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Aperte per festa le rassegne di Fondazione Fotografia


    Sono eccezionalmente aperte dalle 11 alle 19 in occasione del ponte festivo di Ognissanti (1-3 novembre) le due mostre in corso nelle sale espositive della Fondazione Fotografia presso l’ex ospedale di Sant’Agostino, le rassegne Walter Chappell. Eternal Impermanence, a cura di Filippo Maggia, e Modena e i suoi fotografi 1870-1945, curata da Chiara Dall’Olio. La prima è la più ampia ricognizione sinora mai realizzata dell’opera del fotografo americano, con oltre centocinquanta scatti vintage, realizzati tra gli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta, e la maquette originale di World of Flesh, libro rifiutato da vari editori americani, e dunque mai pubblicato, perché ritenuto all’epoca troppo esplicito nella sua celebrazione della vita e della natura. La seconda si propone di raccontare come a Modena la fotografia, nei suoi oltre centosettant’anni di vita, sia sempre stata praticata ad altissimi livelli, facendo di questo territorio uno dei luoghi maggiormente sensibili all’arte dei sali d’argento. Dagli ateliers Orlandini, Sorgato, Bandieri, Andreola, ai grandi fotoamatori come Ferruccio Testi e Francesco Carbonieri, le immagini selezionate intendono dare l’occasione di apprezzare la qualità e il valore artistico della fotografia modenese.

    Da Gyan a Bucchi, si torna in B con fior di attaccanti E in porta c’è Frezzolini. Che ha uno strano primato


      La stagione 2004-05 è quella in cui il Modena si ritrova mestamente a ripartire dalla Serie B, e quindi dalle figurine ‘piccole’, dopo i due splendidi anni della massima serie. Come è normale che sia, si cambia, anche se della vecchia guardia rimangono Mayer, Ungari, Pasino, Fabbrini e Vignaroli, mentre nell’album – ma solo nella sezione ‘altri titolari’, perché non è presente in figurina – c’è anche il nome di Paolino Ponzo. Ballotta se ne è andato a fare il titolare (almeno per l’album…) al Treviso, al suo posto ecco dal Chievo Giorgio Frezzolini, portiere che detiene uno strano primato: è infatti l’unico estremo difensore che è stato immortalato in figurina sia con la maglia del Milan che con quella dell’Inter, senza però mai entrare in campo con nessuna delle due squadre! Per la difesa, dopo una stagione difficile a Vicenza, ecco Juri Tamburini,mentre per il centrocampo, dopo la partenza di un’altra colonna quale Omar Milanetto (che va a Brescia da De Biasi), ecco un trio di esperienza formato da Ivan Tisci, Flavio Giampieretti e Vincenzo Sommese. In attacco arriva dall’Ancona l’esperto Maurizio Ganz, che indosserà la maglia numero 2, come aveva fatto in A Sculli. Sempre nella sezione ‘altri titolari’ troviamo anche Matteo Centurioni. La stagione successiva, la 2005-06, è quella della svolta, nel senso che non rimane più nessuno della storica cavalcata dalla C1 alla A. In difesa troviamo Armando Perna direttamente dalla Salernitana: a volerlo a Modena Stefano Pioli, che lo aveva allenato in granata. Dal Siena arriva l’esperto Stefano Argilli, mentre Centurioni viene promosso dalla Panini ‘titolare’ e quindi appare anche la sua foto nell’album.Il centrocampo, oltre ai soliti noti della stagione precedente, si arricchisce anche con l’innesto di Daniele Amerini che, dopo avere girato in lungo e in largo l’Italia con molte maglie (fra le quali anche quelle prestigiose di Fiorentina e Palermo), cerca di trovare un posto da titolare sotto la Ghirlandina. Sull’album troviamo anche Federico Giampaolo, con la dicitura centrocampista-attaccante: uno degli ultimi casi di doppio ruolo negli album.Ma il vero reparto pregiato di quella annata è l’attacco: ne fanno parte Roberto Colacone, esperto attaccante prelevato dall’Ascoli e Asamoah Gyan, nazionale ghanese arrivato in prestito già la stagione precedente dall’Udinese (parteciperà poi al Mondiale tedesco). Nel suo caso, un dubbio mai chiarito: quale il nome e quale il cognome? Soprattutto, però, in quell’attacco c’è Cristian Bucchi. Giunto dall’Ascoli, a Modena ha mantenuto alla grande la sua fama di bomber implacabile, segnando la bellezza di 29 reti in 41 partite. Un bottino personale lo porterà la stagione successiva a vestire la maglia azzurra. Non la Nazionale, ma il Napoli.

