Marzo era stato indicato come il mese X per l’accelerazione definitiva della campagna vaccinale anti Covid e dal Governo è stato messo a punto un nuovo piano nazionale. L’obiettivo principale, stando alla bozza, è terminare le somministrazioni per quanto riguarda gli over 80, le categorie dei docenti e le varie forze dell’ordine. Poi si procederà con le fasce d’età decrescenti persone tra 70 e 79 anni; persone tra i 60 e i 69 anni; persone con comorbidità sotto i 60 anni, senza la gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili; persone sotto i 60 anni e poi proseguire con i pazienti estremamente fragili, a cui va somministrato il vaccino Rmna all’interno dei centri ospedalieri. Tra le categorie prioritarie ci sono i disabili e le persone che se ne occupano. Nella fase della vaccinazione di massa, per la popolazione che non presenta particolari fragilità, sarà centrale il ruolo dei medici di base, con le dosi che potranno essere iniettate negli stessi studi. Ma in questa fase le somministrazioni potrebbero avvenire anche nelle strutture degli ambienti di lavoro: saranno le aziende, eventualmente, a farne richiesta. La presentazione ufficiale del nuovo piano vaccini è attesa per domani: intanto l’Unione Europea ha annunciato l’arrivo di 4 milioni di dosi Pfizer, di cui 532mila destinate all’Italia. Entro fine marzo dovrebbero così arrivare circa 7 milioni di vaccini, mettendo in grado il Paese di somministrarne quasi 300mila al giorno, il doppio del livello attuale. Le proiezioni stimano che da aprile a giugno l’Italia dovrebbe ricevere oltre 12 milioni di dosi al mese, con la possibilità di vaccinare almeno 400mila persone al giorno.