Per il Modena Calcio è collezione di record negativi Soddisfazione per il tricolore della Dorando Pietri

Apriamo con le vicende del Modena calcio, che nell’estate del 1971, dopo un campionato non privo di soddisfazioni, si appresta ad un calciomercato, che farà da preludio ad un torneo fallimentare. Sarà una stagione da record. Purtroppo record negativi, con il minimo storico di gol, di vittorie ed il maggior numero di sconfitte. Morale della favola, retrocessione in C. La squadra viene sfasciata e privata dei pezzi migliori: Festa il braccio va al Cesena, Toro la mente, lasciato libero, ed i bomber Spelta e Roffi ceduti al miglior offerente. I nuovi arrivi non lasceranno il segno: Zanetti interno dal Cesena, Fraternali mediano dal Riccione, Gennari dal Bologna, il centravanti Musiello dal Catanzaro e Colusso centrocampista dal Treviso. La formazione è in gran parte costituita dai giovani della De Martino, nella speranza che siano maturi per la serie B. Vengono promossi in prima squadra i vari: Mazzetti, Franceschi, Balugani, Vecchi, Baroncelli, Melotti, Boccolari, Del Piano, Lusuardi e Pignatti. La cosa però non funziona e la squadra priva di esperienza va alla deriva quasi subito. Affidata ad Armando Cavazzuti, dopo una discreta prima parte di Coppa Italia – dove si vince pure contro il Vicenza di Cinesinho – il Modena colleziona una serie interminabile di sconfitte in campionato, culminate con l’esonero del mister. Al suo posto in un primo tempo, viene richiamato Leandro Remondini, quindi a stagione ormai irrimediabilmente compromessa, sarà la volta di Nardino Costagliola. A Mauro Melotti, uno dei migliori debuttanti di quella stagione, il compito di un commento: «Brutto campionato, non c’era fiducia attorno a noi e mancavano gli uomini squadra. L’ episodio del mio mio primo gol in B, aiuta a capire l’atmosfera che ruotava attorno alla nostra compagine. A Novara sul 2 a 1 per noi, ci danno pure un calcio di rigore a favore. Mi aspetto che uno dei nostri senatori prenda il pallone e si incarichi di battere la massima punizione. Tutti si tirano indietro e con cenni di diniego, fanno capire chiaramente di non volersi assumere tale responsabilità. Io senza timori, vado sul dischetto e complice una pozzanghera, situata nei pressi del portiere novarese Pinotti, realizzo il temporaneo 3 a 1. Questo episodio mi fece comprendere quanto, a quel gruppo, mancasse personalità e convinzione nei propri mezzi. La retrocessione divenne a quel punto una naturale conseguenza». Gli fa eco Paolo Petraz, il libero di quella formazione che così ricorda i mister, che si avvicendarono sulla panchina gialloblù: «Remondini era un duro, ma ci voleva bene, prediligeva il modulo a 3 punte e non ricorreva mai a tatticismi particolari. Cavazzuti era poco coinvolto, lo soprannominammo «adagio !!!», poiché durante gli allenamenti, intimorito dalla paura di qualche infortunio, ci esortava a rallentare in continuazione. Costagliola sapeva di calcio e per quei tempi era davvero innovativo, se fosse arrivato prima ci saremmo salvati dalla retrocessione». Anonimo e non degno di note, il campionato di Carpi e Sassuolo in IV^ serie. Al Giro d’Italia ancora una tappa con arrivo nella nostra provincia. Frazione appenninica: 123 chilometri di fatica, con partenza da Forte dei Marmi ed arrivo a 1350 metri di altitudine in quel di Pian del Falco. Per i sestolesi è festa grande, il giro arriva per la prima volta da quelle parti. E’ la corsa degli scalatori e a vincere con 3” di vantaggio su Farisato ed Eric Petterson, è lo specialista spagnolo Josè Manuel Fuente della Kas. Il giorno seguente, con Michelotto maglia rosa , si va da Sestola a Mantova, attraversando : Pavullo, Maranello, Fiorano e Sassuolo. Il Giro edizione 1971 sarà vinto dallo svedese Gosta Petterson. Marino Basso fa sua la Milano – Vignola, secondo Sercu e terzo Sgarbozza. Titolo tricolore per la Bocciofila della Dorando Pietri di Carpi, che a Bologna trionfa nella specialità “terne” sia in categoria A con :Ascari, Maini, e Pavarini, che in categoria B, con : Catellani, Gibellini, e Allegretti. Restiamo nella terra dei Pio, dove proprio in quel 1971, inizia a brillare tra le file della Kennedy Calcio, un giovane attaccante di nome Salvatore Bagni, che dopo aver vestito la maglia biancorossa del Carpi, coglierà importanti successi, con le divise del Perugia, dell’Inter, del Napoli (con cui vincerà anche uno scudetto) e della nazionale diventando uno dei centrocampisti più importanti di quei tempi. Nella pallavolo, chiudono il campionato al secondo posto entrambe le compagini di casa: i ragazzi della Panini dietro la Ruini Firenze e le fanciulle della Fini, dietro il Cus Parma. Gli anni dispari non portano bene ai colori gialloblù, ma si rifaranno nella stagione successiva. Continuano tempi da vacche magre nel mondo dei motori: in Formula 1, sono ancora i team inglesi a farla da padrone, nello Sport Prototipi è dominio incontrastato dei tedeschi con la Porsche e tra i centauri i nostri concittadini – W.Villa in particolare – si vedono sfuggire il titolo tricolore. La Maserati intanto, fa debuttare la nuova Indy 4700, la De Tomaso presenta l’ammiraglia Deauville, la Lamborghini aggiorna la Miura con il modello Miura SV e la Ferrari risponde con la 365 GT4 BB e CT. Tutti modelli da stropicciarsi gli occhi. Nell’ atletica leggera, Renzo Finelli della Fratellanza Modena, partecipa senza fortuna agli Europei di Helsinki, finendo lontano dal podio. Dalle cronache di quel 1971, va ricordato ancora l’exploit dell’ASD. Geesink Team; la Societ·di arti marziali modenese, organizza il 1? Trofeo Ghirlandina di Judo, che dalla definizione di regionale in pochi anni diventer·Internazionale fino a diventare uno dei migliori Trofei in Italia. Chiudiamo con l’Aero Club di Modena;in quel tempo la citt·di Modena ha quasi racchiuso tra i suoi edifici il piccolo aeroporto e non potendo piu’ operare in sicurezza, il comune concede un’area idonea nel vicino comune di Marzaglia, dove un gruppo di Soci ed appassionati allestiscono l’Aero Club di Modena con il compito primario di promuovere e divulgare la cultura aeronautica in tutta la provincia. (continua) nMassimo Bartolamasi