Proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021, mascherine “sempre” e maggiori controlli per chi rientra in Italia dall’estero. Queste le principali novità del decreto legge che ha ricevuto il via dal consiglio dei ministri e che entra in vigore oggi. Cosa cambia nel concreto? Il punto principale è l’uso delle mascherine: entra in vigore l’obbligo di portarle sempre con sé fuori casa ma anche di indossarle, all’aperto e al chiuso, salvo che ci si trovi in luoghi isolati o in casa propria. Sul sito del ministero della Salute è specificato che “sono fatti salvi i protocolli e linee-guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali. Nei luoghi di lavoro continuano, quindi, ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza. Fatte salve anche le linee guida per il consumo di cibi e bevande. Restano esclusi dagli obblighi i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”. Per esempio, se si è insieme a un convivente in aperta campagna completamente isolati l’obbligo decade, mentre è in vigore se si passeggia per una strada in cui passano altre persone, anche se poche. Le multe per chi trasgredisce restano salate: vanno dai 400 ai 1000 euro. Chi ha contratto il Covid ma non rispetta la quarantena rischia la reclusione da 3 a 18 mesi e un’ammenda da 500 a 5mila euro. Si irrigidiscono anche i controlli per chi rientra dall’estero: il tampone diventa obbligatorio anche per chi arriva in Italia da Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Repubblica Ceca. Si allarga quindi la platea dei Paesi Europei “sotto la lente”. Ad oggi il tampone era obbligatorio solo per Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Il nuovo dpcm impone anche dei paletti alle regioni, che possono applicare misure più restrittive ma non più permissive.