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        Lo spazio quotidiano con le nostre rubriche

        di Sergio Bezzanti


          Perdete partecipanti? Fermatevi, analizzate Lo sport e quello che vogliono gli sponsor: la seconda puntata


            Il nostro progetto sportivo (o altro) verrà giudicato per quello che è senza troppi sentimentalismi, d’altra parte se, a questo, avremo applicato l’analisi swot, non dovremmo certo preoccuparci di una valutazione pragmatica; in ogni caso ci sono dei criteri oggettivi di valutazione che vengono tenuti in considerazione nel definirne la bontà: se l’oggetto è chiaro, se è proporzionato all’obiettivo, se è trasferibile e, infine, se rientra nel budget. Ciò che è semplice si vede Nella realtà non è possibile invitare a mettere ‘mi piace’ (non lo fate mai, è meglio essere sinceri e dire ‘ditemi che sono bravo che ne ho bisogno’) sul vostro progetto ma, dovrete essere così convincenti da far sentire l’interlocutore irresistibilmente attratto da dirvi, non solo ‘mi piace’, ma a investirci anche un po’ di denaro. Per farlo, è necessario che sia ben chiaro ciò che volete fare e perché; questo passaggio fondamentale (sarebbe d’uopo fosse sintetizzato in una frase) apre le porte della curiosità agli altri elementi della valutazione. L’impegno è proporzionato? È giusto avere grandi ambizioni ma è saggio partire con un passo alla volta; questo modo di porsi a un investitore dimostrerà che avete le idee chiare e, oltre a essere degli appassionati sognatori (lo diamo per scontato), avete pianificato la crescita del vostro progetto e di conseguenza la predisposizione del potenziale sponsor a investire ogni anno un po’ di più. Il vostro progetto cresce di anno in anno? Tutto ok. Il vostro progetto non decolla? Non aumentate il numero dei partecipanti? Ha perso l’appeal iniziale? Please, fermatevi perché qualcosa non funziona, analizzate, siate sinceri e non raccontate/vi bugie. Tanto, tutti sanno già la verità. Mondo globale. Perché limitarci? Il vostro progetto è trasferibile in tempi brevi? La bontà di un progetto e la sua capacità di far presa sulla gente si misura anche con la facilità a essere trasferito in ogni posto, adattato a contesti diversi e divulgato su diversi mezzi di comunicazione, ergo: lo sponsor vuole far conoscere i suoi prodotti a ragazzi o adulti o donne, in città e contesti diversi (scuole, istituzioni, associazioni, aziende) e con una comunicazione web, social, quotidiani, ecc. Questo punto è molto connesso al primo: se l’idea è semplice, potrà essere trasferita con minime correzioni mantenendo inalterati il concetto e le potenzialità di successo. Rientra nel budget? La domanda ‘…lei che budget ha?’ non la fate, nessuno ha più budget da investire in promozioni/sponsorizzazioni però se l’idea merita, qualche soldino si troverà… però, voi una cifra da chiedere la dovete avere chiara in testa; a parte la fase iniziale di start-up un progetto (anche sportivo) si deve autosostenere, se ci rimettete dei soldi vostri potrete anche essere considerati dei mecenati ma più spesso dei dilettanti… la capacità di attrarre denaro e investitori è un altro indicatore che state andando nella giusta direzione. Quanto costa fare ciò che avete in mente? In pubblicità, se un investitore/cliente mi dava 10, si aspettava che gli tornasse almeno 15, la stessa attenzione andrebbe usata anche nell’esposizione di un piano di investimenti in ambito sportivo. Non è più possibile chiedere sponsorizzazioni a fondo perduto, cosa dà in cambio il nostro progetto, direttamente o indirettamente? Rispondetevi. Queste semplici domande non devono metterci in difficoltà ma trovarci preparati per dimostrare, se non altro, la nostra serietà e competenza. Continueremo a parlarvi di questo argomento la prossima settimana, su queste pagine e su www.run530.it (2- continua)

