Quando sembra ormai prossima la chiusura delle indagini, all’orizzonte un altro probabile cono d’ombra da chiarire. Il cellulare di Gaaloul che gli è stato sequestrato in Germania e che è stato anche oggetto di incidente probatorio, non sarebbe lo stesso che il 29enne di origini tunisine avrebbe utilizzato nel periodo che corrisponde alla tragica morte della giovane Alice Neri, ritrovata cadavere, carbonizzata, nel bagagliaio della sua auto nelle campagne di Fossa di Concordia il 18 novembre dello scorso anno. Alcuni giorni dopo il 29enne ha lasciato Vallalta di Concordia dove abitava per raggiungere la Germania e la Svizzera. Secondo il suo legale, l’avvocato Roberto Ghini, tali spostamenti sarebbero stati dovuti ad impegni di lavoro, al contrario per la Procura si è trattato di una vera e propria fuga. Infatti, mentre nel corso di un’intervista rilasciata ad un quotidiano locale, si diceva pronto a consegnarsi alle forze dell’ordine italiane perché innocente, si sarebbe sottratto per ben due volte a due tentativi di cattura. In seguito è stato individuato e arrestato in Francia. Ora si trova nel carcere Sant’Anna di Modena. Adesso ci sarebbe quindi da capire se il cellulare sequestrato era già in suo possesso nel periodo in cui è stata brutalmente assassinata Alice oppure gli è stato dato una volta all’estero