Lo aveva già detto la settimana scorsa, ora lo ribadisce allinterno di un comunicato sul femminicidio: per Caterina Liotti, presidente del consiglio comunale in quota Pd, «lilluminazione pubblica è da ripensare». Le polemiche per le strade troppo buie sono sorte dopo lescalation di furti e rapine che hanno riguardato il centro e lintera città. Unescalation che ha ingenerato allarme sociale, e che ora si tenta di arginare chiedendo aiuto al ministro Cancellieri con le solite richieste: più risorse e più agenti. Una litania che viene da lontano, ma che finora è rimasta inascoltata e che difficilmente lo sarà oggi, nelle condizioni in cui versano le casse dello Stato. Ma cè qualcosa che può essere fatto ora e subito, e riguarda proprio lilluminazione pubblica: «Lorganico delle forze dellordine – spiega Liotti – deve essere rafforzato e il tema dellilluminazione pubblica serale, pur se i risparmi sono necessari, deve essere ripensato. Sullaltro fronte occorre rafforzare limpegno delle amministrazioni nei progetti culturali ed educativi di sostegno alle donne che subiscono violenza e agli uomini violenti. Le nostre città devono essere sicure fuori casa e dentro le case». Insomma le donne non si sentono sicure e lo fanno sapere senza troppi giri di parole. Come ha fatto il Centro Documentazione Donna nel commentare lepisodio della dottoressa aggredita di sera in corso Canalchiaro: «Lo stato di degrado in cui versa il centro limita la libertà delle persone, in particolare delle donne, e la qualità della vita di tutti e di tutte. Sono necessari interventi urgenti ad iniziare da unadeguata illuminazione, da una maggiore accessibilità e da iniziative che rendano il centro storico partecipato e vissuto».