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Un corso per diventare Mrpg Cinque venerdì alla Crocetta


    Non è uno sport, ma un gioco che per molti ha soppiantato lo sport, perché in tanti preferiscono dedicarvi nel tempo libero preferendolo a una partita con gli amici o a qualche chilometro di corso: parliamo dei giochi di ruolo, passione di diversi ragazzi anche a Modena, dove a breve si svolgerà un corso gratuito per diventare Mrpg, ovvero Master role-playing game. Il corso, un corso gratuito organizzato da Biblioteca Crocetta e Club TreEmme per pensare, scrivere e arbitrare un’avventura per gioco di ruolo. Il master, o custode o narratore di un gioco di ruolo è, infatti, un giocatore specialmente designato che conduce la seduta di gioco descrivendo il mondo nel quale i giocatori si muovono e, seguendo il regolamento, determina i risultati delle azioni che gli altri giocatori intendono far compiere al proprio personaggio. Il corso modenese, ideato e promosso nel 40esimo anniversario della nascita del gioco di ruolo ‘Dungeons & Dragons’, sarà condotto dagli esperti del Club TreEmme. È aperto a tutti gli interessati dai 16 anni in su e si tiene nei venerdì 8, 15, 22, 29 novembre e 6 dicembre, dalle 17.30 alle 19.30 alla sala Civica di via Canaletto 110 (nella Palazzina Pucci, a fianco della Biblioteca). Le iscrizioni si raccolgono in Biblioteca, anche telefonicamente allo 059 2033606, negli orari di apertura (da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19; giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19; sabato dalle 9 alle 12.30), ma è possibile iscriversi anche direttamente al primo incontro di venerdì 8 novembre dalle 17.30 alle 19.30. L’esame finale del corso si svolgerà sabato 14 dicembre dalle 15 alla Biblioteca comunale Crocetta di via Canaletto 108, con un pomeriggio aperto a tutti gli appassionati di giochi di ruolo. Per informazioni si può telefonare alla Biblioteca allo 059 2033606 o consultare il sito internet (www.comune.modena.it/biblioteche). L’iniziativa si collega al concorso ‘E domani, Holden? Scenari e mondi futuri’ che presenta una sezione dedicata, appunto, all’Avventura per gioco di ruolo. Il Club TreEmme ha sede a Modena in via Paltrinieri 80, è aperto tutte le sere e il sabato pomeriggio) e conta oltre 100 associati. È la più antica associazione ludica italiana che opera nel mondo dei giochi da tavolo, di ruolo e di miniature. Fondata quasi per gioco nel 1981 ha collaborato negli anni con enti e istituzioni in numerose iniziative a carattere locale e nazionale, tra le quali ‘ModCon’ e ‘Play Festival del Gioco’.

    ’Ndrangheta, 47 arresti tra i ‘colletti bianchi’ di un cartello criminale operante in 5 regioni


      Imprenditori e professionisti legati a illeciti nel settore immobiliare

      Sgominata dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria e dello Scico di Roma un’associazione di stampo mafioso composta da imprenditori e professionisti affiliati alle più importanti cosche di ’ndrangheta reggine. Un blitz imponente, che ha riguardato ben cinque regioni: all’alba di ieri con l’operazione ‘Araba fenice’ sono stati eseguiti 47 arresti, sequestrate 14 società e beni per un valore complessivo di circa 90 milioni di euro ed effettuate oltre 90 perquisizioni tra Calabria, Piemonte, Veneto, Lombardia e Puglia. I reati contestati sono associazione a delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, attività finanziaria abusiva, utilizzo ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, favoreggiamento, peculato, corruzione, illecita concorrenza ed estorsione, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Le indagini, coordinate dalla Procura di Reggio Calabria – Direzione distrettuale antimafia, hanno portato a identificare l’esistenza di un vero e proprio cartello criminale di tipo mafioso, presente e operante nel territorio di Reggio Calabria, legato come spesso accade in particolar modo al settore immobiliare, in grado di condizionare la realizzazione di complessi residenziali privati o eseguire tutti i relativi lavori di completamento, con la conseguente percezione di profitti illeciti. La Dda di Reggio Calabria in questo modo ha inoltre messo a nudo i rapporti e le connivenze di una vasta e variegata area del mondo delle professioni: avvocati, commercialisti, bancari e imprenditori collegati in maniera più o meno diretta con gli uomini dei clan reggini. Secondo quanto spiegato dal Procuratore di Reggio, Federico Cafiero de Raho, «non si tratta semplicisticamente di ‘ndrangheta, ma della ‘ndrangheta più pericolosa, quella in giacca e cravatta che sporca il mercato legale grazie alle complicità che quello stesso mercato arrivano».

