su segnalazione di un cittadino tunisino, identificati due napoletani che con la truffa del pacco aggiravano le vittime sostituendo i telefoni con succhi di frutta

Negli anni Ottanta il noto regista Nanny Loi da questo diffuso malcostume all’italiana ne trasse un grottesco film con Giancarlo Giannini. Trattasi della truffa o paccotto, un modo astuto e truffaldino di raggirare malcapitati avventori che sta tornando di moda, complice forse la crisi dei consumi unita all’innata capacità dei malviventi di riciclare vecchi costumi. Ieri a Modena, due napoletani hanno tentato di vendere a più persone, per strada e avvicinandosi ai potenziali clienti, alcuni telefoni cellulari di pregio, come degli Iphone 6 o dei Samsung Galaxy di ultima generazione. Poi, avrebbero spiegato alla polizia che li ha denunciati per truffa e attende l’ipotesi di denuncia per ricettazione, che si trattava di oggetti ricevuti dal titolare di un negozio di Napoli dove entrambi avrebbero lavorato che ha chiuso per fallimento e proprio quei cellulari erano parte della loro buonuscita. Fatto sta che nei loro zaini insieme ai cellulari i due napoletani avevano nascosto anche diverse confezioni di succhi di frutta per un gioco presto detto: avvicinato il cliente e raggiunto l’accordo con lui per la cessione del telefono, nella confezione al posto dell’Iphone avrebbero messo il succo di frutta, per poi darsi alla fuga. Questa volta non è andata bene perché un cittadino extracomunitario, un tunisino in regola con il permesso di soggiorno, dopo essere stato avvicinato ha chiamato il 113 che ha individuato la macchina dei due truffatori e l’ha fermata in zona Sacca. Lì è avvenuto il riconoscimento, cui ha fatto seguito la perquisizione, ed in questura è stata formalizzata la denuncia. In attesa di conoscere tutti i reati imputati ai due, sono stati nel frattempo allontanati da Modena con foglio di via. Magari proveranno di nuovo all’ombra del Vesuvio a scambiare succhi per telefoni.