L’Emilia-Romagna si trova in zona arancione; ma non per il Covid: bensì per le condizioni di sicurezza e il rischio di morte sul lavoro. A dirlo, utilizzando la mappatura a colori ormai nota a causa della pandemia, è l’osservatorio Vega Engineering che ha disegnato il quadro sulle morti sul lavoro riferite al primo semestre del 2022. Tra zona rossa, arancione, gialla e bianca, nella fascia più scura e quindi più grave finiscono la Valle d’Aosta, il Trentino, la Calabria e il Molise, mentre l’Emilia-Romagna si colloca una sfumatura sotto. In appena sei mesi sono stati in totale 463 in Italia i decessi registrati sia da Vega che dall’Inail. Praticamente due al giorno, con un forte aumento di denunce di infortunio rispetto al giugno del 2021. Nella nostra regione le vittime dall’inizio di quest’anno sono 31. Una cifra che ci colloca in zona arancione, appunto, secondo una distribuzione che Vega ha compiuto calcolando il numero di lavoratori deceduti durante l’attività in rapporto alla popolazione della regione stessa. Risulta quindi che nei nostri territori le condizioni lavorative sono tutt’altro che sicure: la possibilità che si verifichi un infortunio nella nostra regione è fino al 125% superiore rispetto alla media italiana.