da 12,5 Mw, alimentata teoricamente con circa 120.000 tonnellate di sorgo da coltivare nella cosiddetta ‘filiera corta’ in un raggio di 50 km. Le conseguenze sono certe: ulteriore inquinamento atmosferico per un territorio già martoriato dalle scellerate decisioni di un’amministrazione comunale (la naturale continuazione di quella precedente) tanto inadeguata quanto irresponsabile. Ulteriore problema non di poco conto è l’insostenibilità oggettiva della filiera agricola nel lungo periodo: il sorgo da fibra ha dimostrato ampiamente di essere un prodotto totalmente inadeguato alla coltivazione nel nostro territorio». Tutti i gruppi condividono la necessità di fermare questo e altri progetti come quello della megadiscarica, giudicati «devastanti». «Per questo accantoniamo le idee diverse che abbiamo per mettere in piedi congiuntamente iniziative e manifestazioni per sensibilizzare, informare e finalmente bloccare questi progetti. Noi, forze di opposizione unite in questa battagli a difesa del paese, ci sentiamo di rappresentare la maggioranza degli elettori. Ci faremo portatori dell’interesse supremo dei cittadini alla salute, e cercheremo in ogni modo, con il consenso e la ragione, di fermare questi sconsiderati progetti. Invitiamo alla mobilitazione civile, saremo di fianco a tutti coloro che faranno propria questa battaglia per la tutela del territorio, perché per noi la salute non è in vendita. Finale non si merita questo e ci auguriamo che la nostra assunzione di responsabilità, accantonando dissapori e idee diverse per unirci nella difesa del nostro territorio, possa essere di esempio per tutti coloro che non vogliono riconoscere Finale come pattumiera della Bassa».

                FINALE AMARO


                  Dove l’ambiente ha già dato parecchio

                  Taglio del nastro per la torre dell’acquedotto


                    Le scosse hanno colpito gli impianti di tutto il sistema Aimag

                    MIRANDOLA – Stasera alle 18,30 si terrà l’inaugurazione della torre acquedottistica di Mirandola dopo i lavori di adeguamento sismico realizzati negli ultimi mesi, a seguito dei danni provocati dal terremoto. Le scosse hanno infatti colpito fortemente le torri di tutto il sistema acquedottistico Aimag in quanto, per loro caratteristica di manufatti che si sviluppano in altezza, hanno risentito maggiormente delle azioni dinamiche generate dal sisma. I danni rilevati alle strutture hanno reso necessario riprogettare l’intero sistema idrico: molte sono le torri per le quali si è provveduto alla demolizione, sostituendole con delle stazioni di regolazione della pressione a terra mentre in alcuni casi, come Mirandola, sono stati predisposti gli adeguamenti strutturali per salvaguardare le torri in quanto posizionate in maniera strategica e quindi di difficile sostituzione per il sistema acquedottistico complessivo. Il manufatto è stato costantemente monitorato fin dal 20 maggio 2012. Durante il primo sopralluogo la struttura manifestava alcune lesioni di lieve e media importanza. Dopo un primo intervento di messa in sicurezza, a ottobre sono cominciati i lavori di adeguamento che sono terminati a metà maggio. La vecchia struttura è stata rinforzata da un coronamento esterno di 12 pilastri, disposti radialmente su un diametro medio baricentrico di 18.40 metri ed aventi una sezione di 60×200 cm. Tale coronamento è completamente scollegato dal telaio esistente. Anche il nuovo telaio di pilastri è stato collegato radialmente da una serie di travi disposte ogni 5 metri. A quota 25 metri, l’ultimo piano di pilastri, è stato controventato da una serie di profilati metallici delle medesime dimensioni delle travi. Infine, a quota 30 metri, sono state realizzate, in testa ai pilastri, 12 ‘selle’ in cemento armato di spessore 60 cm che vanno ad ‘abbracciare’ i pilastri esistenti e si sviluppano in altezza fino a raggiungere la vasca in cemento armato costituendo una sorta di ‘imbracatura’ della stessa. L’azione sismica è stata calcolata mediante dinamica modale e applicata alla struttura in conformità alle disposizioni delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Sono state previste fondazioni profonde (pali) realizzate in opera mediante casseformi in acciaio vibroinfisse. Il sistema fondale è costituito da una doppia coppia di pali della lunghezza di 12,8 metri per ogni pilastro, il collegamento fra il pilastro ed i pali è costituito da un plinto delle dimensioni di 3,00×2,00×1,20

                    Atras 2, sale la rabbia dei lavoratori


                      ECONOMIA ò27

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