Nel 2021 l’occupazione nel territorio modenese è cresciuta e ha addirittura superato il livello pre pandemia. Ma ora l’entusiasmo per i segnali di ripresa è frenato dalla guerra e dai costi di energia e materie prime. È quanto evidenzia uno studio effettuato da Lapam Confartigianato. Dalla ricerca si nota come nel 2021 si siano superati quota 29.000 cedolini emessi, il numero più alto del triennio considerato. Ben oltre i 28mila registrati nel mese di dicembre 2019, proprio prima dello scoppio della pandemia. Nel 2021, come già era accaduto nel 2020, è cresciuto anche il numero di lavoratori a tempo indeterminato, che rappresentano ad oggi l’84,7% del totale occupati del campione e hanno superato del +4,6% il valore pre crisi 2019. Ma ora, sottolineano dall’Associazione, c’è un forte rischio di contraccolpo. “Proprio quando sembrava che la pandemia fosse superata la situazione internazionale, l’inflazione e gli effetti del tragico conflitto, mettono a serio rischio la ripresa” ha commentato Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato. “L’auspicio” – continua il presidente Luppi – “è che la guerra finisca al più presto, prima di tutto per le popolazioni che vivono sotto i bombardamenti e che devono fuggire dalla loro terra, e che si ristabilisca un equilibrio, per quanto precario, in cui consentire alle imprese di lavorare in condizioni e con costi accettabili.”