      I fatti del giorno


        Succede nel Belpaese

        Caso Meredith, le lacrime di Sollecito


          Commosso in aula mentre rilascia dichiarazioni spontanee: «Non sono un assassino. Perseguitato, non ho più una vita»

          Le lacrime hanno rotto la sua voce, mentre rilasciava le dichiarazioni spontanee. Raffaele Sollecito si è appellato così alla corte di appello di Firenze, nel processo per la morte di Meredith Kercher. «Correggete gli errori: non ho più una vita mia». A margine dell’udienza, il suo legale, Giulia Buongiorno ha commentato: «la voce rotta dal pianto di Raffaele è la risposta a coloro che l’hanno dipinto come un assassino freddo e glaciale. E’ in realtà un ragazzo che non vive più da troppi anni», ha spiegato. «Mi hanno descritto come un assassino spietato, non sono niente di tutto questo – ha detto lo stesso Sollecito -. A Perugia ero una persona molto riservata, mi dedicavo a studi molto impegnativi, come l’informatica in cui poi mi sono laureato. Non auguro a nessuna persona al mondo di poter vivere quello che ho avuto come esperienza. Tutta la mia vita com’era prima ora non c’è più, è stata cancellata. Sto battagliando ogni giorno per poter portare avanti i fatti di questa vicenda», ha raccontato. «Sento nei miei confronti una persecuzione allucinante che per me non ha alcun senso logico. Sembra un incubo – ha aggiunto – che va al di là di ogni immaginazione. Se questa storia non fosse seria e drammatica, sarebbe molto difficile crederci». Sollecito si è scagliato, pur parlando a voce bassa e con molta calma, contro le presunte prove e le testimonianze che poi «sono state sbugiardate negli atti successivi». Ha ricordato, ad esempio «l’illusione di quel coltello a serramanico: anche i testimoni – ha continuato – sono stati sbugiardati uno dopo l’altro». L’imputato ha anche precisato «di non aver mai conosciuto Rudy Gudé in vita mia, anche perché avevamo due vite molto diverse» e di «aver conosciuto pochissimo Meredith». Ancora, ha continuato, «la mia colpa è non aver preso seriamente questa situazione dall’inizio. E’ tremendo e assurdo quello che è successo a un ragazzo di 20 anni che ha sempre avuto una vita tranquilla.Non mi è mai piaciuto l’alcol, ho fatto qualche spinello ma non ha cambiato la mia personalità. In quel particolare periodo tutto ci poteva passare per la testa tranne essere così spietati nei confronti di una vita umana». Al processo per l’omicidio di Meredith Kercher, nessuna obiezione, né alcuna domanda è stata posta dal pubblico ministero e dalle parti civili, sui risultati delle analisi dei Ris, esposte ieri mattina in aula a Firenze, ed effettuate sul coltello ritrovato in casa di Raffaele Sollecito. Le analisi escludono la presenza di tracce genetiche compatibili con la vittima e nemmeno con Rudy Guedé, l’unico condannato per l’omicidio. Sollecito è imputato nell’appello bis assieme ad Amanda Knox. «E’ tutto molto chiaro», ha commentato il pm Alessandro Crini.

          Lapam, timone del Frignano va a Bergamini


            Continua l’iter congressuale di Confartigianato Modena e Reggio Emilia. Dopo la conferma al vertice, nel capoluogo, di Silvia Manicardi, e l’arrivo di Daniele Zanasi a Lapam Vignola, l’ultima tappa, sinora, è stata l’elezione del presidente della Zona del Frignano, che si estende da Pavullo sino a Serramazzoni. La scelta, in questo caso, è caduta su Andrea Bergamini, socio dell’omonima Farmacia di Fanano, operante sul territorio da più di dieci anni. Non è certo un volto nuovo nel panorama dell’imprenditoria locale, il neo-presidente, già al timone di Il Sogno, una strategica aggregazione di imprese che fu costituita dagli esercenti del centro storico di Fanano su stimolo proprio di Lapam, per promuovere manifestazioni all’interno del paese. Oggi, invece, Il Sogno è confluito dentro l’Associazione di promozione turistica (Apt) del municipio appenninico, Apt di cui pure Bergamini è alla guida. Nella progettualità futura del neo-presidente di Lapam Frignano domineranno quindi l’integrazione sovracomunale delle iniziative promozionali e la volontà di incentivare in particolare il turismo sportivo dilettantistico, che riesce ad attrarre un elevato numero di presenze in Appennino. L’associazione, in sostanza, intende incentivare i rapporti di collaborazione già fruttuosamente avviati negli anni passati, soprattutto con enti come Csi e Uisp. nNicola Tedeschini

