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La pista ‘bollente’


    Nuove critiche dopo la pronuncia del Tribunale

    Autodromo, il Pdl: «Abuso insanabile»


      Andrea Galli riaccende la polemica

      «Non sono contrario all’autodromo, anzi. Ma sono contrario ai metodi con cui è stato realizzato: l’abuso è evidente». Piovono ancora critiche sull’autodromo di Marzaglia, su cui il Tribunale ha ordinato nuove indagini dopo aver respinto la richiesta di archiviazione da parte della Procura. A soffiare sul fuoco della polemica è il consigliere del Pdl Andrea Galli, che interviene così sulla vicenda: «Io avrei realizzato questo autodromo negli anni ‘70 o ancora prima, seguendo l’intuizione di Enzo Ferrari e dotando così Modena di una pista (come quella realizzata ad Imola) che avrebbe portato posti di lavoro, notorietà e sicurezza economica. Invece è stata fatta adesso, con un pasticcio, l’ennesimo di questa giunta». Il riferimento è alle numerose prescrizioni fatte dalla Provincia e, soprattutto, alla presunta difformità tra progetto presentato e opera realizzata: «Il Comune ha realizzato un progetto diverso da quello che ha presentato anche in consiglio – prosegue Andrea Galli -. Diverse centinaia di metri in più di pista sono un abuso che avrebbe dovuto saltare agli occhi a tutti. Sono stupito dal fatto che se un cittadino modenese sbaglia le misure di un terrazzino di un centimetro può stare sicuro che presto o tardi arriveranno i vigili urbani a contestarglielo, mentre qui è il Comune ad averlo fatto. E peraltro è un abuso insanabile, perché non si possono cancellare 400 metri di pista». La polemica sulla pista di Marzaglia è tornata ad accendersi nei giorni scorsi, quando il gip ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura. Contro la decisione della Procura di chiudere il fascicolo, si erano schierati un comitato di cittadini e l’associazione Italia Nostra, convinti che quella pista non fosse stata costruita a regola d’arte. Ora il Gip ordina ai pm nuove indagini e indica non solo le ipotesi di reato (abuso di ufficio e di abuso urbanistico-edilizio) ma anche le figure su cui iniziare queste nuove indagini, ovvero i responsabili legali di Vintage Spa (la società capofila del progetto) e Comune (il sindaco Giorgio Pighi). Ora la palla passa nuovamente ai pm, che dovranno decidere quando e se indagare queste o altre persone.

      Pdl unito intorno al leader: è un sopruso, ci saranno conseguenze


        Dopo l’esito della votazione in Giunta sul voto palese esplode la rabbia nel Pdl, che si ricompatta unito intorno al proprio leader, condannando quello che in molti hanno definito uno strappo alla democrazia. E, com’era ipotizzabile, iniziano a circolare voci circa la tenuta del governo. messa a repentaglio dalla decisione di Pd, Scelta Civica e Cinque Stelle. «Una pagina buia per le regole parlamentari. La Giunta del regolamento, a maggioranza e con un voto deliberatamente politico, ha violato le regole in maniera surrettizia, con grave responsabilità dello stesso presidente del Senato, per consentire al Pd e ad altre forze di imporre ai loro senatori un voto contro il leader del centrodestra», dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, che aggiunge: «La giornata di oggi non potrà non avere conseguenze. Daremo risposte concrete con il massimo della determinazione». E a possibili scenari futuri fa riferimento anche Daniela Santanchè: «Cronaca di un assassinio annunciato. Oggi al Senato è stata uccisa la democrazia. Come fa ancora qualcuno a sostenere nel nome della falsa stabilità che questo governo serve al Paese? Cosa c’è di più importante per un popolo se non la democrazia e lo stato di diritto? Che i nostri ‘governativi’ ce lo spieghino…». Anna Maria Bernini parla di «un mostro giuridico, un mostro costituzionale, una legge contra personam», mentre il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi commenta: «Pur di eliminare Berlusconi dalla vita politica, cosa che peraltro non avverrà, e non riuscendoci per via elettorale si fa strame di tutto senza rendersi conto del precedente che si crea e delle sue gravi conseguenze per la democrazia in questo Paese». Schierato senza dubbi con il Cavaliere anche Angelino Alfano: «La decisione di Scelta Civica e del Partito Democratico di sostenere il voto palese insieme al Movimento 5 Stelle è la violazione del principio di civiltà che regola, da decenni, il voto sulle singole persone e i loro diritti soggettivi. E ora, innanzitutto in sede parlamentare, lì dove si è consumato questo sopruso, sarà battaglia per ripristinare il diritto alla democrazia».

