Attraverso la creazione di conti correnti fittiziamente intestati a loro sono riusciti a depredare il patrimonio di due anziani fratelli. A finire nel mirino della Polizia di Stato una coppia di coniugi modenesi ritenuti responsabili del reato di autoriciclaggio. Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia hanno confiscato beni per oltre 700 mila euro alla coppia, già precedentemente coinvolta nell’inchiesta Perseverance. Le attività investigative hanno fatto emergere che la coppia, all’epoca dei fatti incensurata, aveva commissionato a Salvatore Muto, fratello di Luigi e Antonio Muto condannati nel processo Aemilia per associazione a delinquere di stampo mafioso, il pestaggio della badante dei due anziani i quali, accudendoli, ostacolava il disegno criminale, successivamente portato a termine con successo. Attraverso la creazione di conti correnti fittiziamente a loro intestatati ed a successivi plurimi bonifici a società “cartiere”, nell’arco di pochi anni al patrimonio dei due anziani fu sottratto oltre un milione di euro. Il tutto era agevolato anche dal fatto che uno dei coniugi era il direttore della banca dove gli anziani parenti avevano depositato le proprie liquidità. Il giudice, alla luce di quanto emerso dalle indagini, ha disposto il sequestro del presunto profitto del reato, ovvero circa 700mila euro.  Non avendo però il conto corrente sotto sequestro capienza per tale importo, ai due coniugi la Squadra Mobile di Reggio ha confiscato loro anche una villa nel modenese e alcuni terreni. Contestualmente sono state eseguite anche sei perquisizioni a carico di altrettanti soggetti sottoposti ad indagine per avere riciclato, attraverso le proprie società “cartiere”, il denaro distratto agli anziani fratelli