Nel video l’intervista a:
– Luciano Guerri, Ex tecnico Ferrari
– Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna

Già lo chiamano “decreto salva Ferrari” e non è difficile capire il perché. Lo scenario è quello che vede sul tavolo il testo sulla riduzione di emissioni di CO2, proposto dalla Commissione europea, già confermato dal Parlamento e che dovrà presto finire in Consiglio. Esso prevede lo stop completo ai motori a combustione – e quindi benzina, diesel e gpl – entro il 2035. Le automobili che ancora utilizzano questa tecnologia andranno totalmente rimpiazzate con veicoli elettrici, fatti salvi i soli mezzi commerciali pesanti e… le supercar emiliane. Sì perché nel cuore dell’Europa è passato un emendamento che permetterà ai produttori di poche auto di lusso di beneficiare di deroghe sui tagli delle emissioni di CO2 di un ulteriore anno, fino al 2036. Una modifica alla norma presentata da europarlamentari italiani con l’obiettivo proprio di tutelare i grandi marchi di Modena e dei territori limitrofi, punta di diamante nel settore dell’automotive a livello mondiale. Per queste case automobilistiche, lo stop ai motori a combustione rappresenterebbe la fine di un’epoca. Secondo il punto di vista del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in Europa si è trovata la giusta quadra tra due necessità: quella dell’ambiente, che chiede sempre più pressantemente di ridurre le emissioni, e il bisogno di salvaguardare l’occupazione e i tempi di riconversione di aziende d’importanza globale