Una insegnante di una scuola media di Finale Emilia ha denunciato alla Cgil un episodio accaduto nei giorni scorsi all’interno del suo istituto. Il sindacalista Claudio Riso tramite la sua pagina Facebook ha postato la lettera docente.
Ci scrive un’insegnante di Finale Emilia:
“vi contatto per chiedervi se è lecito quanto successo oggi, durante la mia ora di lezione, alla scuola media di Finale Emilia. La lezione è stata interrotta da un prete che, accompagnato da una collega, ha invitato i ragazzi stranieri ad uscire dalla classe, ha recitato una preghiera, ha benedetto i restanti compagni di classe e l’aula. Io sono uscita insieme ai ragazzi stranieri perché mi è sembrato bruttissimo che dovessero essere allontanati e sostare lungo il corridoio; è stata una situazione un po’ imbarazzante…. …è normale un’irruzione durante le lezioni in una scuola pubblica per compiere rituali religiosi?”
Ovviamente no, non è normale e non è neppure legittimo. Inoltre, il fatto che gli alunni di origine straniera siano stati allontanati (perché solo loro poi? e se ci fossero stati alunni non stranieri – o presunti tali – che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica?) ha anche dei tratti di discriminazione che sono piuttosto gravi.
Pur nel rispetto delle varie confessioni religiose e delle diverse sensibilità, la scuola – pubblica, laica e aconfessionale – non può essere luogo dove si tengono riti religiosi di alcun tipo, soprattutto non nell’orario scolastico ordinario e durante lo svolgimento delle attività didattiche.
Lo dice la legge e negli ultimi anni lo ha ribadito anche il TAR dell’Emilia Romagna e il Consiglio di Stato.
Alla docente che ci ha contattati abbiamo risposto e segnalato cosa prevede la normativa.
Personalmente penso che sia grave “cacciare” da un’aula alunni di origine straniera nel bel mezzo di una lezione per un rito religioso. Qualunque esso sia.
Spiegare LE religioni, promuovere incontri tra gli esponenti DELLE religioni, il dialogo tra LE religioni: questo può essere utile fare con i ragazzi a scuola.
Imporre riti, discriminare e interrompere la didattica no.
Non andava bene 40 anni fa, quando ero bambino io, continua a non andare bene adesso che il mondo (e per fortuna la scuola) è decisamente cambiato!
All’insegnante che si è sentita di uscire insieme ai ragazzi allontanati, in segno di vicinanza con loro, tantissima stima e riconoscenza.