Sempre più incerto il futuro dell’azienda

La Cpl Concordia ha chiesto alle banche creditrici una moratoria di sei mesi. Lo ha reso noto oggi la stessa cooperativa, che solo quindici giorni fa assicurava di non avere alcun problema di liquidi. Questa mattina, nella sede bolognese della Legacoop, si è tenuta una riunione tra i vertici della Cpl e i creditori finanziari per fare il punto della situazione, alla luce della bufera che da tre mesi insiste sull’azienda di Concordia, finita al centro di un’indagine per corruzione e, conseguentemente, esclusa dalla white list. Ad oggi, in pratica, la cooperativa non può partecipare a gare d’appalto pubbliche e questo è un elemento che “pesa”, come recita il comunicato della stessa Cpl, “perché non permette una valutazione delle future attività del Gruppo”. L’azienda spiega di aver confermato alle banche la propria ferma volontà di continuare speditamente il processo di riorganizzazione e parla di un “contesto di grande fiducia” nei confronti delle sue attività. A fronte delle incertezze di cui sopra, però, la Cpl ha chiesto agli istituti di credito una moratoria: il cosiddetto standstill, ossia un accordo di sospensione, in base al quale l’azienda non procede al rimborso del prestito e la banche non ricorre alle vie legali per il recupero dello stesso, in quanto tale operazione potrebbe compromettere definitivamente l’adempimento dell’obbligazione. La richiesta riguarda i finanziamenti a medio termini e prevede, nel suo periodo di vigenza, pari a 6 mesi, la totale corresponsione degli interessi. Intanto, la prossima settimana, il 30 giugno, a Concordia si terrà l’assemblea dei soci. Il giorno stesso è fissato anche un tavolo al Ministero del Lavoro con sindacati e Regione per fare il punto sugli ammortizzatori sociali, ormai indispensabili per i lavoratori della Cpl.