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Datagate, Panorama: «Italia spiata da servizi segreti inglesi dal 2007»


    «Milioni di italiani» sarebbero stati «monitorati» dai servizi segreti di Londra, nell’ambito della «versione britannica del programma Prism» della Nsa, «in attività dal 2007». E’ quanto si legge su un’anticipazione del nuovo numero di Panorama. «C’è una versione britannica del programma Prism della Nsa, in attività dal 2007, e che sorveglia la quasi totalità del traffico internet globale, con milioni di italiani monitorati soprattutto quando utilizzano Google, Yahoo!, Bing della Microsoft, Skype, Facebook e via dicendo». Panorama, in edicola da oggi, rivela che «il Gchq britannico ha avviato il programma ‘Tempora’, che permette dal 2008 alle spie inglesi di poter raccogliere un’illimitata quantità di email, post su Facebook o su Twitter, messaggi via internet e chiamate telefoniche e cellulari». Il tutto, prosegue il settimanale, viene «captato» attraverso la «rete di cavi a fibra ottica che passa sotto il Mediterraneo, proveniente dal Medio Oriente, e sbarca in Sicilia». L’agenzia britannica, insiste Panorama, «collabora con alcune società di telecomunicazioni: anche Telecom Italia ha avuto al suo interno una centrale d’ascolto dell’Nsa». Come è già stato per l’agenzia Usa, il settimanale rivela inoltre che «anche il Gchq ha installato quelle che in gergo si chiamano ‘stateroom’ nelle ambasciate e nei consolati delle principali capitali, tra cui Roma». Intanto, l’amministrazione Obama ha fatto sapere di essere pronta a riformare le pratiche di raccolta dati dell’Nsa, stringendo un nuovo accordo con la Germania per aumentare le relazioni di intelligence e minimizzare la raccolta di alcuni dati di Paesi stranieri. Ma – come riporta il New York Times – per ora sia Obama che i suoi consiglieri hanno concluso che non ci sono alternative alla collezione di metadati, inclusa la registrazione del traffico telefonico all’interno degli Usa. La Casa Bianca ha accennato di voler tenere le informazioni solo per tre anni e non più cinque, mentre sta cercando nuove tecnologie che possano controllare le registrazioni di chiamate e del traffico Internet, invece di immagazzinare i dati nei computer del governo.

    Grecia, quinto sciopero generale Trasporti bloccati, cortei in città


      Tutti contro l’austerity imposta dalla Troika

      Nuovo sciopero generale di 24 ore in Grecia contro le misure di austerità imposte ad Atene dalla Troika (Unione europa, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale). Si tratta del quarto sciopero di questo tipo in Grecia dall’inizio dell’anno, su indicazione dei sindacati del settore pubblico e privato. A risentirne maggiormente, nella giornata di ieri, sono stati soprattutto i trasporti, con i collegamenti tra la terraferma e le isole, il traffico su bus e rotaie, ma anche la sanità con la serrata di ospedali pubblici. Chiuso per alcune ore anche il sito turistico più visitato del paese, l’Acropoli. E’ rimasta aperta, invece, la metropolitana di Atene, come succede di solito nelle giornate di sciopero generale, per agevolare lo spostamento dei cittadini. Ad Atene, hanno sfilato due lunghi cortei. Molti i voli annullati: gli operatori del settore si sono fermati per quattro ore, con effetti negativi sul traffico aereo, hanno annunciato le compagnie greche Aegean e Olympic Air.

      Cronache globali


        Succede nel mondo

        Stati Uniti, New York ha scelto: Bill de Blasio è il nuovo sindaco


          Vittoria da record per il democratico italoamericano

          Bill de Blasio è il nuovo sindaco di New York, il primo democratico eletto da generazioni, il quarto italoamericano a guidare la città. Il risultato pone fine a vent’anni di dominio repubblicano, prima con Rudy Giuliani e poi, negli ultimi dodici anni, con Michael Bloomberg. De Blasio, il difensore civico di New York, era poco noto fino a qualche mese fa, ma con un’alleanza trasversale che ha unito la Brooklyn operaia alla periferia del Queens ha battuto in maniera netta l’avversario repubblicano Joe Lhota, ex braccio destro di Giuliani ed ex presidente della Metropolitan Transportation Authority, la società preposta alla gestione del trasporto pubblico cittadino. I newyorkesi hanno optato per una scelta unanime, senza differenze tra razze, fasce di reddito, religione, età o livello di istruzione. E De Blasio, che ha ricevuto una telefonata di congratulazioni dal presidente Barack Obama, subito dopo la vittoria ha regalato il suo primo pensiero al paese dei suoi antenati, l’Italia. «Un grazie speciale va ai parenti e agli amici italiani», ha detto, prima di aggiungere «grazie a tutti!», nella nostra lingua. «La gente di questa città ha scelto la strada progressista e stanotte iniziamo a camminare insieme come una sola città», ha affermato ai suoi sostenitori in delirio. «Rimarremo uniti dalla speranza, l’ottimismo e la fiducia che non esistono problemi più grandi della nostra città», ha aggiunto. «Combattere le ineguaglianze non è facile, non lo è mai stato. I problemi non saranno risolti in un giorno. Ma non finirò mai di battermi», ha assicurato. Definito dal New York Times come «la voce fiera di una New York disillusa», nel corso della sua campagna elettorale De Blasio ha messo in primo piano la frustrazione per l’ineguaglianza imperante tra i cittadini, per l’intolleranza delle forze dell’ordine e per i prezzi esorbitanti del mercato immobiliare. La sua idea è quella di cambiare i servizi cittadini per migliorarli, «per non lasciare più nessuno indietro», non per risparmiare: dopo vent’anni di austerity il suo messaggio è stato raccolto.

