Il comitato per Cortile fa i conti in tasca al Comune: «Per spostare i nomadi si spendono oltre 270mila euro»

CARPI – Oltre 270mila euro. Tanto spenderà il Comune per trasferire i nomadi dal campo di via Nuova Ponente nelle due soluzioni previste dall’amministrazione: il centro di accoglienza di Cortile e l’area dietro le piscine, in attesa del terreno di via Fuchi. A fare i conti in tasca alla giunta Campedelli è il Comitato per Cortile, che ha preso i singoli progetti collegati allo spostamento dei Sinti e ne ha verificato i costi. «Per la bonifica delle zone limitrofe all’attuale campo di via Nuova Ponente – scrive il comitato in una nota – e trasferimento della colonia felina si spendono 60mila euro. Bisogna porre l’attenzione sulla dicitura zone limitrofe: la bonifica del campo vero e proprio quanto costerà?» si chiedono i residenti della frazione. «Per uno dei due nuovi campi nella zona fiere e piscina, della durata di massimo 10 mesi, 51mila euro. Più altri 43.400 euro per la sistemazione dell’aera cortiliva delle ex scuole di Cortile». A questi costi certi, deliberati dall’amministrazione, vanno aggiunto quelli per l’urbanizzazione del terreno di via Fuochi, «computo che il Comune non ha ancora deliberato nonostante il progetto sia solo da approvare». Questa spesa, secondo il comitato, si potrebbe stimare intorno ai 120mila euro. «In tempi di austerità – è l’analisi dei cittadini cortilesi -, dove molti di noi sono in difficoltà, una amministrazione dovrebbe comportarsi come il ‘buon padre di famiglia’ cercando di valutare bene ogni possibile soluzione, tenendo conto prima dei consigli dei suoi cittadini e secondo dell’onere delle operazioni. Dopo 25 anni di campo nomadi l’idea non è stata quella di risolvere l’annoso dilemma dell’integrazione, ma semplicemente di spostarli creando due nuovi campi provvisori. con costi esosi e il calpestamento dei diritti di tutti gli altri cittadini di Carpi. Ci siamo sentiti dire che siamo dei falsi buonisti e dei razzisti, solo perché vorremmo che i diritti e i doveri fossero uguali per tutti. Poco importa, pare a prevalere oggi siano i soldi, quindi ci siamo abbassati a fare i conti. Auspichiamo che la nostra amministrazione si fermi a riflettere, se sta trattando i cittadini in modo equo e paritario». (da.fra.)