        Il Cav salta il pranzo coi ministri Resta aperto il dibattito interno


          Alfano è favorevole a sostenere ancora l’esecutivo

          La decisione della Giunta è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma già martedì sera, dopo l’incontro con Angelino Alfano, il pranzo tra Berlusconi e i ministri del Pdl era considerato in bilico. Il Cavaliere è convinto che non si possa restare alleati con quello stesso Pd che ha deciso di essere il carnefice del leader del centrodestra. Ma i ministri del Pdl non avrebbero intenzione di lasciare il governo neanche in seguito al voto favorevole alla decadenza. Da una parte l’ex premier avrebbe spinto per la crisi, dall’altra il vice premier gli avrebbe ribadito che al Senato ci sono i numeri per continuare a sostenere l’esecutivo. E infatti, continua la guerra tra lealisti e filo-governativi in vista del Consiglio nazionale. I primi stanno continuando a raccogliere sottoscrizioni sul testo votato dall’Ufficio di presidenza che stabilisce il ritorno a Forza Italia con annesso azzeramento delle cariche. Dall’altra, tra i filo governativi starebbe circolando un documento in cui si sostiene che «la stabilità di governo è una risorsa da preservare».

          Azzardi


            L’equilibrio vacilla

            Decadenza, passa il voto palese Scrutinio segreto bocciato 7 a 6


              L’ira degli azzurri: pagina nera, stabilità a rischio

              Alla fine, il Senato voterà a scrutinio palese per la decadenza di Silvio Berlusconi da parlamentare. La giornata in Giunta per il regolamento è finita 6 a 7. Anche il deputato Karl Zeller dell’Svp ha votato a favore del voto segreto: «Io sono per il voto trasparente, ma la procedura a cui si è giunti a questa interpretazione non la considero corretta», ha detto. Determinante il voto di Linda Lanzillotta (Scelta civica), che dopo essersi riservata di prendere una decisione a dibattito concluso, ha dichiarato non necessario il voto segreto perché «non sarà un voto sulla persona, ma sul suo status di parlamentare». Fino a martedì infatti il risultato all’interno dell’organismo – composto da 14 senatori tra cui il presidente del Senato Pietro Grasso che la presiede ma che da prassi non vota – era in pareggio: 6 per il voto segreto (Pdl, Lega, Gal e Autonomie-Psi), e altrettanti per il voto palese (Pd, M5S e Sel). L’incognita, dunque, era rappresentata proprio dalla Lanzillotta. Festeggiano le opposizioni, in primis i 5 Stelle, che rivendicano la paternità del risultato, seguiti a ruota dal Pd, che chiede di passare in fretta al voto in Senato. «Rispetto e comprensione per la scelta della Giunta. Basta polemiche. La legge Severino è una legge perfettamente costituzionale che va applicata, così come è avvenuto nei 37 casi precedenti. Si abbassino i toni e si ricordi che la giustizia deve essere uguale per tutti», ha commentato Guglielmo Epifani. Immediate e unanimi le reazioni del Pdl. Tra le prime, quella del presidente della Commissione Giustizia al Senato Francesco Nitto Palma: la decisione della Giunta rappresenta «un atto politico dissennato, senza ancoraggio nè al diritto nè al regolamento. Come convivere con chi ha fatto questo io non lo so». Comunque, ha precisato, sul futuro della maggioranza «dovrà decidere il presidente Berlusconi. Certo, il malessere è tanto per questa prevaricazione. Oggi assistiamo alla celebrazione di una nuova maggioranza Pd-M5s», ha concluso. «E’ stato compiuto un gravissimo strappo delle regole parlamentari contro Berlusconi. Una norma sul voto segreto per la sua decadenza è stata cambiata a colpi di maggioranza con un semplice parere. La verità è che il Pd vuole far saltare questa alleanza per andare al voto. Se ne assuma la responsabilità davanti agli italiani», ha dichiarato al Tg1 Renato Schifani. Da parte sua, il premier Enrico Letta ha liquidato la vicenda in poche battute. Rispondendo a una domanda a Radio Anch’io a proposito della retroattività della Legge Severino, ha affermato: «La risposta è nel voto di fiducia che il governo ha ottenuto il 2 ottobre. In quella richiesta di fiducia il pilastro era che l’Italia ha bisogno di un governo e che questo deve restare separato dalle vicende giudiziarie, quella era la base su cui il parlamento ha dato una ampia fiducia al governo».

