Home Blog Pagina 9316

Incontri pubblici per spiegare il bilancio 2013


    SPILAMBERTO – Incontri pubblici per spiegare il bilancio preventivo alla gente. Il sindaco Lamandini e la sua giunta si preparano a scendere nell’arena per parlare di Imu e Tares, ma anche di patto di stabilità. In un clima di grande incertezza i Comuni italiani si apprestano ad approvare il prossimo bilancio. Dallo Stato mancano ancora le indicazioni necessarie, ma il documento dovrà essere approvato entro giugno. Far quadrare i conti non sarà facile, ma la sensazione è che alla fine da Roma si possa quando meno allentare la temuta morsa del patto di stabilità. Gli incontri si terranno lunedì e mercoledì prossimi. Lunedì l’appuntamento è alle 20.30 presso lo Spazio Eventi L. Famigli, mentre mercoledì 24, alle 20.30, tappa presso il Circolo Arci Rinascita di San Vito. Ad illustrare il bilancio di previsione sarà direttamente il sindaco Francesco Lamandini.

    Il columnist


      L’appuntamento quotidiano con le nostre rubriche: Martedì: Consigli per gli acquisti di Augusto De Bartolo Mercoledì: Chicane di Giovanni de Ruvo Giovedì: Figurineide di Gianni Bellini Venerdì: Sottorete di Alfredo Alberico Sabato: Sottobosco di Guido Ganzerli

      Tutti (o quasi) in vacanza, mentre ci si gioca il titolo Ma i club ora pensano al futuro, Modena compresa


        Guardare gli altri giocare è noioso. Maledettamente noioso. Per intenderci: a me scatta un irrefrenabile giramento di pollici quando, scaraventato fuori dai tornei estivi di beach volley (quelli per vecchi relitti spiaggiati), resto lì ad osservare ed a rosicare. Non so perdere. Un inaccettabile difetto, lo so, eppure immagino sia più o meno la stessa cosa per chi, come i ragazzi di Casa Modena, suo malgrado si è dovuto fermare nella rincorsa a qualcosa di molto più importante di una partitella sulla sabbia: il titolo nazionale. Gli avversari sono stati più bravi, ok, ma il rammarico resta. Tutti in vacanza ora? Non proprio. Mentre la volata scudetto è ancora in atto, con Piacenza che si è guadagnata contro Macerata il diritto di contendere il tricolore a Trento, ci sono ancora alcuni protagonisti della stagione gialloblù pronti a tornare sottorete. Non c’è sosta, ad esempio, per il palleggiatore Michele Baranowicz, tra i migliori dell’annata gialloblù, e che da lunedì sarà con la Nazionale di Mauro Berruto a Cavalese, sede del primo raduno stagionale degli azzurri. Baranowicz è nella lista dei confermati (assieme a Guillaume Quesque, Uros Kovacevic, Loris Manià, Jakub Vesley e Andrea Sala) per il prossimo campionato, ma ci sono altri aspetti da chiarire sul futuro del club. La nuova cordata, i suoi progetti, la campagna acquisti. Insomma tutto quello che è necessario per mantenere l’entusiasmo e la buona affluenza di pubblico che c’è stata del torneo concluso. E mentre in A1 assistiamo ai primi movimenti in panchina (Giani, un ex gialloblù sia come giocatore che come allenatore, alla guida della Marmi Lanza Verona), a Modena è stata più volte ribadita la permanenza di Angelo Lorenzetti, il coach, che qualche giorno fa è stato definito «un tecnico eccezionale» da Antonio Giacobbe, ct della nazionale egiziana (funziona ancora il made in Italy nel mondo) in visita al PalaCasaModena. L’unico rammarico la partenza di Celitans: un sacrifico necessario per far cassa e ripartire, considerando che certe offerte per l’ingaggio, al momento, sono pressoché improponibili da pareggiare. Lo cercano molte società europee. Al suo posto e di altri arriveranno dei giovani. Scelta condivisibile data la congiuntura economica degli ultimi anni. Una scelta che finora ha premiato la Pallavolo Modena.

        VISTI DA… QUI


          Le rubriche del giorno

          Il columnist


            Classe ‘78, Alfredo Alberico ha fatto in tempo a salvare nella sua memory card qualche immagine del Mundial spagnolo, soprattutto quelle delle grigliate di pesce dei vicini di allora. Da una vittoria mondiale all’altra sono passati 24 anni: la coppa del mondo tedesca se l’è goduta al desk di Sky.it, dove lavora ancora oggi dopo avere guidato le redazioni sportive delle molisane Tlt e Primo Piano. Folgorato da tutte le divinità dello sport, ama quelli che rimangono in penombra.

            Alcuni dei gustosi gioielli


              TORTA ALLO YOGURT Soffice yogurt fa base dell’impasto, il tutto guarnito con marmellata di frutti di bosco e gelatina di fragola, per un dolce leggero e delicato.

