Non ha gradito i riferimenti a Licio Gelli

«Non abbiamo bisogno di un leader carismatico» sosteneva la deputata Pd, Giuditta Pini, sul finire del luglio scorso a proposito di Matteo Renzi. Ma evidentemente quel carisma in pochi mesi ha fatto breccia anche nel suo ‘rosso cuore cuperliano’, tanto da spingerla da scendere in campo per difendere a spada tratta il premier dalle invettive niente-poco-di-meno che di Piero Pelù, il leader del gruppo rock Litfiba. «Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro. Il nuovo arrivato, il boy scout di Licio Gelli deve capire che in Italia c’è un grande nemico: disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, ‘ndrangheta, camorra. La nostra è una guerra interna. Il nemico è dentro di noi», ha tuonato il cantante dal palco romano del Primo Maggio. «Ognuno è libero di utilizzare il momento di più alto share della serata per dire quello che vuole. Ma visto che il primo maggio è la festa di tutti i lavoratori, mi è sembrata fuori luogo l’affermazione sugli scout e sul figlio di Gelli», ha spiegato risentita la deputata. E non le ha fatto passare l’incavolatura nemmeno il fatto che il rocker fiorentino abbia rispolverato una tematica tanto cara alla sinistra: «Basta armi. Gli F35 rubano i soldi a scuole e ospedali». Niente, nulla da Fare. Per Giuditta, Matteo non s’ha da toccare. Pelù un piccolo-grande miracolo romano è riuscito comunque a compierlo. Ha infatti addirittura sposato nelle critiche Pini a Giovanardi. Anche all’esponente Ncd non sono infatti piaciute per nulla le affermazioni del cantante, che lo ha chiamato direttamente in causa: «Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi». «Dopo le furiose polemiche per quanto detto da Pelù dal palco, i 46 arresti per droga e i cinque per furto nella piazza davanti al palco con il sequestro di un chilo e 266 grammi di droga tra cocaina, marijuana, hashish ed eroina, i sindacati pensano davvero che il concertone sia il modo giusto di celebrare la festa dei lavoratori?», ha tuonato il senatore. Chissà cosa ne pensa l’alleata Pini. L’intesa già traballa.