              Pistoni in sciopero della fame: protesta contro il Porcellum


                FIORANO – Claudio Pistoni, sindaco di Fiorano, aderisce al ‘No porcellum day’ promosso da diversi sindaci italiani per oggi, per chiedere tutti insieme l’abolizione dell’attuale legge elettorale, sostenendo la protesta lanciata da Roberto Giachetti vicepresidente della Camera dei Deputati, attraverso lo sciopero della fame. Il sindaco Pistoni sottoscrive il seguente appello: «Siamo un gruppo di sindaci e amministratori che quotidianamente si impegnano sui territori, e quindi sulla parte viva della nostra Italia, per dare risposte ai propri concittadini, non solo con le parole ma anche attraverso risultati effettivi, reali e tangibili. Risultati concreti legati a scelte che non possono non ispirarsi al rispetto delle nostre comunità e al soddisfacimento dei loro bisogni». «Apprezziamo e valutiamo positivamente – prosegue – l’iniziativa, non violenta del digiuno tesa a cambiare la legge elettorale nazionale, che tanti cittadini stanno conducendo in questi giorni a fianco di Roberto Giachetti. E’ un piccolo contributo che tanti sentono come dovere civico e non come presa di posizione politica, per tentare di denunciare il ‘silenzio della politica’». «Aderiamo e raccogliamo dunque le istanze di tanti amministratori e cittadini – conclude – perché l’attuale legge elettorale venga modificata in tempi brevi, per dare a ogni elettore la possibilità, in primis, di scegliere liberamente il proprio candidato, senza vincoli di partito o imposizioni precostituite e quindi, di avere per l’intera legislatura un governo che lavori per il bene comune nella stabilità e continuità politica».

                Il dibattito social


                  Per ora vincono i “patriottici”

                  Le associazioni si mobilitano per l’impianto di atletica


                    SASSUOLO – La Delta Atletica Sassuolo con l’appoggio di quanti utilizzano l’impianto di atletica leggera (Podistica la Guglia, Mds Panariagroup, Atletica Sassuolo) hanno proposto all’amministrazione comunale ed ad Sgp, in questi giorni, essendo in scadenza il contratto di gestione il prossimo 31 ottobre e in considerazione delle difficoltà economico – finanziarie di Sgp, di proseguire nel servizio di apertura, custodia, pulizia, manutenzione ordinaria e chiusura dell’impianto, senza gravare né sui costi del Comune né sui costi di SGP, facendo tutto questo gratuitamente e volturandosi le utenze di luce, acqua e gas. E’ più di una decina di anni che l’Asd Delta Atletica Sassuolo gestisce il campo di atletica leggera di Sassuolo, notevoli sono stati gli sforzi per promuovere l’impianto e divulgare la disciplina dell’atletica leggera, considerato che, prima dell’impianto di P.zza Falcone e Borsellino a Sassuolo, non esisteva una struttura sulla quale praticare l’atletica leggera. «Ed è proprio per non vanificare gli sforzi compiuti e l’impegno di allenatori e associazioni che in questo senso si sono prodigati con questa idea» sottolineano il sindaco Luca Caselli e l’assessore allo Sport Giorgio Barbieri. «La formula – concludono – consente di mantenere aperto un impianto sportivo garantendo l’accesso ad associazioni e cittadini tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 13 alle ore 14,30 e dalle ore 17 alle ore 20».

