“Improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse”. Con questa motivazione contenuta nell’ordinanza n. 1643 del Consiglio di Stato si è conclusa la vicenda processuale legata alle Fonderie Cooperative di Modena. Il 15 marzo scorso lo stesso Consiglio di Stato aveva adottato un decreto cautelare inaudita altera parte con cui sospendeva la decisione del Tar di Bologna dell’11 marzo scorso, la quale intimava all’azienda la cessazione dell’attività fusoria.  Si trattava allora di un provvedimento provvisorio, avvenuto su richiesta della società che aveva peraltro già presentato una domanda di autorizzazione per la dismissione dell’impianto di via Zarlati a partire dal 25 marzo. L’ultima decisione del giudice chiude definitivamente il contenzioso avviato con l’appello cautelare presentato da Fonderie Cooperative contro la decisione del Tar di Bologna, riguardante proprio la sospensione delle attività. L’azienda di via Zarlati, che ha cessato definitivamente la sua attività di fusione, ha iniziato il processo di dismissione e smantellamento del sito.