Nel video le interviste a:
– Maria Cristina Fontana, Direttore Unità Operativa Medicina post acuti Vignola;
– Anna Veronesi, Coordinatore medicina post acuti Vignola;
– Federica Casoni, Responsabile direzione sanitario Ospedale di Vignola

Dopo l’Ospedale di Comunità di Fanano, il Ramazzini di Carpi e i nosocomi di Mirandola, Sassuolo e Pavullo, anche l’ospedale di Vignola torna Covid-free. L’area medica della struttura ha ospitato circa 600 casi di positività dalla fine dell’ottobre scorso, sulla scia del drastico aumento dei contagi in tutta la provincia, ricoverando anche malati non Covid in area omogenea chirurgica. Il ritorno dei pazienti Covid, aveva determinato da subito una riorganizzazione interna dell’ospedale, tra cui l’interruzione dell’attività chirurgica (da ottobre a dicembre) e il trasferimento, presso l’ospedale di Sassuolo, del Day service oncologico, che farà rientro a Vignola a partire da settembre. In questi ultimi mesi l’ospedale vignolese ha comunque proseguito la radiodiagnostica per pazienti esterni, oltre a riprendere, dallo scorso dicembre, l’attività chirurgica del blocco operatorio, sia per interventi urgenti che ordinari, prevalentemente in regime ambulatoriale. Grazie al progressivo calo della curva epidemiologica, a partire da inizio maggio è ripartita anche l’attività chirurgica in regime ordinario.