            Appalti che lievitano


              I lavori per le opere pubbliche in Italia sono lenti, costosi e spesso i preventivi nel tempo lievitano. La situazione non è molto diversa a Modena come denuncia da tempo il Pdl che ora ha focalizzato la sua attenzione sul progetto per la costruzione della nuova sede e della palestra delle scuole medie Marconi di via Canaletto. Adolfo Morandi, capogruppo in consiglio comunale, ieri ha presentato un’interrogazione consiliare dove chiede spiegazioni alla giunta per l’aumento del costo dell’opera. Per la sede, i lavori sono iniziati nel 2009, è stato aggiudicato l’appalto al Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna per 6milioni e 670mila euro, ma con due perizie aggiuntive le spese sono aumentate di 2 milioni e 300mila euro. Stesso discorso per la palestra scolastica che dopo il bando di gara ha visto aumentare i costi di 800mila euro. Più di 3 milioni di euro aggiuntivi, un rialzo consistente che cambia i termini finanziari del progetto andato a bando. Al sindaco quindi si chiede: «Se ritiene normale che un progetto complessivo previsto in base alle aggiudicazioni, nell‘ordine di circa 10,5 milioni, oggi con tutta probabilità sfiorerà i 15 milioni di euro», c’è un rialzo che pare anomalo e per questo Morandi calca la mano «ritiene normale che sulla base di perizie suppletive vengano assegnati altri lavori all‘impresa che si è aggiudicato l‘appalto con un incremento che sfiora il 40%». Domande tutte in cerca di risposte. E Morandi chiede agli amministratori la possibilità, permessa dal codice degli appalti, di rifare la gara. Così si legge nell’interrogazione: «Se non ritiene che nel rispetto del Codice degli appalti si dovesse procedere ad una nuova gara di appalto, come previsto sempre dall’art. 132 del Codice degli appalti».

              E’ diventato difficile pagare anche l’Imu


                «Solo cinque giorni di tempo dalla pubblicazione di aliquote e detrazioni Imu al versamento dell’imposta. Vanno allungati i termini». E’ la denuncia delle associazione di Rete Imprese Italia che se la prende con le ultime novità del governo: «La decisione adottata dal Parlamento di permettere ai Comuni la pubblicazione nel proprio sito Internet fino al 9 dicembre prossimo delle aliquote e delle detrazioni Imu che vanno utilizzate per i versamenti in scadenza il 16, dopo appena cinque giorni lavorativi, rende materialmente impossibile l’adempimento, mettendo a repentaglio il gettito che dovrebbe affluire nelle casse degli enti locali e complicando la gestione amministrativa delle imprese». La solita cattiva amministrazione italiana. «Se verrà mantenuto in vita questo termine le imprese non potranno garantire il versamento entro la scadenza del 16 dicembre e, soprattutto, non potranno assicurarne la correttezza a causa dei tempi ristretti a disposizione, rischiando quindi sanzioni non per propria colpa»

