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La città viene vista «sicura» Ma il 23% ha subito un reato


    Modena città sicura? Secondo l’indagine i giovani la percepiscono così. Seppure il 23,3% di loro dichiara di aver subito un reato nell’ultimo anno, che in prevalenza è consistito nel furto di oggetti personali (pari al 45,5% di chi ha subito reati). Tra le zone meno sicure, percepite come tali soprattutto per la presenza di spaccio di sostanze stupefacenti (33,8%), viene indicato il centro storico dal 50,7% degli intervistati, seguito dalla zona Crocetta Canaletto per il 33,3% dei ragazzi. Infine, più della metà degli intervistati (52,1%) ritiene che a Modena sia presente la criminalità organizzata e che agisca in prevalenza nell’ambito del traffico di droga. Quest’ultimo è un dato molto preoccupante perchè significa che un fenomeno criminale non legato alla tradizione cittadina sta prendendo sempre più piede. Positivo il giudizio che i giovani assegnano alla Polizia municipale, che ottiene un voto medio di 6,3 e una valutazione dal 6 al 10 per il 53%.

    Alcol, i giovani accusano i baristi: «Non ci chiedono mai i documenti»


      Il risultato dell’indagine tra 1500 studenti modenesi

      Boldrini: via il segreto sui provvedimenti contro gli agenti


        Dopo il caso Aldrovandi, che ha rinfiammato la cronaca nelle ultime settimane (tre dei quattro poliziotti condannati in via definitiva per l’omicidio del 18enne ferrarese sono ritornati in servizio) la presidente della camera Laura Boldrini prende posizione contro i poliziotti. Nel suo video settimanale, la presidente, infatti, fa una proposta che potrebbe sollevare molte polemiche. «In linea con il mio impegno per la trasparenza e con quanto si sta facendo in questo senso alla Camera dei deputati – ha dichiarato – ho accolto l’appello del presidente della commissione Diritti umani del Senato, Luigi Manconi, a sollecitare il capo della polizia affinché valuti la possibilità di togliere il segreto ai procedimenti disciplinari interni». Una contromisura che secondo molti equivale a mettere alla gogna gli agenti, che spesso si trovano in situazioni difficili – rei o meno – da valutare dall’esterno. La terza carica dello Stato aveva legittimamente condannato gli applausi ai poliziotti condannati per la morte di Aldrovandi. Circa cinque minuti di applausi con tanto di delegati in piedi alla sessione pomeridiana del Congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, avevano espresso la solidarietà dei colleghi per i quattro agenti condannati. Un evento che non è andato giù alla madre del ragazzo, ma che ha anche, dopotutto, riscosso indignazione bipartisan. «Per l’occasione – ha spiegato Boldrini – ho espresso tutta la mia indignazione per gli applausi riservati ai poliziotti condannati per la morte del ragazzo durante il congresso del sindacato autonomo Sap: lo considero un gesto provocatorio che non solo fa male a chi crede nella giustizia, ma danneggia soprattutto i tanti agenti che fanno il proprio dovere rispettando le regole». Per questo il Parlamento si propone di migliorare quelle regole, «anche introducendo nel codice penale il reato di tortura».