            Le storie


              Imprese e associazioni

              Glem Gas, sciopero per un licenziamento


                «Applicata la legge Fornero»: e la Fiom teme l’effetto domino

                Inalca fornirà carne di manzo alla Nestlé


                  Cremonini trova un nuovo partner in Nestlé. Buitoni, storico nome dell’industria alimentare tricolore che oggi appartiene al colosso svizzero, comprerà dal gruppo di Castelvetro, e nello specifico dall’Inalca, tutta la carne di manzo impiegata nelle diverse referenze dei propri prodotti di pasta ripiena fresca. Ciò vuol dire che i prodotti della Buitoni, la quale ha il quartier generale nella città toscana di Sansepolcro, «risponderanno ai requisiti di una catena di fornitura al 100% italiana, ovvero saranno capi nati, allevati e macellati in Italia», si legge in un comunicato della Nestlé. L’intesa è stata annunciata durante un convegno tenutosi ieri a Roma. «L’importanza dell’accordo con Cremonini va al di là del valore economico», ha affermato Leo Wencel, capo mercato del Gruppo Nestlé in Italia. «E’ un simbolo che rappresenta il nostro impegno per l’Italia nel restituire valore al territorio, alla filiera, all’immagine del made in Italy». «Oggi bisogna andare oltre il concetto di filiera e creare una rete che possa porsi come un interlocutore unico presso le istituzioni», ha precisato il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi. «L’italianità dei prodotti non deve restare appannaggio di pochi, una nicchia di mercato, ma raggiungere la massa dei consumatori e diventare patrimonio di tutti», ha infine dichiarato Luigi Scordamaglia, ad dell’Inalca.

                  Bpm, verso nuove elezioni per entrambi i consigli


                    Eh sì, il problema dell’Europa, e dell’Italia in particolare, potrebbe essere l’eccessiva discesa dei prezzi, che sminuisce la capacità di investimento delle imprese e quindi non incentiva certo l’occupazione. Pure il presidente di Confindustria è di questo avviso. «Nonostante l’ultimo aumento dell’Iva, c’è l’inflazione in calo: significa che siamo in una situazione di vera e propria deflazione, e questo è preoccupante», ha affermato Squinzi, a margine della riunione di ieri del Comitato di presidenza associativo, riunione svoltasi in trasferta, non a caso a Bruxelles. Sul pericolo di deflazione, del resto, concordano diversi esponenti del mondo politico ed economico tricolore: ad esempio Antonio Tajani, che a Bruxelles fa il commissario europeo all’Industria. «Oggi l’euro è troppo forte per la competitività delle imprese europee: questo non aiuta l’export e rischia di provocare una situazione di deflazione, perché con l’inflazione sempre più bassa i cittadini non consumano, pensando che il giorno dopo i prezzi saranno più bassi, e questo non aiuta l’economia», ha affermato Tajani, pure a margine del Comitato di presidenza confindustriale. Precisando di parlare a titolo personale e non a nome dell’esecutivo presieduto da José Manuel Barroso, Tajani ha poi osservato che servirebbe «una Bce che governi l’euro non pensando solo alla stabilità dei prezzi, ma anche alla crescita dell’economia». E anche se il suo presidente Mario Draghi «sa che cosa fare», il problema sono «i poteri della Banca centrale, che sono limitati in un contesto di confronto globale», in cui la moneta unica è strumento dell’economia europea che compete con le altre grandi economie mondiali. Due giorni or sono, invece, commentando a Palermo la legge di Stabilità recentemente varata dal governo Letta, il segretario della Uilm, Rocco Palombella, ha detto che essa «poteva rappresentare un efficace contrasto alla domanda in calo, ai consumi fermi, ai redditi in ribasso. Ma finora così non è stato e dalla recessione rischiamo seriamente di passare alla deflazione». Per la cronaca, nel Belpaese, secondo l’Istat, a ottobre l’indice dei prezzi al consumo è aumentato appena dello 0,7% anno su anno. Eurostat, peraltro, concorda con tale stima.

                    Bce, oggi il direttorio Con possibili sorprese


                      Tassi fermi, in ballo ci sono le aste di liquidità

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