A esattamente due settimane dal vasto incendio che divampò alla Care di Fossoli gli inquirenti continuano a indagare per stabilirne le cause, seguendo con maggiore attenzione l’ipotesi del dolo. I Carabinieri starebbero infatti vagliando la pista di un incendio non accidentale ma provocato da un’azione umana intenzionale; le indagini ovviamente proseguono e nessuna conclusione è ancora stata raggiunta, ma si tratta di una svolta nelle indagini su un incendio che ha allarmato Fossoli e l’intera Carpi. Erano circa le 17 del 30 settembre quando centinaia di cittadini videro un’ampia colonna di fumo nero alzarsi dallo stabilimento dell’azienda carpigiana compartecipata da Aimag e Garc Ambiente. Alla base, un inferno di fiamme. Oltre 250 tonnellate di plastica andarono in fumo nelle isole ecologiche e l’intervento di spegnimento da parte dei Vigili del Fuoco fu lungo e complesso. Tre famiglie residenti nelle immediate vicinanze dell’impianto vennero evacuate mentre tutti i cittadini della zona furono invitati a tenere le finestre chiuse. Secondo le rilevazioni di Arpae, i valori di inquinanti prodotti dall’incendio furono contenuti, con criticità riscontrate unicamente nella frazione di Rovereto. Eppure, lo sdegno della comunità fu ed è ancora grande. Lo stesso sindaco di Carpi, Alberto Bellelli ha chiesto che venga fatta piena luce sottolineando che sono troppi gli episodi che hanno interessato quell’impianto