        Lavoro, ko per l’intesa Pd-Ncd Scontro tra sindacati e governo


          Cgil e Cisl: un decreto che crea illegalità

          «Abbiamo visto delle indiscrezioni, non abbiamo testi finali e ci riserviamo di vederli, se però gli annunci corrispondono alla realtà mi pare che si sia ulteriormente peggiorato un decreto che già non andava bene». Così Susanna Camusso, leader Cgil, all’indomani del varo degli emendamenti sul testo approvato la scorsa settimana dalla Camera e che ha trovato l’intesa nella maggioranza tra Pd e alfaniani. In sostanza l’accordo prevede di cambiare orientamento sull’obbligo di assunzione per la quota di contratti a tempo determinato sopra la soglia del 20% nelle aziende, trasformando quell’obbligo in una sanzione. Le aziende non si troveranno più costrette ad assumere, ma pagheranno una multa. La Camusso boccia dunque un’altra volta Matteo Renzi: «Se si toglie l’obbligo di assunzione e si passa alle sanzioni pecuniarie – sostiene la sindacalista – ci sarà un uso illimitato e illegittimo di forme di lavoro». D’accordo il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: «Le modifiche introdotte ai contratti a termine sono una cosa incomprensibile, oltre a essere più a favore delle aziende che dei lavoratori a termine: è il via libera all’illegittimità». Tuonano dal governo. Il giudizio della Cgil è «una valutazione personale, che non trova giustificazione negli atti del governo che vanno in una direzione del tutto contraria». Così il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba, replica alla Camusso. Della bagarre ne approfitta il Nuovo Centrodestra, con la portavoce Barbara Saltamartini: «Le dichiarazioni della Cgil contro le modifiche apportate al decreto lavoro – sostiene – segnano con chiarezza che il Nuovo Centrodestra ha messo un freno a quella parte della sinistra più conservatrice e sindacalizzata». Cosa ne pensa Renzi? Disse varcata la porta di palazzo Chigi: «I sindacati sono contro di noi? Ce ne faremo una ragione».

          Manovre


            Partiti ai ferri corti

            «Renzi un bluff, Grillo aspirante dittatore»


              Monito del Cav agli italiani sul premier e il guru M5S Non sono nemici personali ma un pericolo per il Paese

              «Non ho nemici. Parliamo piuttosto di due pericoli, due rischi possibili per tutti noi italiani: Grillo è un urlatore e un aspirante dittatore, mentre Renzi uno che ci ha deluso, dopo le uscite iniziali, quando ci ha imbrogliato ed è tornato a fare quello che la sinistra ha sempre saputo fare meglio: aumentare le tasse». Berlusconi lo dice intervenendo telefonicamente a una convention dei club Forza Silvio organizzata da Domenico Scilipoti a Messina. I temi sono quelli già usati alla trasmissione Tv Virus, ma i toni si fanno più allarmanti, mano a mano che si avvicina il 25 maggio, test elettorale per la tenuta delle politiche Ue e per l’Italia intera, che torna a valutare i partiti dopo due governi di «nominati» e dopo le politiche del febbraio 2013. L’avvertimento del Cavaliere, nell’indicare che il potere di cambiare le cose è nell’elettorato, è chiaro: sta in quel 43-45% di delusi e astensionisti che – come ricorda a mo’ di mantra Euromedia Research di Alessandra Ghisleri – costituisce la fetta di popolazione che ha in potere di decidere le sorti non solo nel rinnovo dell’assemblea europea, ma anche gli assetti nel Parlamento italiano. Per scongiurare che Grillo e dilettanti della politica, o cerchiobottisti come Matteo Renzi, si prendano le poltrone Berlusconi esplicita la sua precisa analisi: «Non siamo più in una democrazia, siamo in realtà in un momento molto pericoloso per la democrazia, ovverosia paralizzati da un assetto istituzionale che rende ingovernabile il Paese». Forza Italia ha quindi bisogno dei voti per governare da sola. Pena, cadere ancora nella palude delle larghe intese. «Aprite gli occhi, svegliatevi, rendetevi conto di come è ridotto il nostro Paese – legge il Cavaliere da una lettera indirizzata agli italiani -. Se non andate a votare consegnerete il vostro voto agli urlatori e non potrete più disinteressarvi del nostro comune destino».

              “Amare Fanano” si presenta


                FANANO – Oggi pomeriggio alle 16,30 al ristorante “Lo chalet del palaghiaccio” il candidato sindaco per Amare Fanano, Stefano Muzzarelli, si presenta ai cittadini insieme alla sua squadra con lo slogan “La Fanano che vorrei”. Con lui: Claudio Berri, Rosella Bonazzi, Alessandro Gherardini, Moreno Guerrieri, Maria Paola Guiducci, Lorenzo Lugli, Marta Melloni Gandolfi, Simone Minghinelli, Marco Morini, Claudio Rocchi, Cecilia Sargenti e Lidia Zanarini.

