Nel video intervista a Giuseppe Amara, Pubblico Ministero

L’udienza di convalida dell’arresto di Mohamed Bedoui Gaaloul è avvenuta davanti alla Procura e alla corte di Colmar e la prossima è stata fissata, sempre nella città francese, il 22 dicembre. In quell’occasione, spiega l’avvocato del 29enne tunisino, Roberto Ghini, verrà richiesto il trasferimento in Italia dell’uomo, ad oggi gravemente indiziato dell’omicidio di Alice Neri, la mamma di 32 anni trovata carbonizzata in un’auto a Concordia lo scorso 18 novembre. Gaaloul, ha aggiunto l’avvocato “non ha motivo di opporsi a questo trasferimento”, e probabilmente tornerà in Italia tra la fine di dicembre e l’inizio dell’anno nuovo. L’uomo, catturato nella città di Mulhouse non ha opposto resistenza ma ha tentato la fuga in più occasioni, ha spiegato la Procura. Il mandato di cattura europeo nei suoi confronti è stato emesso il 30 novembre e in 14 giorni l’uomo si è spostato tra Francia, Svizzera e Germania riuscendo ad evitare l’arresto delle forze dell’ordine almeno due volte. A confermarlo il pubblico ministero Giuseppe Amara. Fondamentale alla sua individuazione l’analisi delle telecamere della videosorveglianza, un lavoro lungo e minuzioso che ha visto i Carabinieri di Modena esaminare frame dopo frame tutte le immagini acquisite nella zona. L’uomo è stato ripreso alle 3 di notte quando arriva allo Smart Cafè in sella alla sua bicicletta, proprio mentre Alice si trovava nel bar insieme al collega di lavoro. La donna e l’amico si sono salutati intorno alle 3.30 e una telecamera ha ripreso Mohammed mentre si dirige nella direzione dell’auto della 32enne. Secondo la Procura è molto probabile che il 29enne sia stato l’ultimo ad avere visto Alice viva quella notte. Le indagini al momento, come ribadisce la Procura, non sono terminate e andranno avanti anche con ulteriori accertamenti sulle tracce biologiche e sui tessuti rivenuti. Al momento non ci sono elementi per stabilire se Alice e l’uomo si conoscessero già in passato.