          Generali, botta e risposta con l’Invass sugli ex vertici


            Il 30 ottobre scorso l’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) ha chiesto al cda di Generali di tornare a pronunciarsi sull’eventuale azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato, Giovanni Perissinotto, e dell’ex direttore generale, Raffaele Agrusti, in merito ai cosiddetti investimenti alternativi, e che, alla luce di questo, esprima una valutazione sull’adeguatezza del trattamento di fine rapporto concordato con i due manager, considerando anche «l’eventualità di ricorrere all’applicazione di clausole di claw-back» ovvero «ad altre iniziative di recupero». Sotto accusa ci sono le operazioni – anche se non citate espressamente – portate avanti con Palladio, Finint e Amenduni; soggetti che sono poi diventati azionisti della compagnia assicurativa. Sugli episodi si era acceso un faro dopo l’arrivo di Mario Greco alla guida del Leone di Trieste, ma alla fine il board aveva deciso di soprassedere considerando difficile portare avanti con successo un azione di responsabilità. Quanto ai trattamenti di fine rapporto, a Perissinotto erano andati 6,1 milioni di euro, mentre Agrusti era stato congedato con 9 milioni. Ieri il cda di Generali ha deliberato di non procedere a possibili azioni risarcitorie nei confronti dei due ex dirigenti «principalmente in considerazione della difficoltà di collegare le irregolarità emerse a danni risarcibili a norma di legge». Il Leone rende poi noto che anche il collegio sindacale ha proceduto, avvalendosi di consulenti legali indipendenti, ad un proprio autonomo approfondimento ed ha poi deliberato «all`unanimità» di «non ritenere allo stato sussistenti, sulla scorta delle informazioni disponibili, i presupposti necessari per promuovere in via autonoma l`azione di responsabilità nei confronti di Perissinotto e Agrusti».

            Campioni italiani


              Tra asset e vigilanza

              Telecom, il contro-piano di Fossati «Telefonica non mi convince


                Vendere? No, serve un bond»

                «Non sono un vincitore, ma un lottatore». Si auto-definisce così Marco Fossati, numero uno della Findim, in vista della battaglia che, da azionista con circa il 5%, si appresta ad affrontare per il futuro di Telecom Italia. Ieri il 54enne finanziere -che nel 2006 cedette l’azienda di famiglia, la Star, agli spagnoli di Galina Bianca – ha incontrato gli analisti per presentare il suo contro-piano per il gruppo di telecomunicazioni, alternativo a quello degli iberici (corsi e ricorsi) di Telefonica. «Ho il diritto e il dovere di difendere i diritti della minoranza – ha osservato Fossati -. Se non avessi fatto questa azione, non l’avrebbe fatta nessuno». L’obiettivo, ha aggiunto il finanziere, «è promuovere per la prima volta in Italia una public company. E faremo il massimo». Come? Per Telecom Italia, secondo il finanziere, «non è più tempo di vendere» asset». Serve, invece, un bond convertibile, per sostenere la crescita del gruppo. «Basta vendite – ha detto Fossati -, abbiamo fatto vendite che sono state uno scempio, come quella di Hansenet. Non sono contrario a vendere gli asset in Sud America in futuro, ma non va fatto oggi, perché prima si deve valorizzare e poi vendere». Con questo piano, ha aggiunto il numero uno della Findim, «un anno di sacrifici sui dividendi è inevitabile». E ci sarebbe poi un bond convertibile a 7 anni, che «con un progetto credibile si può vendere sul mercato in termini competitivi. Un paio di miliardi di euro potrebbero essere sufficienti». Fossati sta lavorando per creare una lista unica da presentare all’assemblea di Telecom e sta dialogando con le Authority per riuscire a farlo. «Non sto opponendomi a Telefonica – ha poi precisato Fossati -, voglio solo che sia onesta nella sua proposta». Il contributo degli spagnoli in questi sei anni «è stato solo di limitare strategicamente lo sviluppo di Telecom». «Telco – ha concluso il patron di Finsim – ha finito il suo percorso, ma ora Telefonica deve convincermi che il suo percorso è positivo: in tal caso sarei il primo a sostenerlo. Ma a me non convince molto».

