Cresciuto nella Gino Pini, il 21enne centrocampista è già una delle colonne della squadra di Ventura, nonché capitano dell’Under 21 azzurra.

Al Braglia ma non contro il suo Modena. Farà un effetto speciale a Marco Benassi tornare a casa domani pomeriggio, per guidare il Torino nella sfida col Carpi. Ne ha fatta di strada il ragazzo nato a Modena e cresciuto nella Gino Pini, che a soli 21 anni è diventato già una delle colonne della squadra di Ventura. Da capitano dell’Under 21 azzurra ha cominciato alla grande il suo quarto campionato di serie A, che domenica scorsa lo ha visto segnare la sua prima rete. Un gol alla Van Basten, come in tanti lo hanno definito, che ha permesso ai granata di battere il Palermo nonostante la doppia inferiorità numerica. La copertina Benassi se l’è presa col lavoro e la fatica e a Modena più di qualcuno lo rimpiange. Nel gennaio del 2011, ai tempi degli Allievi gialloblù, è l’Inter a mettergli gli occhi addosso: si trasferisce in nerazzurro in prestito oneroso, vincendo subito il titolo con Berretti e Primavera, guidate da Stramaccioni. Il Modena però decide di non riportarlo a casa, ma ne cede la comproprietà all’Inter per 250mila euro e nella stagione 2012-13 Benassi sbarca nel grande calcio: debutta in Europa League, segna contro il Cluj, poi nel gennaio 2013 gioca la sua prima gara in A a San Siro nel match col Pescara, pochi giorni dopo l’annuncio della cessione a titolo definitivo al club di Moratti, che con 500mila euro si assicura uno dei centrocampisti under 20 di maggior talento in Italia. Il prestito al Livorno, dove gioca 20 gare segnando 2 reti, è il primo passo della sua crescita, poi nell’estate del 2014 il Torino ne acquista la metà dall’Inter e a fine stagione acquisisce l’intero cartellino alle buste per 3,5 milioni. In granata Benassi sboccia del tutto giocando 25 gare con 3 reti in A e addirittura 11 gare in Europa League nel suo primo campionato, concluso con l’esperienza all’Europeo Under 21 con l’Italia in Repubblica Ceca. Domani per la prima volta tornerà al Braglia da avversario, col sogno di guidare il Toro a una vittoria che può valere per una notte la vetta solitaria.