                Bilanci comunali da sistemare


                  L’economia in sofferenza

                  Vertice per «ricompattare» La proposta di Enrico Aimi


                    I lavori nel cantiere del centrodestra

                    Se il centrosinistra è in preda ad una crisi di dichiarazioni ed esternazioni, nel campo del centrodestra sono aperti i lavori nel cantiere per le prossime amministrative. L’obiettivo è quello di unire tutte le forze che non si riconoscono nella sinistra per fare fronte comune. Ieri ha lanciato il segnale il coordinatore provinciale del Pdl Enrico Aimi che in una nota ha scritto: «La parola d’ordine è ricompattare». Questa la sintesi, poi il ragionamento: «Il lungo volo di ricognizione si è concluso e il denominatore comune più importante riscontrato è quello della volontà di cambiamento, senza cedimenti alle sirene della sinistra, che deve necessariamente passare attraverso un programma sobrio e condiviso». E’ il filo da tessere si legge in queste righe: «Certo, ogni partito o movimento ha messo in luce le proprie prerogative nel metodo ma, sui valori di fondo, ho riscontrato una compattezza granitica determinata anche dalla crisi, visibile e sotto gli occhi di tutti, in cui versa ora l’ex Capitale del Ducato». Ovvero la legislatura Pighi ha fatto toccare il fondo ed è necessario creare consenso in questo lago d’infelicità politica. Quindi dice Aimi «fatico a pensare che ci sia qualcuno che alla fine opti per la corsa in solitario, sfidando come un novello Ulisse le ‘Colonne d’Ercole’ della marginalità, se non addirittura dell’inutilità politica». Alla fine la proposta: «Per questo mi sento di lanciare un vertice del possibile schieramento che si confronterà nel 2014 con l’erede di Pighi, aperto a tutte le forze del cambiamento, per passare dall’incontro bilaterale al confronto collegiale».

                    Dismettiamo Hera


                      Le imprese lo chiedono al Comune

                      Abbassare le tasse, tagliare gli sprechi e soprattutto dismettere le partecipazioni nelle società multiservizi, ad iniziare da Hera. Queste le richieste degli imprenditori, tramite Rete Imprese Italia, alle amministrazioni comunali modenesi. Una presa di posizione forte contenuta in un comunicato stampa firmato da tutte le associazioni di categoria – Confesercenti, Lapam, Cna, Ascom, Fam – dove si denuncia l’elevata pressione fiscale e gli sprechi che non vengono eliminati. Questa la fotografia dell’economia locale degli imprenditori modenesi che chiedono alle amministrazioni comunali di poter partecipare all’elaborazione dei bilanci preventivi degli enti locali. Nel documento si leggono critiche e si avanzano proposte. In particolare si chiede che venga avviato un piano di dismissioni di partecipazioni in «società non inerenti l’interesse generale». Si traduce nella richiesta di vendere le azioni Hera detenute dai comuni modenesi. Non solo per trovare risorse utili allo sviluppo locale, ma soprattutto per spezzare il conflitto d’interessi che viene pagato in bolletta dai cittadini-clienti. Il concetto è espresso chiaramente nel comunicato: «Si chiede alle amministrazioni locali, in quanto azionisti di riferimento delle ‘multiutility’, di esercitare con più determinazione il diritto-dovere di controllo sui costi di gestione e produzione e sulle scelte che impattano su costi e qualità del servizio stesso, a tutela degli interessi generali delle comunità che esse rappresentano, prima che degli azionisti, tra i quali appunto gli stessi municipi». Ritorna il solito problema del conflitto d’interesse: «Risulta difficile spiegare il senso delle partecipazioni dei Comuni nelle società: non può e non deve essere una mera questione di dividendi. Sulle partecipazioni azionarie dei Comuni nelle società multiservizi le associazioni hanno sempre avanzato forti perplessità, perché vanno a innescare un conflitto d’interessi che oggi assume ancora più rilevanza». Chiaro che il risultato sia questo: «E’ giunto il momento di superare i monopoli oggi esistenti e aprire realmente i servizi al mercato. Peraltro, questa scelta rientra nel più ampio piano di dismissioni di partecipazioni in società non inerenti l’interesse generale, che le associazioni reclamano da tempo e a gran voce». Parole che non lasciano dubbi. L’amministrazione modenese vuole vendere delle quote, in mani sicure però, ma è un altro discorso uscire completamente dalla società. Un potere che non si vuole cedere e questo le associazioni lo sanno bene. Secondo gli imprenditori restare su questo carro però ha dei costi sul sistema economico locale e infatti sottolineano l’insostenibile pressione fiscale anche comunale: «Quanto alle addizionali IRPEF, molti Comuni hanno applicato l’aliquota massima prevista dalla normativa, lo 0,8% (Modena, Pavullo, Castelfranco ecc.). Non c’è più spazio per ulteriori aumenti». (gbn)

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