Un rigore clamoroso negato poi il vantaggio con il gol di Ravasi, ma i canarini non riescono a gioire nel derby con i granata. Un inizio di ripresa shock regala ai due ospiti le reti che decidono l’incontro

Il Modena sogna 45 minuti, legittima il vantaggio acquisito col gol di Ravasi e recrimina anche per un clamoroso rigore non concesso su Loi in avvio di gara. Nel weekend del Festival della Filosofia il tema dell’agonismo al Braglia è stato pienamente rispetto.

Canarini e granata hanno lottato per novanta minuti in una gara che, rocambolescamente, prima sorrideva agli uomini di Pavan, ma a portare a casa risultato e punti sono stati gli ospiti, bravi a sfruttare due clamorosi episodi ad inizio ripresa. Il tiro di Giron, con l’erroraccio di Manfredini, e quello di Guidone, deviato dal piede di Marino, finiscono nella porta modenese e il match si stravolge, con la Reggiana a questo punto in grado di condurre in porto la vittoria con autorità e merito.

Questa volta i cambi di Pavan non sortiscono l’effetto di Teramo: Basso è evanescente, alle prese con la febbre sopraggiunta in mattinata, Diakité non incide e Bajner lotta e spizzica palloni senza che i compagni riescano ad approfittarne. Dopo quasi sedici anni dunque a festeggiare sono i granata, il popolo modenese deve fare i conti con un’altra delusione in un derby, ma sabato ad Ancona bisognerà ripartire dai primi 45 minuti in cui la squadra ha saputo mettere sotto un’altra delle pretendenti alla vittoria finale del campionato.

A posteriori il non fischio dopo quattro minuti del direttore di gara ha avuto un peso decisivo sul match, ma bisogna subito passare oltre e guardare avanti in un campionato di Lega Pro ancora lungo e pieno d’insidie.