              LE AZIENDE RACCONTANO…


                Alla base, tanto amore per il lavoro

                La Bottega del Gelato: da 25 anni qui trovate solo prodotti naturali


                  Anselmo: «Io preferisco la qualità alla quantità»

                  «Da oltre venticinque anni produciamo gelato artigianale. Usiamo solo materie prime genuine, senza coloranti, uova e latte fresco e senza l’aggiunta di prodotti artificiali». Inizia così la conversazione con Anselmo Malagoli, titolare insieme a sua moglie Stefania, della ‘Bottega del Gelato’ in via Emilia Ovest 1481-A località Cittanova, quasi di fronte al centro commerciale GrandEmilia. Per lui fare gelati è davvero un’arte, una missione, la riprova è appunto nella quantità di anni accumulati a fare questo mestiere. Creare il gelato non è semplice, e solo un prodotto di qualità ti permette di sopravvivere. Ma da Anselmo nulla è lasciato al caso nella preparazione di un prodotto che piace a grandi e piccini. Lui, da buon artigiano, ha preferito la qualità alla quantità. Qui potete trovare al massimo una trentina di referenze di gelato, ma tutte di alta qualità: «Usiamo l’antica arte di lavorazione artigianale, di una volta, con le macchine Carpigiani. Naturalmente con la tecnologia moderna della pastorizzazione dell’ultima generazione». Ma se le macchine sono importanti, ancora più importanti sono le materie prime: «Qui solo frutta e tutta di prima scelta, su questo punto non si transige. Le faccio un esempio: per il gelato al pistacchio, usiamo solo i pistacchi di Bronte (Sicilia). Mentre per il gelato alla nocciola solo rigorosamente nocciole delle Langhe (Piemonte)». Non a caso il gelato più venduto è proprio quello al pistacchio. Continua Anselmo: «Da noi si possono trovare solo quattro tipi di granite: limone, arancia rossa, mandarini, tutte prodotte con succhi spremuti, e poi menta naturale». Un piccolo particolare, che fa la differenza. Qui il laboratorio è completamente a vista, pertanto il cliente ha la garanzia che tutto cioè che è prodotto è totalmente artigianale. Altro particolare di non poco conto sono le collaboratrici di Anselmo, Francesca, Silvana e Rossana, che quando ti servono lo fanno con il sorriso sulle labbra, cosa che ultimamente manca in molti locali di Modena. Ma d’accordo, questa è un’altra storia… Alla Bottega del Gelato si possono anche gustare dolci e semifreddi fatti secondo tradizione. Non a caso molte persone vengono apposta da Modena per ritirare stupende torte di compleanno. Complimenti ad Anselmo e Stefania dunque, che sono degni eredi di Francesco Procopio de’ Coltelli, ovvero il grande cuoco siciliano, che per primo nel 1686 aprì una gelateria a Parigi. Quindi con l’avvicinarsi della calda estate (ma il gelato di Anselmo è buono anche d’inverno), fate un giro alla Bottega del Gelato in via Emilia Ovest 1481, a Cittanova. Statene certi: non rimarrete delusi dalla qualità del prodotto e dalla cortesia. Provare per credere.

                  Cavezzo, si può tornare in piazza


                    Riaperto uno spazio simbolo nel cuore del paese Ma restano ancora macerie ed edifici inagibili

                    CAVEZZO – Un altro passo importante per il ritorno alla normalità a Cavezzo, soprattutto per il suo valore simbolico. E’ stata riaperta lunedì piazza Matteotti, o come la chiamano i cavezzesi, ‘piazza del monumento’ (per via del leone sul basamento di pietra che si trova al centro), come prontamente segnalato dal blog ‘Luce dalle crepe – Voci dalla Bassa terremotata’ (lucedallecrepe.wordpress.com), bellissimo titolo per raccontare tutti i piccoli ma costanti passi che vengono fatti per la rinascita in uno dei luoghi più colpiti dalla catastrofe del 2012. La piazza era chiusa dal 29 maggio, dopo il crollo del condominio. La riapertura ovviamente non vuol certo dire che ci sia stato un ripristino: la piazza resta attorniata da una serie di edifici tuttora inagibili (con molteplici criticità) che però sono stati messi in sicurezza ed ora è possibile tornare a passeggiare in una parte del cuore della città. Una parte, «perché comunque resta una fetta di piazza tuttora inagibile» come tiene a precisare il sindaco Stefano Draghetti, consapevole di quanta strada in salita ci sia ancora da fare. Attorno alla vicina chiesa di Sant’Egidio (quella chiesa parrocchiale che, lo si ricorderà, doveva festeggiare il centenario proprio nell’anno del terremoto) infatti permane l’unica zona rossa di Cavezzo, in attesa del completamento dei lavori di messa in sicurezza della chiesa (si sta facendo l’incredibile per evitare l’abbattimento) e soprattutto dello smistamento delle macerie derivate dal suo crollo parziale. Macerie che vanno recuperate con cura proprio per consentire un giorno di ripristinare l’edificio sacro, a cui la comunità è molto affezionata, esattamente così com’era. Insomma, ce ne sarà ancora per molto, certamente, ma a poco a poco si guadagna terreno per la normalità anche in quel paese che, lo ricordiamo, secondo i drammatici lanci d’agenzia della prim’ora «non esisteva più». E invece no: è stato piegato, non spezzato e ce la farà a rialzarsi, anche se certamente non avrebbe bisogno di tutto questo pantano burocratico legato alla ricostruzione.

                    SEGNI DI RINASCITA


                      Un altro piccolo passo verso la normalità

                      SOCIAL

                      13,458FansMi piace
                      214FollowerSegui
                      100IscrittiIscriviti