Confermata la detenzione in carcere per Mohamed Gaaloul. I giudici del Tribunale del riesame di Bologna hanno respinto la richiesta di scarcerazione del 29enne tunisino principale sospettato per la morte di Alice Neri. Lo straniero è indagato dalla Procura di Modena e dai Carabinieri per omicidio volontario aggravato in seguito al ritrovamento del cadavere della mamma e moglie di Ravarino, trovata carbonizzata nella sua auto il 18 novembre dello scorso anno nelle campagne di Concordia. Ad avanzare la richiesta di scarcerazione del 29enne è stato l’avvocato Roberto Ghini. Nella sua relazione l’avvocato avrebbe sottolineato come gli indizi raccolti contro il suo assistito non raggiungerebbero quel grado di gravità tale da giustificare l’ordinanza cautelare a suo carico. Inoltre Mohamed Gaaloul si è sempre detto estraneo ai fatti che gli vengono contestati e nega anche la fuga all’estero. L’uomo irrintracciabile subito dopo il rinvenimento del cadavere della vittima, è stato tratto in arresto il 14 dicembre in Francia dopo un mandato di cattura europea e una volta consegnato all’Italia nel suo primo interrogatorio dal carcere di Modena avrebbe dichiarato di essersi recato all’estero per motivi di lavoro. L’avvocato Ghini prendendo atto delle decisioni dei giudici del Tribunale del riesame si è detto fortemente convinto della mancanza di elementi utili alla carcerazione di Gaaloul, a cominciare dalla mancanza del movente oltre che della causa di morte della 32enne. In attesa delle motivazioni Ghini spera che le indagini proseguano senza scartare nessuna delle ipotesi possibili.