                    Sassuolo tra bello e brutto


                      Su Facebook dilagano due gruppi antagonisti: chi critica e chi valorizza quello che c’è in città

                      SASSUOLO – Questa è abbastanza singolare, e la dice lunga sul clima che si respira in una città già proiettata alle prossime elezioni. Su Facebook sta montando il caso di due gruppi nati in botta e risposta come fotografia della città, con nomi che già dicono tutto: il sasso l’ha lanciato il gruppo di “Sassuolo fa schifo”, prendendosi nel giro di un giorno i “mali post” di replica da quelli di “A Voi che fa schifo Sassuolo”. Da una parte una denuncia di tutte le brutture, dall’altra l’appunto su quanto di bello c’è, nonostante tutto. Il dibattito si sta facendo particolarmente intenso, e dato che di social network si parla, la sfida si combatte a suon di “mi piace”: dopo il boom iniziale, a ieri sera il gruppo dei contestatori poteva contare su 427 attestati di stima, mentre quello “patriottico” lo staccava già a quota 482. Questo al termine di una giornata molto significativa che si era aperta con i due gruppi in sostanziale parità: alle 9 di mattina per “Sassuolo fa schifo” erano in 315, mentre “A Voi che fa schifo Sassuolo” contava su 318 sostenitori. Gli scambi d’opinione sono molto netti: «Sono uno degli amministratori della pagina “Sassuolo fa schifo” – si legge dal primo fronte – ed è con sommo orgoglio che rendo noto quanto segue: 1) la nostra pagina è una biblioteca di orrori non di certo del solo patrimonio pubblico, ma generale 2) ciò che è qui può essere utilizzato da chiunque come spunto per compiere ciò che meglio (o peggio) crede per la città (pubblico amministratore o proprietario immobiliare che sia) 3) che la maggior parte di ciò che è edificato a Sassuolo siano oscenità visive non mi pare indice di mediocrità ma di salute oculistica». E l’altro fronte non le manda a dire: «Carissimi concittadini sassolesi che con avida veemenza continuate a strumentalizzare per fini politici ciò che di “brutto”, per usare un eufemismo, c’è a Sassuolo. Noi non ce la siamo presa, anzi ci consola sapere che la mediocrità e la stupidità umana possa raggiungere livelli così alti. La “Vostra” pagina Facebook sarebbe stata anche gradita ed apprezzata se fosse rimasta imparziale e avesse aperto un dibattito su progetti e/o idee per migliorare la “Nostra” Sassuolo e ho detto “Nostra”. Ma purtroppo la strumentalizzazione per una parte di cittadini è sempre dietro l’angolo. Detto questo, non voglio essere pesante e fazioso nel sottolineare che numerose fotografie da voi pubblicate, riprendono immobili e spazi privati in cui l’amministrazione comunale può ben poco, oppure brutture edificate sotto le vecchie amministrazioni, e di queste, purtroppo, possiamo scriverne pagine e pagine… ma non è questo il senso del mio post… Il senso è: se volete aiutare a migliorare Sassuolo, rimboccatevi le maniche con idee, progetti, piani di fattibilità concreti o anche solo prendendo una scopa e una paletta… Noi lo stiamo già facendo…». Del resto, la critica e basta sa molto di adolescenziale.

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