                Tassa rifiuti, sconti a bar e ristoranti Ok al bilancio e nuove agevolazioni


                  FANANO – Sì unanime al primo bilancio che vede l’entrata in vigore di Tasi e Tari. «Nonostante le difficoltà determinate dal contesto di crisi abbiamo approvato un bilancio equo – ha commentato il sindaco Lugli – con grande attenzione al mondo del lavoro e delle tante attività collegate al mondo del turismo. Lo abbiamo costruito pezzo per pezzo con la massima sensibilità e attenzione alle famiglie riuscendo anche a ridurre loro la pressione fiscale. Quello della minoranza è stato un voto responsabile perché ricevuto come non spesso accade in Consiglio, a seguito di valutazione razionale e non viziata dalle diverse posizioni politiche». Il bilancio registra la forte riduzione delle risorse rispetto al 2013, col Comune che subisce nuovi tagli e l’aumento della quota del Fondo di Solidarietà imposta dal Governo, con la quale i fananesi nel 2014 versano allo stato 896.784,53 euro. Oltre ad annotare che la cancellazione della quota che fino all’anno scorso veniva riconosciuta per il mancato incasso Imu sula prima casa, viene rimarcato con forte preoccupazione «la continua azione al massacro che i nostri comuni virtuosi e i nostri cittadini subiscono ormai da svariati anni» ha detto Lugli. «Nel 2009, il primo anno del mio mandato, Fanano riceveva trasferimenti dallo Stato per 630.000 euro, oggi nel 2014 siamo noi a versare nelle casse di Roma l’incredibile somma di circa 900.000 euro». L’amministrazione è riuscita a garantire il principio che su un immobile o si paga la Tasi, o si paga l’Imu e che i residenti debbano pagare una Tasi prima casa inferiore a quella che pagavano di Imu nel 2012. «Abbiamo ridotto la Tasi per l’abitazione principale alla aliquota di solo 1,5 per mille, mentre la massima avrebbe potuto essere del 3,3 per mille – prosegue Lugli -. Introducendo poi la detrazione “Tasi zero” per case con rendite catastali inferiori a 500 euro. La manovra Tasi porterà nelle casse comunali 130.000 euro a fronte del mancato introito ex Imu di 204.000, riducendo perciò di 74.000 euro il carico per i nostri cittadini». Per quanto riguarda la Tari (tassa servizi, ex Tarsu e Tares), il Comune ha realizzato uno studio per rendere più equi i pagamenti. In questo modo un bar di 150 metri quadri oggi con questo calcolo produce e paga la Tari 2014 per 781,5 euro, con le tariffe del governo avrebbe pagato 1443 euro. Il medesimo confronto un ristorante di 400 metri quadri, col regolamento fananese produce rifiuti e paga 1.820 euro invece di 5076 delle tariffe. Allo stesso tempo le attività commerciali, si ritroveranno una riduzione dell’ 8,10% (non alimentari) e dell’11,13% (alimentari e frutta). Le famiglie poi rispetto alla Tarsu comunale 2013 e la quota del governo di 0,30 euro/m2, si vedono ridotta la spesa per i rifiuti del 9,07% per nuclei di una persona e fino al 23,58% per nuclei di quattro persone. «Questo importante risultato lo abbiamo ottenuto senza aumentare la pressione fiscale – ha concluso Lugli – da parte del Comune e mantenendo inalterati tutti i servizi». Niente Tasi sulle attività produttive insomma, riuscendo però a mantenere elevati i valori degli investimenti che garantiscono lavoro alle ditte locali. Per il 2014 saranno aperti cantieri per il valore di 2.514.850 euro, «c’è da annotare che nei 5 anni di nostro mandato siamo riusciti ad abbassare il debito pubblico, dal 9,07 % al 7,18% e allo stesso tempo a realizzare investimenti per un valore complessivo di 10.122.000 euro. Oggi ancor più di ieri realizzare interventi pubblici è fondamentale, oltre che per migliorare il territorio, soprattutto per creare opportunità di lavoro alle nostre imprese. Per il 2014, come per tutti i 5 anni del nostro mandato, gli assessori hanno rinunciato a tutti i rimborsi, mentre il sindaco dal 2009 ad oggi ha rinunciato allo stipendio e rimborsi per un totale di 83.810 euro». nStefano Bonacorsi

                  Verso le amministrative


                    Programmi elettorali a confronto

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