                Domenica dalle 12 si vota per le assemblee dei cittadini


                  CASTELVETRO – Domenica dalle 12 alle 18 si vota per le assemblee dei cittadini (saranno eletti i rappresentanti) castelvetresi. Possono votare i residenti con più di 16 anni. C Nel dettaglio: Castelvetro, sala consiliare – 7 rappresentanti; Levizzano, ex chiesa – castello di Levizzano – 3 rappresentanti; Solignano, centro civico – 5 rappresentanti; Ca’ di Sola – Settecani, sala parrocchiale – 3 rappresentanti. Si possono esprimere due preferenze. Le assemblee sono appunto quattro (Castelvetro, Levizzano, Solignano, Ca’ di Sola – Settecani) e servono alla realizzazione di un contatto e di una collaborazione permanente con l’amministrazione comunale: sono formate da tutti i cittadini residenti nel comune. L’Assemblea si riunisce almeno una volta ogni tre mesi e, in particolare, può dibattere problematiche di interesse delle frazioni e località, formulando suggerimenti e proposte all’amministrazione comunale. Qual è il ruolo dei rappresentanti delle assemblee? I Rappresentanti si occupano del coordinamento dell’assemblea (ordine del giorno, convocazione, verbale) e durano in carica tre anni. Per ulteriori informazioni telefonaro allo 059/758830, oppure scrivere una mail all’indirizzo atti.segreteria.generale@comune.castelvetro-di-modena.mo.it

                  Vignola: furto in un’azienda di autotrasporti


                    VIGNOLA – Momenti di paura nel primo pomeriggio di ieri a Vignola. Un individuo con il volto scoperto, approfittando della momentanea assenza impiegati, si è introdotto all’interno dell’ufficio della ditta autotrasporti ‘Cooperativa co.vi.a’ e si è impossessato di due mila euro riposti in una cassaforte. Dopo aver preso il bottino, il malvivente per guadagnarsi la fuga ha spintonato un’impiegata che nel frattempo era sopraggiunta, e si è dileguato nelle vie limitrofe.

                    «Nuova sede, nessun aumento»


                      L’associazione: «Spesa reale diversa da quella sulla carta»

                      VIGNOLA – «Non ci risulta alcun aumento sui costi per la realizzazione della nuova sede di Pubblica Assistenza»: così il presidente dell’associazione Stefano Barbieri in merito all’ultima delibera di giunta approvata in merito il 21 ottobre, dove «si evidenzia un incremento pari a 310mila euro rispetto alle previsioni del progetto preliminare di 1.040.000 euro». Una precisazione che lascia sorpresi i diretti interessati, e che a questo punto può essere spiegata solo come conteggio sulla carta destinato a ridimensionarsi alla prova dei fatti, vista la gara di solidarietà che si sta creando attorno al progetto. «Per noi resta sempre valido il conto di partenza – osserva Bergamini – con una spesa effettiva che dovrebbe attestarsi per noi tra gli 850 e i 900mila euro. Di questi, 400mila verranno coperti da contributo, e all’associazione rimarrà da impegnare una cifra sui 450mila euro per la quale si accenderà un mutuo». I contributi dunque sono molto consistenti, vista la fondamentale valenza sociale del progetto «considerato – come si attesta anche in delibera – il valore e l’interesse pubblico delle attività svolte dalla Onlus che, oltre ad essere titolare di un rapporto convenzionale con l’Ausl per lo svolgimento di servizi di emergenza/urgenza, di trasporti per dialisi e di trasporti inter-ospedalieri, svolge altri servizi nel settore sanitario e sociale anche in ambito di un rapporto diretto con i privati cittadini ed opera anche nel Settore della Protezione civile, aderendo alla consulta Provinciale e alla Colonna mobile Regionale di P.C. effettuando interventi in occasione di eventi calamitosi, idrici ed idro-geologici anche in ambito nazionale». Ecco dunque la Fondazione di Vignola assegnare 150mila euro, di cui 80mila già versati, la Regione darne 100mila (il contributo di cui parlavamo ieri) e i singoli Comuni serviti dall’associazione garantire un contributo di 2 euro per abitante: per Vignola sono 50.444 euro, gli altri si attiveranno in proporzione fino ad arrivare tra Vignola, appunto, e poi Spilamberto, Marano, Savignano e Castelvetro, a una cifra complessiva di 130mila euro. Messo tutto assieme, fanno i 400mila. La spesa finale però, come dicevamo sopra, è soggetta a variabili in itinere tutte nel senso di una riduzione. Per cui, rimane il valore della struttura superiore al milione di euro, ma il portafogli dovrebbe essere chiamato a molto meno: «Già adesso che siamo appena partiti col cantiere – sottolinea Barbieri – abbiamo potuto contare su ditte che ci hanno dato una mano a zero spese. Speriamo nell’aiuto di molti altri prima di arrivare in fondo, riducendo sensibilmente il costo d’opera. Del resto, è una struttura per tutti, fatta per servire il territorio grazie ai nostri 350 volontari». La nuova sede, costruita interamente in legno dalla System, dovrebbe essere pronta già a maggio. (da. mo.)

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