Nessuna alleanza con il Partito Democratico, sì alle liste civiche. Così ieri sera il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio dall’Hotel Savoia Regency ha ribadito la posizione di non correre insieme a Stefano Bonaccini alle regionali del 26 gennaio. “Per statuto – ha confermato – non possiamo sostenere il candidato di un partito”. “Ne ho parlato anche con Beppe”. Accolto dagli applausi dei presenti circa 400 persone, Di Maio ha chiesto poi agli emiliano-romagnoli di rivendicare il diritto di eleggere il Presidente della Regione ma senza che il voto si trasformi poi in un referendum sul Governo nazionale. Ora la corsa, iniziata in ritardo, mira a trovare prima di tutto un candidato da contrapporre a Bonaccini e a Borgonzoni. Per fare questo il Movimento si sta appellando di nuovo a Rousseau, dove fino al 4 dicembre gli iscritti “certificati” potranno avanzare la propria candidatura, anche se – da statuto – Di Maio potrà rimettere mano alle liste. Tutto è ancora in corso, quindi e, secondo alcuni, non sarebbe nemmeno detta l’ultima parola su eventuali alleanze con il PD. Il Movimento in Emilia è infatti spaccato, tra gli esponenti dell’”assolutamente no” e quelli che vorrebbero appellarsi di nuovo a Rousseau per decidere se correre da soli o accompagnati dall’alleato di governo